Deve il nome insolito al padre, che volle ricordare cos&igrave; un suo ex compagno di prigionia in Germania. Gi&agrave; da piccolo Vasco fa notare le sue capacit&agrave; canore, che spinsero la madre a fargli seguire delle lezioni di canto da un apprezzato maestro del posto. A 14 anni Vasco arriva alla formazione del suo primo complessino, i &quot;Killer&quot;, poco dopo trasformati pi&ugrave; morbidamente in &quot;Little Boy&quot;. Iscritto dai genitori al collegio dei salesiani del suo paese, il nostro beniamino tenta pi&ugrave; volte la fuga finch&egrave;, raggiunto un compromesso familiare, si trasferisce a Bologna dalla zia, dove conclude gli studi di ragioneria e si iscrive per un paio d&#39;anni alla facolt&agrave; di Economia e commercio. Abbandonato questo primo indirizzo di studi, Vasco si iscrive alla facolt&agrave; di Pedagogia.

Nel 1975, per&ograve;, decide di tornare a dedicarsi alla sua antica passione per la musica e fonda, nel suo paese natale, &quot;Punto Radio&quot;, un progetto che lo vede per quattro anni impegnato come Dj radiofonico. Contemporaneamente inizia a comporre canzoni come &quot;Jenny &egrave; pazza&quot; e &quot;Silvia&quot;, fino al traguardo del primo album, inciso nel 1978, dal titolo &quot;Ma cosa vuoi che sia una canzone&quot;. Questo primo tentativo discografico di Vasco non ebbe molto successo, ma nel frattempo l&#39;artista, con l&#39;esperienza radiofonica intrapresa, aveva avuto l&#39;occasione di stringere importanti amicizie musicali con personaggi come Massimo Riva, Maurizio Solieri e Gaetano Currieri, che lo accompagneranno sulla lunga strada del successo. Le prime apparizioni di Vasco sul palco sono un po&#39; impacciate e anche il secondo album, &quot;Non siamo mica gli americani&quot;, incontra difficolt&agrave; ad affermarsi, pur contenendo quella che &egrave; considerata ancora oggi una delle pi&ugrave; belle canzoni d&#39;amore di tutti i tempi, &quot;Albachiara&quot;. Intanto, arriva per Vasco il periodo della chiamata alle armi, che stimola all&#39;artista, poi esonerato dal servizio militare, la composizione di una spassosa e irriverente canzone dal titolo velatamente anarchico, &quot;(per quello che ho da fare)Faccio il militare&quot;.

Nel 1979 in casa di Vasco si piange la morte del padre, scomparso prematuramente. Questo episodio colpisce profondamente il giovane artista che, dopo giorni di silenzio e riflessione, decide di tornare a cantare confidando alla madre: &quot;Provo a salire sul palco e vedo se mi viene voglia di cantare o di piangere&quot;. Fortunatamente per tutti noi gli venne voglia di cantare, e cos&igrave; decise di proseguire la sua carriera musicale. Nel 1980 Vasco arriva finalmente alla ribalta nazionale grazie a &quot;Colpa d&#39;Alfredo&quot;, brano contenuto nell&#39;omonimo album e censurato dalle radio. Insieme al successo, anche se condito di scandalo, arriva per Vasco anche la prima tourne&egrave;, che lo vede impegnato dal vivo al fianco della mitica &quot;Steve Rogers Band&quot;. Il 14 dicembre dello stesso anno il nostro beniamino torna a calamitare l&#39;attenzione della critica pi&ugrave; dura con la presentazione, in collegamento diretto con &quot;Domenica in&quot;, di una sua nuova canzone, &quot;Sensazioni forti&quot;. Le ripetute e pesanti accuse della critica non frenano la produzione musicale pi&ugrave; ardita di Vasco, che continuer&agrave; a provocare con la pubblicazione di brani come &quot;Vado al massimo&quot; e &quot;Blasco Rossi&quot;. Una nuova era di successi, per&ograve;, inizia con l&#39;avvento di Guido Elmi, sotto la cui produzione discografica il rocker di Zocca mette a segno un importante traguardo della sua carriera, &quot;Siamo solo noi&quot;.

Si consolida definitivamente, cos&igrave;, il &quot;personaggio Vasco&quot; sinonimo di trasgressione e dissacrazione, anche se l&#39;album contiene anche canzoni miste di poesia e romanticismo. Nel 1982 Vasco vince il 13&deg; Premio Nazionale del Paroliere con la canzone &quot;Ogni volta&quot; e, un mese dopo, concorre al Festival di Sanremo con il brano &quot;Vado al massimo&quot;, che si piazza all&#39;ultimo posto della classifica sanremese. L&#39;anno successivo Vasco ci riprova sul palco dell&#39;Ariston ed &egrave; di nuovo scandalo! Subito prima di entrare in scena il nostro &quot;giamburrasca&quot; sparisce e tutti i tentativi fatti dagli autori della kermesse per trovarlo falliscono. Quando poi, all&#39;ultimo momento, si presenta sotto i riflettori, canta il pezzo in concorso, &quot;Vita spericolata&quot;, barcollando. Tutta la &quot;citt&agrave; dei fiori&quot; entra in crisi e si grida allo scandalo. Qualcosa, per&ograve;, dello scalmanato Vasco &egrave; entrato nei cuori dei pi&ugrave; giovani e la canzone sanremese diventa un vero e proprio inno giovanile. Sempre nel 1983 Vasco pubblica &quot;Bollicine&quot;, un album che &egrave; stato evento musicale di quell&#39;anno con oltre un milione di copie vendute. Sempre nello stesso anno, e sempre con &quot;Bollicine&quot;, Vasco stravince al Festivalbar e, per festeggiare tanto successo, nel 1984 regala al suo pubblico &quot;Va bene, va bene cos&igrave;&quot;, un album live che trae il titolo dall&#39;unico brano inedito contenutovi. Ma il 1984 &egrave; un anno tutt&#39;altro che felice per il nostro rocker, che viene arrestato per detenzione di cocaina e trascorre una ventina di giorni in carcere. Dopo una lunga disintossicazione e un periodo di silenzio, nel 1985 esce un nuovo album, &quot;Cosa succede in citt&agrave;&quot;, che testimonia un Vasco Rossi cresciuto, cambiato e maturato sia artisticamente che come uomo. Nell&#39;aprile del 1986 nasce il primo figlio di Vasco, Davide, mentre nel 1987 esce &quot;C&#39;&egrave; chi dice no&quot;, sicuramente l&#39;album di maggiore successo dell&#39;artista, che s&#39;impegna contemporaneamente anche in una lunga serie di concerti. L&#39;album &quot;Liberi liberi&quot;, pubblicato nel 1989, riassume perfettamente nel suo titolo la condizione artistica del Vasco di allora, che decise di abbandonare manager e band per intraprendere una nuova carriera pi&ugrave; &quot;autonoma&quot;. Anche a questo album fa seguito una oceanica tourne, che suggerisce a Vasco la pubblicazione di &quot;Fronte del palco&quot;, un doppio cd live che racchiude i &quot;mitici&quot; concerti di Milano, a San Siro di fronte a 70mila spettatori, e di Roma, al Flaminio con 45mila persone dentro e circa 35mila fuori dallo stadio. In quello stesso anno Vasco viene premiato, a Vota la voce, per il migliore tour.

Nel 1990 esce il nuovo disco live, &quot;10.7.90 San Siro&quot;, e Vasco viene premiato tra i &quot;Magnifici sette&quot; dal pubblico di &quot;TV Sorrisi e Canzoni&quot;, che lo ha scelto insieme a personaggi come Giulio Andreotti, Roberto Baggio e Paolo Villaggio. L&#39;anno successivo Vasco &egrave; di nuovo padre, mentre all&#39;inizio del 1994 esce il nuovo album di brani inediti, &quot;Gli spari sopra&quot;. Questa ennesima fatica discografica rende a Vasco ben dieci dischi di platino e il premio a &quot;Vota la voce&quot;. Nello stesso anno, durante la manifestazione &quot;Rock sotto l&#39;assedio&quot;, Vasco canta davanti a 110mila persone e conferma un successo ormai gi&agrave; consolidato. Anche il video de &quot;Gli spari sopra&quot;, girato nel vecchio penitenziario di Alcatraz, riscuote enorme successo ed &egrave; tuttora considerato uno dei migliori video musicali mai realizzati. Il successivo album, &quot;Nessun pericolo per te&quot;, continua ad esprimere l&#39;alto livello artistico raggiunto da Vasco, che vende ben 400mila copie solo nei primi cinque giorni. Vento inarrestabile di novit&agrave;, Vasco sar&agrave; ricordato anche per essere stato il primo artista italiano a pubblicare un video via internet. Si tratta de &quot;Gli angeli&quot;, un videoclip realizzato con la regia di Roman Polanski. E&#39; dello stesso anno l&#39;indimenticabile concerto gratuito offerto dal nostro beniamino a Palermo con la partecipazione di 220mila persone.

Altro bagno di folla, nel 1998, a Imola dove, davanti a 130mila spettatori, Vasco canta il suo nuovo album milionario, &quot;Canzoni per me&quot;, e raggiunge il primato di pi&ugrave; grande concerto italiano di tutti i tempi. Nel 1999, invece, il rocker ottiene ben quattro delle sei nomination del PIM (Premio Italiano della Musica) e porta a casa i premi di migliore tourn&egrave;e, miglior disco e della critica. Subito dopo esce &quot;Rewind&quot;, un doppio cd live che contiene il &quot;mitico&quot; concerto di Imola. Dello stesso anno &egrave; anche il Premio Lunezia, per la canzone &quot;Quanti anni hai&quot;, in qualit&agrave; di &quot;poeta del rock&quot;. Il tour Rewind, con circa 620mila biglietti venduti, diventa il tour di maggiore successo in Italia, secondo solo a Vasco tour &#39;97. Anche l&#39;anno 2000 regala a Vasco il premio di miglior tour italiano dell&#39;anno al PIM e ora, alle soglie dell&#39;album del nuovo millennio, Vasco si appresta a riscuotere un nuovo scontato successo con &quot;Stupido Hotel&quot;.