News15 mag 2020

Bugo: “Grazie Vasco Rossi, padre artistico, ho un debito con te”

“Non scorderò mai il concerto a San Siro del 1990 e queste tue parole...”

Bugo ringrazia Vasco Rossi, suo “padre artistico”, a 30 anni dall'album Fronte del palco e dal concerto a San Siro del 1990: “Ho un debito con te. Non scorderò mai le tue parole su quel palco...”.
Cristian Bugatti in arte Bugo ha celebrato ieri il 30esimo anniversario del doppio disco dal vivo Fronte del palco, il suo “primo album comprato” di Vasco Rossi e il suo primo concerto: “Avevo 17 anni, non ancora compiuti, e non ero un musicista. Vivevo in questo paese, Cerano, ed ero un adolescente come gli altri, con più la passione del calcio che della musica. La musica sarebbe entrata dopo nella mia vita, in modo definitivo e costante anche grazie a quel concerto e a questo disco”.
Bugo continua così il suo racconto: “1990, l’Italia di Schillaci non arriva in finale e non ci fa sognare come in Spagna nell’82. Ma erano i tempi che cambiavano. E anche io stavo cambiando, anche grazie ai miei compaesani, che mi portarono a vedere questo rocker italiano allo Stadio San Siro. Non sapevo quasi nulla di Vasco, e certamente il rock era ancora qualcosa di indefinito per me, un adolescente confuso come tutti i miei coetanei (o almeno io pensavo che eravamo tutti un po’ confusi e sbandati) che ascoltava l’acid house perché era di moda e che amava giocare a pallone. Ma, come dicevo, le cose stavano cambiando, almeno per me”.
Bugo, come tanti fan del Blasco, non dimenticherà mai il live che Vasco Rossi ha tenuto allo stadio San Siro di Milano il 10 luglio 1990, 30 anni fa, e nemmeno le parole del rocker di Zocca: “Quel concerto a San Siro non lo scorderò mai, non scorderò mai quando vidi Vasco per la prima volta uscire sul palco e urlare 'Muoviti! Credi che sia tutta rose e viole questa vita mia!”. Una rivelazione, un momento chiave della mia vita che si apprestava a cambiare definitivamente grazie a Vasco, agli amici del paese che avevano formato una band, ai Nirvana che arrivarono nel 91, poi la naja nel 92, imparai a suonare la chitarra e ormai ero già immerso e completamente 'fottuto' dalla musica”.
Bugo dedica quindi a Vasco un vero e proprio ringraziamento, definendolo suo “padre artistico” e dichiarando di essere in debito con lui: “Grazie Vasco, non ci siamo mai incontrati, anche se conosco molti tuoi stretti collaboratori, e non so se conosci la mia musica e se ti sia mai arrivata voce del mio debito nei tuoi confronti. Ma non è così importante che tu mi conosca. Conta che tu sei un faro per me, e lo sarai per sempre. Nonostante siamo molto diversi caratterialmente (almeno così la penso io), ti vedo come un 'padre' artistico, che ascolto, assorbo e 'affronto' anche nelle molteplici diversità di stile, caratteriali e generazionali tra noi. Ma nel cuore quel live e questo disco li porto come un segno di forza, un timbro indelebile, la prima pietra che ho posato per essere quello che sono”.