#PTNDAY01 giu 2021

Pinguini Tattici Nucleari Day: “Sogniamo una carriera come Vasco o Laura”

Nella giornata dedicata a loro da Radio Italia e Il Corriere della Sera, la band ripercorre la sua storia, dagli inizi fino al successo e allo stop per il lockdown. “L’amore va urlato e mai taciuto!”, ribadiscono sul palco del Reward Music Place riprendendo il significato delle loro canzoni.

Martedì 1 giugno è il Pinguini Tattici Nucleari Day. La band è l’ultima protagonista del progetto che Radio Italia e Il Corriere della Sera dedicano alla musica italiana: i sei artisti, esplosi nel 2020 grazie a “Ringo Starr” sul palco di Sanremo, dominano in questa speciale giornata le pagine del quotidiano e le frequenze di Radio Italia, dove hanno ripercorso la loro carriera fino ad oggi insieme ai nostri speaker Mauro Marino & Manola Moslehi e al giornalista del Corriere Andrea Lafranchi. Dalla gavetta insieme alle passioni nate nel lockdown, dai prossimi concerti all’ambizione di debuttare nel cinema, sognando una carriera stellare in stile Vasco Rossi o Laura Pausini.
Come avete vissuto il periodo dal Festival di Sanremo del 2020 ad oggi?
Si è ritornati al baricentro originale della nostra vita adolescenziale: siamo rimasti un po’ chiusi in quella ‘bolla’. Abbiamo ristretto gli orizzonti, sperando di riallargarli presto.
Sarà stata una normalità massacrante per voi, che siete abituati a suonare ovunque...
Abbiamo ritrovato alcune passioni, chi gli insetti stecco (Elio), chi il ping pong (Riccardo)... Si dice tanto che gli italiani hanno iniziato a fare il pane ma, anche per le rockstar e i musicisti, è la stessa cosa.
Riccardo, tu però hai anche scritto il romanzo “Ahia!”, che è diventato il titolo del vostro ultimo EP.
R: “Anche quello è stato un po’ un passatempo, mi ci sono approcciato come un bambino che deve imparare. Ho letto vari libri su come farlo, ho studiato i colpi di scena e la psicologia dei personaggi, ma alla fine è stato un gran divertimento oltre che un lavoro. Ho cercato di non lasciare che la mia anima fosse preda dello sconforto.
Cosa non vedete l’ora di fare, oltre a suonare?
Andare a bersi una bella birra in tranquillità, senza limiti di orari, o andare a sdraiarsi in un parco senza la preoccupazione della mascherina. In generale, vivere con più serenità. Si parla tanto della voglia di suonare, ma noi non vediamo anche l’ora di andare ai concerti!
Chi andreste a vedere?
I Kings of Convenience, in quell’atmosfera tranquilla e acustica.

Pinguini Tattici Nucleari - Ringo Starr (Radio Italia Live 13^ Stagione)

Siete appassionati di serie tv. Vi piacerebbe scrivere colonne sonore per film e serie o recitarci?
Riccardo: “Sicuramente ci piacerebbe anche prendere parte in modo attivo. Al momento, forse la dizione sarebbe un problemino! Bergamo però non è rappresentata al cinema, c’è solo lo stereotipo del muratore. Sarebbe bello essere i primi!
Elio: “Io di recente ho fatto la sonorizzazione di un film muto, per un  Festival cinematografico di Bergamo. Non c’è la musica, gli effetti sonori e le voci, quindi devi inventare tu il modo di farlo. È un bel mondo...
Il vostro ultimo singolo, “Scrivile scemo”, è un invito a dire cosa si prova?
È un invito ad avere semplicemente coraggio. Capita spesso che ci sia qualcuno nel nostro cuore, ma a cui non abbiamo il coraggio di scrivere. Questa canzone vuole spronare a prendere l’iniziativa, anche senza pensare alle conseguenze. L’amore va urlato e mai taciuto!
Nonostante il successo, vi sentite un po’ ancora Ringo Starr?
Sicuramente, nel panorama italiano non ci sentiamo particolarmente arrivati. Se guardi Vasco Rossi o Laura Pausini, c’è gente che da 30 anni continua a crescere. Sarebbe bello pensare che anche noi un giorno potremmo aver fatto una carriera di quel tipo. Guardandoci attorno, vediamo tanti che si credono all’apice del mondo e invece sono passati solo 6 mesi o un anno da quando hanno iniziato a fare canzoni.
Il vostro EP di esordio si chiamava “Cartoni animali”, poi c’è stato “Scooby Doo” come singolo dall’ultimo EP. Da chi nasce la passione per i cartoni?
Riccardo: “Accomuna un po’ tutti. Soprattutto ‘Mat’, forse, è quello che ha passato più tempo davanti alla tv.
Matteo: “In realtà sono sempre stato affascinato dai disegni, dai tempi delle superiori. La carriera artistica poi, l’ha portata avanti mio fratello che è diventato fumettista. Guardavamo i classici Disney e i cartoni per ragazzi che trasmettevano emittenti e reti locali.

Pinguini Tattici Nucleari - Scooby Doo (Radio Italia Live 13^ Stagione)

Ci sono dei concerti in programma: noi di Radio Italia siamo radio ufficiale.
Ci sarà un tour tra settembre e ottobre, speriamo! Non si può ancora dire, ma siamo estremamente positivi. Non dovremmo ulteriormente rimandarlo e non vediamo l’ora di risalire sul palco.
Laffranchi: “Ahia”, il vostro ultimo EP, ha un libro gemello. In rete è scattata la ricerca dell’assonanza tra i due progetti...
La più semplice sicuramente è stata la canzone ‘Ahia!’, perché riprendeva in tutto la trama del libro. La più difficile forse è stata ‘Bohémien’, perché alla fine il protagonista della canzone parla alla madre e c’è una forte consonanza poetica con il romanzo che non è semplice comprendere se non hai letto il romanzo. La maggior parte però sono state individuate, abbiamo dei fan attentissimi.
Laffranchi: Com’è sentirsi una band oggi? Anche il Festival di Sanremo è stato vinto da un gruppo.
È scomodo, ma meraviglioso! Speriamo sia l’inizio di un revival fatto della musica in maniera comunitaria. È bellissimo sentire delle voci da sole, ma la musica come incontro è qualcosa di fantastico, antropologicamente radicato dentro di noi: gli esseri umani suonano insieme già dall’età della pietra. In Italia non ci sono mai state così tante band: forse la musica in questo momento ci spinge a stare da soli, ma non è quello che vogliamo.
Molte band poi si sciolgono...
Noi non l’abbiamo in programma... Siamo pinguini e con il ghiaccio non ci si scioglie! Abbiamo passato tutta la gavetta insieme e, quando vivi così tante cose insieme, è difficile che ci si divida e ognuno vada per la propria strada. Essere una band è il nostro equilibrio, l’abbiamo visto anche a Sanremo, riusciamo a supportarci a vicenda.
Cosa state combinando adesso? State scrivendo e progettando molto...
È molto complesso, in questo periodo storico, creare canzoni nuove. Anche in questo, essere una band aiuta, perché ci sono 6 teste che ragionano, discutono ed entrano in conflitto, e la creatività ne risente positivamente. Stiamo scrivendo molto ma, senza fare per esempio città alta in bici (com’è successo!), è difficile portare nella musica qualcosa di innovativo.