BATTITO INFINITO29 set 2022

Eros Ramazzotti: “Nonno? Aurora e Goffredo si amano, sono un esempio”

L’artista presenta in diretta il nuovo album “Battito Infinito” e il tour mondiale con Radio Italia solomusicaitaliana, in un’intervista a 360 gradi da Alejandro Sanz a Jovanotti, dal brano per il figlio a Ennio Morricone, dalla copertina stile Nirvana al Karate Kyokushinkai condiviso con Michelle Hunziker

Eros Ramazzotti ci presenta il nuovo album “Battito Infinito” e il tour mondiale: “Sarò nonno? Aurora e Goffredo mettono al mondo un figlio, sono un esempio; lei prima o poi canterà. Alejandro Sanz? E’ come Pino Daniele. Jovanotti? Mi ha fatto un cadeau in ‘Figli della terra’. Il brano per mio figlio Gabrio Tullio? Mi emoziona. Il pezzo di Ennio Morricone? Fiero. La copertina? Ricorda i Nirvana. Le canzoni rimaste fuori? Uscirò anche con quelle. Il segreto di lunga vita? Il Karate Kyokushinkai, ho convinto anche Michelle Hunziker. L’Italia? Dobbiamo valorizzarla”.
Il cantante svela due possibili singoli nell’intervista in radio, video e web con Mauro Marino e Manola Moslehi davanti a un pubblico caloroso e canterino: “Posso dire una cosa a Mario Volanti (Editore della nostra emittente, ndr)? Facciamo un bel Teatro Radio Italia, per favore. Ti do io 5 euro, partiamo da lì. Così almeno suoniamo anche un po’. La prossima volta allora mi butto nel nuovo teatro…”, scherza Ramazzotti.
Eros, dopo l’annuncio di tua figlia Aurora e del suo fidanzato Goffredo Cerza, come ti senti da quasi nonno?
E’ una bella cosa ma la cosa più importante è che si amano, c’è un amore, c’è un qualcosa di così profondo che oggi un po’ si è perso, per cui questi due ragazzi che si amano e mettono al mondo un figlio è un esempio pazzesco in questo momento, gli farei un applauso. Goffredo è un bravissimo ragazzo
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Nell’album “Battito Infinito”, come in tutti i tuoi dischi, c’è la vita
Penso che un artista, qualsiasi cosa faccia, ci mette il cuore. Noi cantiamo, per cui dobbiamo fare delle canzoni che arrivino al cuore, ancor di più in un momento così particolare della nostra vita. Abbiamo passato momenti molto tristi, c’è bisogno di musica - perché la musica è importante - che dia un po’ di speranza e faccia passare dei momenti belli
Hai lavorato a questo album per tre anni
Bè avevo tempo, come tutti! La cosa più importante è che negli ultimi anni ho ripreso a fare quello che facevo 10-15 anni fa: mi impegnavo di più, ci mettevo tutto dalla prima nota all’ultima, anche lavorando con altri autori e musicisti. Il mio lavoro artigianale è ritornato un po’ com’era prima, probabilmente si sente
Com’è stata la collaborazione con Alejandro Sanz in “Sono”?
E’ un grandissimo artista. Lo conosco da tanti anni. Ha uno stile molto particolare, un po’ come Pino Daniele che ha preso la sua napoletanità, con il Blues, e l’ha fatta diventare popolare in Italia e anche all’estero. Vedo un po’ Alejandro come Pino: grande chitarrista, scrive tutto lui e poi umanamente è fantastico, è una bellissima persona, con una voce molto particolare. Gli avevo mandato un pezzo diverso da questo: lui mi ha detto ‘Guarda, facciamo una roba più italiana’. Avevo questa canzone molto bella che hanno scritto per me Bungaro ed Edwyn Roberts: era singola, l’ho fatta diventare un duetto, gliel’ho mandata e ha detto: ‘Questa mi piace molto, la facciamo’
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Un'altra collaborazione del disco è quella con Jovanotti
Lorenzo mi ha fatto questo cadeau su “Figli della terra”. All’inizio avevo fatto io la parte rap: ci ho messo mezza giornata, non è così facile. Lui l’ha fatta in tre secondi. Poi ci sono altri autori come il figlio di Biagio Antonacci, Paolo: è bravissimo, gli ho dato consigli già 5-6 anni fa sul fare canzoni più pop e meno lunghe; con tutti i successi che ha avuto mi ha ascoltato, questa è una cosa bella, per me è una soddisfazione
Poi tra gli autori c’è anche tua figlia Aurora nella traccia “Battito Infinito”
L’Auri ha tradotto in inglese un testo che io avevo abbozzato insieme a Cheope. Poi lei canta anche molto bene, probabilmente in futuro farà qualcosa, però è sempre la figlia di uno che canta e di una che fa spettacolo. E’ difficile per gli altri accettare che ha un talento: la gente poi lo scopre e può dire ‘mi piace’ e così sia, non è imposto. 
Nel disco ci sono musicisti come Michael Landau alla chitarra e Keith Carlock alla batteria
Li ho voluti io. Abbiamo fatto tutto a distanza e questo disco aveva bisogno di qualcosa di particolare. Oltre ai grandi musicisti italiani che hanno suonato, ho voluto mettere dentro anche la particolarità di Landau che suona con me da tanti anni e Carlock che è un grandissimo batterista: ha suonato e suona tuttora con grandissimi artisti
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Chi sono “Gli ultimi romantici”?
Siamo noi. Siamo gli ultimi che saranno i primi, è un modo di dire. Questa canzone gira molto, stiamo vedendo che piace: ci sono delle canzoni che possono essere dei singoli, vediamo. Sì, questa ci potrebbe stare
Hai doti da ballerino?
Mi muovo alla c… Ho solo il senso del ritmo
Che significato ha la foto con lo scotch davanti agli occhi mentre urli?
L’urlo voleva trasmettere l’idea iniziale di questo ritorno alla libertà. Era un urlo liberatorio, poi però siamo andati in Messico con Mario, un ragazzo italiano che vive lì e fa delle foto bellissime. In un po’ di scatti c’è stata l’ultima, fatta nell’acqua, che è un’idea mia ed è diventata la copertina dell’album. Ho detto: facciamo questa, mi riprendi mentre sono sotto e tiro fuori le bollicine. E non ho più avuto dubbi sulla copertina, era quella: ricorda un po’ i Nirvana, però dentro c’è qualcosa di meglio secondo me sotto l’aspetto del cuore, i Nirvana erano belli pesanti
Nel disco c’è un pezzo molto dancefloor 
“Ritornare a ballare”. Nell’album c’è un po’ tutto, ho lasciato da parte altri brani molto belli, che poi rilavorerò quando avrò più tempo, uscirò anche con quelli, spero che piacciano. Abbiamo avuto tanto tempo per buttare giù idee e fare qualcosa che possa piacere alla gente
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Quanto la natura della Franciacorta ha influenzato questo disco?
Io bevo poco. Mi piace la Franciacorta, è come stare un po’ in Toscana, siamo vicini a Milano che è una città importante per la musica, la moda e tante cose, senza nulla togliere a tutta l’Italia che è stupenda, siamo un’isola nel mare, per cui tutti vengono: ci sono le montagne, i laghi, c’è tutto. L’importante è ricominciare a gestirla il meglio possibile e a valorizzarla, sì, ma siamo noi che la dobbiamo valorizzare 
In “Battito infinito” sono confluite 12 delle 100 canzoni a cui hai lavorato. Come le hai scelte? I brani rimasti fuori troveranno spazio in altri dischi?
Ne ho scritte una sessantina, un po’ le hanno scelte le mie figlie, Aurora e Raffaela Maria. Tante le ho messe da parte. Ho fatto una scelta omogenea: volevo ci fosse la canzone più strappalacrime, quella più d’amore, quella più spensierata. E’ un disco ascoltabile e godibile
C'è un brano dedicato a tuo figlio Gabrio Tullio
E’ “Magia”, anche questo potrebbe essere un singolo, scritto insieme a Andrea Febo, grandissimo cantautore, non fortunato nella carriera ma è sicuramente uno che scrive veramente molto bene, poi è una persona umanissima e stupenda. Un giorno mi ha mandato questa bozza e abbiamo fatto questo pezzo, è troppo bello: mi piace, mi emoziona
Qual è il tuo segreto di lunga vita?
Il Kyokushinkai, una disciplina molto dura. Tutte le pratiche di karate e autodifesa fanno bene, però devono essere usate con il cervello: non è che uno fa karate e poi va fuori a menare. Dev’essere un qualcosa che ti dà quell’equilibrio, giusto. Probabilmente questo ha fatto tanto, l’ho fatto per un bel po’ di tempo e quando posso nei ritagli di tempo lo faccio. Devo ringraziare il mio senpai Luigi. Ho anche convinto Michelle 7-8 mesi fa a iniziare e ha già preso due cinture, pazzesca: lei è svizzera! Io sono romano, mi impegno, però poi rimando… Noi diciamo ‘Tu inizia poi se vedemo’
Hai presentato i pezzi di “Battito infinito” con un incredibile concerto a Siviglia, che è stato la prima tappa della tua World Tour Première insieme a Radio Italia solomusicaitaliana
Siviglia è una città bellissima, molto giovane, tenuta da dio. E’ stata una delle prime città che ho visitato facendo le prime interviste con Barcellona e Madrid. La Spagna è stata uno dei Paesi che all’inizio mi ha dato questa spinta per il Sudamerica e l’America 
Com’è la musica attuale?
I giovani di oggi devono fare, buttare giù idee e forse ritornare al pop non sarebbe male, per capirsi un po di più 
Rifaresti tutto quello che hai fatto?
Assolutamente sì. Butterei via le cose brutte che succedono nel mondo, adesso c’è la guerra, io non posso neanche pensarla lontanamente, spero che finisca presto e che la gente soprattutto ritorni ad amare: “Ama in ogni forma ma ama”, l’ho anche cantato
Chiude l’album il primo e unico pezzo pop composto dal maestro Ennio Morricone, “Ogni volta che respiro”. Com’è nata questa perla?
E’ stata Mariella Nava, grande cantautrice, che me l’ha proposto. Il testo era un po’ più particolare, era molto suo, ci abbiamo lavorato insieme, è diventato un po’ più diretto, su una melodia e un’armonia molto belle, stupende, del grande Maestro. Ne vado fiero 
Hai un tour mondiale: ci siamo!
Non è una passeggiata, è la cosa più bella del mondo, ma è faticoso. Non è una vacanza, è veramente duro. Però è una fortuna. Devi fare quelle due ore e passa, perché il biglietto dev’essere ricompensato 
Alcuni fan di Biagio Antonacci gli hanno chiesto quando farà un album con te. Lui ha risposto: “Sarebbe figo, ne parleremo”. Ne avete già parlato? Tu che cosa dici?
Ci sentiamo e cazzeggiamo tutti i giorni. Una volta ho preso la macchina, sono andato a Modena e ho registrato delle cose nel suo disco, ma parliamo degli anni 90, per cui prima che lui facesse tanto successo. Questo lui lo ricorda sempre ed è una bella cosa. Biagio è un grande artista ma è soprattutto una persona veramente normale come noi 
A proposito del video, che mostra due bambini su un campo di calcio, chi è più bravo a giocare a pallone tra te e Alejandro?
Io gioco meglio, l’ho visto toccare il pallone, ha lisciato qualche volta, suona molto meglio la chitarra. La Juve? Ci sono i cicli, questo non è il nostro. Mauro tifa Toro? E’ una fede, una tradizione e rimarrà sempre nel cuore 
Il 28 ottobre, tra un mesetto, compirai gli anni
Sono 59. Portati bene? Il Kyokushinkai anche qui ha fatto tanto. Che regalo mi farò? Non posso dirlo. Però per i 60 anni vorrei farmi un bel regalo, non dico nulla: chissà dove sarò… Comunque non amo tanto i regali, mi piace più farli, anche perché ho avuto tutto dalla vita e sono fortunato: facciamo i regali a chi ha bisogno. Soprattutto l’Italia e il potere devono fare qualcosa per chi ha bisogno