L'artista ha definito il pezzo come una canzone di speranza e ha scritto: “Noi dobbiamo per forza credere in un mondo migliore, non possiamo rassegnarci, noi vogliamo crederci e vogliamo anche costruircelo...il mondo migliore”.
Vasco ha anche spiegato come ha avuto origine il testo del brano: “Lo spunto mi è venuto con la malinconia che mi è scesa addosso una sera, prima di partire per Los Angeles. Non ne avevo più voglia improvvisamente”. A questo punto il rocker ha rivelato che da una parte voleva muoversi, incuriosito e affascinato dall'ignoto, ma, all’opposto, sentiva un “dannato bisogno delle abitudini di tutta una stagione”. L'artista ha proseguito scrivendo: “E dire che ero contento di partire, è un posto dove potrei anche trasferirmi, pensavo. Ma 'quella' noia, dalla quale devo fuggire, ce l’ho dentro e non c’è niente da fare”.
Il Blasco ha quindi raccontato che, mentre si trovava in volo, la canzone ha preso altre strade, dalla difficoltà di adattamento in un nuovo posto e in un'altra situazione al cambiamento necessario per la ricostruzione. Il cantante ha concluso il suo post sottolineando l'aspetto più importante della canzone: la scelta di essere libero, “a costo di qualche rimpianto”.