L’amore di Sugar per la città è talmente grande che ci ha preso pure casa. “Ho comprato un paio di anni fa. Non è grande, è un rifugio in cui vengo 3/4 volte l’anno. I veneziani sono discreti e rispettosi, non invadenti. Sono simili a me: pochi discorsi e tanti fatti. Parlano in dialetto, sono gelosi della loro bellezza. Invecchiare a Venezia sarebbe bello, ci sono ancora le osterie che ti danno il vino nella damigiana”.
Qual è il prossimo sogno di Zucchero dopo San Marco? “Ho suonato in posti incredibili, dal Cremlino a Tahiti. Può darsi che ci sia un pubblico per me anche in India o in Sudafrica. Sono situazioni intriganti".
Cosa c’è nel domani di Zucchero? “Tra qualche giorno (8 luglio) sarò ad Hyde Park a Londra. Mi ha chiamato Eric Clapton mentre ero sulla Route 66 con la mia famiglia. Vorrei cantare con lui 'River of tears', una canzone struggente, in uno dei suoi ultimi concerti”.
Come proseguirà la sua carriera infinita? “Se dovessi vedere un attimo di discesa, smetterei subito. A breve smetterò (ride) e mi inventerò qualcos’altro. Dovrei scrivere un nuovo album ma ora non ne ho voglia. Difficile pensare a un futuro della musica, soprattutto fuori dall’Italia. E' tutto omologato, se fai il Nabucco di questi tempi, passi inosservato”.