INTERVISTA16 giu 2021

Virginio: il nuovo singolo “Brava gente” in anteprima a Casa Azzurri

L'artista si è appena esibito con il brano sul palco di Roma: racconta “un’Italia pronta a ripartire e a essere inclusiva”. L'anteprima esclusiva a Radio Italia solomusicaitaliana: “La Nazionale sta giocando alla grande: Insigne facce sognà!”

Il nuovo singolo “Brava gente” esce il 18 giugno ma Virginio lo ha appena cantato live sul palco di Casa Azzurri a Roma e Radio Italia solomusicaitaliana lo ha trasmesso in anteprima esclusiva oggi: “La canzone racconta un’Italia pronta a ripartire e a essere inclusiva. La Nazionale sta giocando alla grande: Insigne facce sognà!”, ha detto l'artista nell'intervista di Mauro Marino e Manola Moslehi. Radio Italia solomusicaitaliana è Media partner ufficiale della Nazionale e di Casa Azzurri.
Con il nuovo singolo, Virginio descrive infatti “un’Italia pronta a cambiare e a ripartire ma soprattutto a essere libera e migliore sotto tutti i punti di vista, compreso quello dell'inclusività. L'Italia che si tende la mano e si riconosce negli occhi degli altri: per me è una cosa molto importante. Nei suoni c'è un profumo un po' retro ma il brano racconta l'Italia di oggi e quella di Fellini, attraverso le tante cose che ci rendono felici e orgogliosi: io sono un inguaribile ottimista, credo molto negli 'italiani brava gente' come diceva il regista De Santis nel suo film”.
E gli Europei di calcio? “L'Italia sta giocando alla grande: Insigne facce sognà!” esclama il cantante che dopo aver debuttato, lo scorso 2 aprile, al secondo posto della classifica di iTunes con il brano “Rimani” (oltre 2mila stream) torna ora, venerdì 18 giugno 2021, su tutte le piattaforme digitali proprio con il singolo “Brava gente” .
“In potenza, noi italiani siamo tutti brava gente. Solo che non tutti vogliono ancora a capirlo” dichiara Virginio che firma questa canzone insieme a Cino, noto per aver prodotto alcune tra le ultime hit di Marracash, Ramazzotti, Shade e Alessandra Amoroso, e a Daniele Coro, produttore artistico del brano e già autore per Max Gazzè, Luca Carboni, Alessandra Amoroso, Laura Pausini e Marco Masini. Il titolo richiama proprio “Italiani, brava gente”, il film del 1964 di Giuseppe De Santis del quale Virginio è concittadino: sono entrambi di Fondi (Latina).
L'artista, autore di cantanti come Raf, Chiara Galiazzo, Francesca Michielin, Lorenzo Fragola, Paola e Chiara, aggiunge il suo punto di vista sulla nuova canzone e il ricordo di quando è stato bullizzato da ragazzo: “Canto Roma, canto l’Italia e le sue bellezze, da Federico Fellini al Martini, in una sera estiva in cui la Città Eterna appare magica, una notte di libertà. Un ragazzo, che potrei essere io ma che ha una valenza universale, incontra una persona che gli piace, con cui vorrebbe ballare, con cui condividere un’emozione per un attimo o per l’eternità. Senza vincoli o barriere. Un incontro tra due persone che tuttavia rischia di essere inibito e messo in discussione dalle chiacchiere degli altri presenti, che discriminano, giudicano, contrastano. Ma chi sono queste due persone? Potrebbero essere un ragazzo e una ragazza di etnie diverse, di forma fisica non consona ai canoni imposti oggi, un uomo e una donna con grande differenza di età o anche due ragazze o due ragazzi. Anime che vogliono essere libere. Libere di godersi un frammento o un’esistenza intera insieme, a partire da un ballo, come succede a tutti. Canto l’opportunità che hanno queste due persone, a prescindere da tutti quegli elementi che potrebbero discriminarli. Io stesso sono stato bullizzato da ragazzo ma ho sempre creduto nell’energia positiva dell’arte: se all’epoca avessi ascoltato un brano così, forse mi sarei sentito più forte. Oggi canto chi non viene accettato ma soprattutto canto la libertà di amare qualcuno in una notte italiana, come quelle che vogliamo vivere tutti questa estate”.
“Sono un inguaribile ottimista e sempre lo sarò”, ribadisce Virginio, “Ho fiducia nell’Italia e per questo 'Brava gente' non ha un retrogusto ironico, ma una valenza speranzosa. La speranza di un Paese che, proprio come è successo nel Dopoguerra, ha un cuore pronto a diventare più ricco e leale. Un Paese che ha un potenziale gigantesco per essere inclusivo, e non 'tollerante', perché la tolleranza è un valore che trovo obsoleto. Siamo tutti bravi, siamo tutti brava gente - almeno in nuce - e non possiamo negare i diritti di chi si ama”.