Parteciperanno al medley anche Guè e Luchè.
Stasera (venerdì 9), Gigi D'Alessio affiancherà Geolier nel medley "Strade", che prevede anche la partecipazione di Guè e Luchè. Gigi davanti ai microfoni di Daniela Cappelletti ed Emiliano Picardi, al Fuori Sanremo ING, ha speso parole molto positive nei confronti di Golier.
Come stai?
Bene, perché è solo oggi un giorno di lavoro! Sono arrivato tre ore fa.
Come sarà il medley di stasera?
Il medley che faremo stasera diciamo che è un po’ quello che rappresenta Geolier, perché è rap, urban, pop, è un po’ il suo biglietto da visita. Io faccio “Chiagne”: vi faccio piangere!
In qualità di ospite, senti tensione?
Sanremo rimane la manifestazione più bella della musica, Amadeus ha fatto un lavoro meraviglioso e anche tanti sacrifici. È un festival meraviglioso, complimenti ad Ama! Poi il palco, che sembra gigantesco, è in realtà piccolo, ma fa morsi grandi.
Tu non ti sei mai chiuso nella tua comfort zone, ma collabori, incontri e ricevi dall’altra parte sei veramente un monumento della musica e gli artisti sono sempre contenti di collaborare con te
Io sono convinto che la musica è un incontro. È bello vedere i ragazzi come lavorano e i numeri che gli danno ragione. È un peccato non avvicinarsi e scambiarsi quello che si conosce. Basta stereotipi, anche sulla lingua napoletana. Se nel resto del mondo esiste l’italiano è perché c’è la canzone napoletana. Ora sui social è tutto veloce, il giudizio è immediato, prima invece un disco ci volevano 4 o 5 anni prima di capire se andava bene. Meno male che ora c’è Sanremo che è il fiore all’occhiello della musica italiana e meno male che dà rilevanza ai giovani. C’è anche il figlio di Amadeus che è il vero direttore artistico!
A proposito di figli, Luca D’Alessio, l’anno scorso, ha ricevuto un tuo messaggio subito dopo l’esibizione
Abbiamo un rapporto splendido, ma non sono mai voluto entrare nelle sue scelte: deve fare la sua strada, non sarebbe giusto avere una corsia preferenziale. Se lo aiuti puoi anche fare un danno e invece deve anche sbattere la testa contro il muro.
Che consiglio daresti a Geolier?
Geolier è uno che mi ascolta, tanto che sul suo telefono mi tiene memorizzato come “Psicologo Vita”; ha la coscienza di essere incosciente, ha 23 anni, sta vivendo tutto questo e in più è arrivato con tanti pregiudizi, come me al mio primo Sanremo con “Non dirgli mai”, che conteneva la frase “Si stasera t'avesse vasà”, che volevano censurare e io l’ho cantata ugualmente.
Geolier è un ragazzo d’oro che viene dalla sofferenza, l’ha vista e la sua famiglia è composta da lavoratori, quindi ha avuto un buon esempio. Vieni su giusto se vedi anche le cose sbagliate, poi la vita ti mette davanti a delle scelte e puoi imboccare la strada buona o quella cattiva. Lui ha scelto la strada migliore.