Intervista07 lug 2021

Francesco Renga: “Raffaella Carrà? Il primo eros. Franco Battiato? Eterno”

L'artista, impegnato nell'Acoustic Trio Tour, racconta l'emozione di tornare live e svela il rito scaramantico con cui guarda le partite dell'Italia

Francesco Renga è tornato in tour: dopo la prima data a Bellaria Igea Marina dell'Acoustic Trio Tour, è stato ospite di Radio Italia solomusicaitaliana in diretta telefonica. L'artista ha raccontato a Mauro Marino e Manola Moslehi le sensazioni provate prima e dopo il concerto, oltre alla potenza del suono acustico, ha ricordato Franco Battiato e Raffaella Carrà, ha parlato dell'operazione “svecchiamento social” messo in atto dai figli e ha svelato di aver guardato la partita dell'Italia con lo stesso gruppo di amici del primo match per scaramanzia.
Sei tornato in tour... Sì, ho fatto la prima data dopo un anno e mezza a Bellaria. È stato bellissimo, faticoso perché ricominciare e ritrovare certi meccanismi dopo un anno e mezzo è difficile. Ho continuato a scrivere ma la cosa che è mancata di più è stato fare i concerti, condividere il mio lavoro con la gente, anche se contingentata e ferma”.
Prima di salire sul palco avevi un po' di paura?È stato peggio del primo concerto, perché al primo non sai cosa ti aspetti, c'è un po' di incoscienza. Adesso invece c'erano tutte le aspettative e la paura di non essere capace, oltre alla sorpresa di vedere davanti a te il pubblico e di abbracciarlo, anche se solo con lo sguardo”.
Hai dovuto mettere mano agli arrangiamenti. C'è stata una canzone che ti ha fatto faticare di più?Tutte, nel senso che ho dato un vestito tutto nuovo a ogni canzone, essendo un trio acustico. È stato come tornare al centro della musica, delle canzoni, ho tolto l'in ear, avevo i vecchi monitori. Il suono è aria che si muove e averlo senza quei tappi nelle orecchie è stato davvero speciale, credo che non tornerò più indietro. E poi posso sentire il pubblico, non è una cosa da poco. Con i l'in ear sei in un acquario”.
So che durante la prima data c'è stato un tributo a Franco Battiato... “Non poteva mancare. È mancato un artista gigantesco con cui ho avuto la fortuna e l'onore di collaborare. È venuto in automatico mentre facevamo le prove. Credo che la musica renderà eterni l'artista e l'uomo che era e la sua grande spiritualità. È stato un gesto dettato dall'amore e dal cuore, c'era poco ragionamento. Prima stavo ascoltando 'Cambio direzione' ed è stato stranissimo perché, pur non cambiando una parola e un accordo, il sapore che ha in acustico è completamente diverso. Questa tournée in trio è speciale e irripetibile, credo ne valga la pena”.
A dicembre la speranza è di vederti nei teatri: Elisa ha detto che i teatri sono un po' come un dottore, da lì si capisce la salute di un artista... Io credo che il teatro sia la dimensione giusta per i concerti. Dai palazzetti in su diventa più artefatto il concerto. Tornando a parlare di musica, di suono e aria che si muove, il teatro è proprio la dimensione giusta. Prima del primo lockdown ho avuto la fortuna di fare quasi 50 date nei teatri in poco più di due mesi, è stato pazzesco, meraviglioso. Mi sono chiuso poi in casa con quell'aspettativa”.
Prima abbiamo ricordato Battiato, ora di chiedo un ricordo di Raffaella Carrà.La Raffa rappresenta un momento felice della mia gioventù e infanzia, anche quel primo eros. Aveva una carica di sensualità che all'epoca era tanta roba. Mi ha veramente colpito questa notizia, un anno orribile”.
Torniamo a parlare di cose allegre. Come procede la campagna di svecchiamento dei tuoi profili social a opera di tua figlia?Jolanda mi ha un po' mollato perché non seguo le sue istruzioni, ma su certe cose non ce la posso fare. Leo adesso è al campo, Jolanda è con la mamma quindi mi sto arrangiando”.
Hai visto la partita dell'Italia ieri sera? Ovvio che sì. L'ho vista a casa. Alla prima eravamo a casa con degli amici. Io avevo preparato la pasta. Avendo vinto, abbiamo dovuto riproporre sempre la cosa con la stessa formazione. L'unica cosa che cambia è il menù, ma il resto, anche i posti sul divano, è rimasto uguale”.