News24 feb 2021

Willie Peyote: “Ho accettato Sanremo nell'anno senza live per dire la mia”

“Senza pubblico? Si può fare, meglio ultimo. Un nome solo? Orietta Berti”

Willie Peyote, con la canzone “Mai dire mai (la locura)” e l'egida di Boris, vuol dire la sua nell'anno senza concerti e per questo ha “accettato” Sanremo 2021: il Festival, che le frasi del testo prendono anche un po' in giro “senza offendere nessuno”, “ammiccava” da tempo. “Niente pubblico? Si può fare, forse ne sarò avvantaggiato. Non penso alla classifica ma meglio ultimo che 15esimo. Un nome solo? Orietta Berti! 'Giudizi universali' con Samuele Bersani? Vorrei arrivare alle vette della sua penna”: ecco l'incontro di oggi su Zoom.
SANREMO 2021. Partiamo dalle nostre 2 domande. Come è arrivato al Festival Willie Peyote? “Volevo esserci, ho accettato di esserci quest'anno in particolare, dopo qualche ammiccamento arrivato negli anni scorsi, non è il mio contesto, ma è l'unico palco in cui si suona e quindi ci vado perché voglio dire la mia opinione”. L'artista infatti al Festival, oltre alla canzone, non lancerà un nuovo progetto discografico in particolare: “Non è il momento per lanciare nuovi progetti, soprattutto per me che vivo di live. Vado solo per cantare quello che penso. È vero, al Festival porto una faccia arrabbiata ma soprattutto il mio lato cazzone, non deve sfuggire l'ironia”.
“Sono molto contento di suonare con un'orchestra così bella e forte”, aggiunge Willie, “Mi ha stupito il confronto con i musicisti ma anche con Amadeus e Fiorello, con la loro disponibilità a prendersi in giro, anche con il mio brano che prende in giro Sanremo. Ho apprezzato questa scelta. Non ho ancora fatto in tempo a capire tanto del Festival, però mi è piaciuto il mood di condivisione che si è creato”. Cosa pensa della kermesse senza pubblico? “Almeno sono sicuro di non fare la fine di Maurizio Crozza nel 2013, contestato dal pubblico senza la possibilità di andare avanti! Non subirò l'assenza degli spettatori particolarmente, forse ne sarò avvantaggiato, al contrario di uno showman come Fiorello. Da cantante, alle prove non mi ha tanto urtato questa cosa: fosse un concerto vero mi avrebbe urtato ma Sanremo si può fare, per me non cambia tanto”.
Da Sanremo non mi aspetto niente”, spiega Willie Peyote, “Non partecipo per vincere o fare la competizione, quella è per i cavalli come dicono i regaz de Lo Stato Sociale. La classifica non mi interessa: posso dire che preferirei arrivare ultimo che 15esimo, perché stare nel mezzo non serve a nulla. Sono troppo amico de Lo Stato Sociale e di Coma_Cose per fare un nome solo, sono grande fan anche di artisti come Madame, La Rappresentante di Lista, Fulminacci, Max Gazzè. Se proprio devo fare un nome solo... Orietta Berti!”.
LA CANZONE. Guglielmo Bruno in arte Willie Peyote, rapper e cantautore torinese, è in gara nella categoria Campioni con il brano “Mai dire mai (la locura)” che spiega così: “Parla di come ci siamo ormai abituati a mettere al primo posto il mero intrattenimento, in tutti i campi, dall’arte alla cultura, passando per lo sport e arrivando anche alla politica. Avere un personaggio che funziona è più importante che avere talento, avere il consenso è più importante che avere un programma, far parlare di sé è più importante che avere qualcosa da dire. Anche in pandemia 'the show must go on', quindi si gioca lo stesso anche con gli stadi vuoti, teatri chiusi e concerti annullati ma con gli streaming e i talent show la giostra sembra continuare a girare. Ad aprire la mia canzone è una citazione tratta dalla serie Boris che tutti conoscono come il monologo della Locura: 'questa è l’Italia del futuro: un paese di musichette mentre fuori c’è la morte'. Sono molto curioso di capire come, nella nuova stagione di Boris, declineranno un mondo totalmente cambiato rispetto all'ultima del 2010, sono molto contento da fan, l'ho riguardata 100 volte nel lockdown”.
Mai dire mai (la locura)” uscirà subito dopo essere stata presentata sul palco di Sanremo ma sarà anche disponibile in un'esclusiva versione 45 giri, un vinile 7’’ colorato che conterrà da una parte il brano sanremese e sul lato B il precedente inedito “La Depressione è un periodo dell’anno”, mai pubblicato su supporto fisico. Il 45 giri sarà nei negozi tradizionali e negli store digitali dal 26 marzo. “Spero che nessuno la prenda sul personale”, chiarisce Willie Peyote, “Non volevo scagliarmi contro qualcuno, ma solo prendere in giro anche tutti noi per il modo in cui usufruiamo della musica e della cultura. Mi dispiace che qualcuno si senta chiamato in causa, non volevo offendere nessuno direttamente. Anche qui non si può far finta di niente però: le major dovrebbero scoprire i talenti e non aspettare che esplodano sui social. Volevo prendermela con la vuotezza con cui noi ci rapportiamo all'arte. Potevo stare zitto, è vero, però ho questo problema della coerenza per me stesso...”.
LA COVER. Willie Peyote canterà “Giudizi universali” con Samuele Bersani nella serata del Festival di Sanremo di giovedì 4 marzo 2021, dedicata alla Canzone d’Autore. Il brano, già Premio Lunezia per il miglior testo letterario, è del 1997: scritto e interpretato da Bersani, è diventato una delle canzoni più amate da pubblico e critica della storia musicale del nostro Paese. “Comanda Samuele”, racconta Willie Peyote, “È uno dei miei brani preferiti della musica italiana, la sua è una penna leggera e profonda contemporaneamente. Vorrei arrivare a quelle vette. Averlo vicino mi tranquillizza, è il capitano della squadra, io sono il giocatore della primavera, mi fa da chioccia”.
I CONCERTI. Con la sua partecipazione a Sanremo Willie Peyote vuole accendere la luce sulla musica live ferma da un anno: “Nella musica faccio domande e non do risposte, penso solo che dovremmo confrontarci tutti insieme, anche con il comitato tecnico scientifico, per poter ripartire. Dovrebbero ascoltarci. All'aperto, in particolare, e con i giusti controlli dell'estate scorsa è già stato dimostrato che i concerti si possono fare. Io sono pronto a suonare anche con la mascherina. I brani degli altri? C'è probabilmente il tentativo di evadere da questo periodo complicato per tutti e siamo anche bombardati dal discorso Covid, quindi ci sta prendersi una pausa. D'altra parte non serviva anche la mia opinione sull'amore. Non ho paura di essere strumentalizzato, c'è il rischio di non essere compreso, è nell'ordine delle cose, mi piace scrivere per sviluppare un pensiero critico e fare una discussione. Per quanto mi riguarda, infatti, non me la sentivo di salire sull'unico palco aperto quest'anno, quello del Festival, e fare proprio finta di niente: per questo parlo della situazione”.