Ieri sera, grazie alla loro schiettezza e spontaneità, hanno regalato al pubblico anche momenti divertenti. Ad esempio, prima di cantare La Donna Cannone, la sua "unica hit" (così l'ha definita lui), De Gregori si è avvicinato al pianista Carlo Gaudiello e lo ha bacchettato in tono scherzoso. A microfono acceso, ma in modo estremamente rispettoso, gli ha fatto notare che, fino a quel momento, stava schiacciando troppo i tasti del piano e, invece, doveva accarezzarli. De Gregori voleva che l'esecuzione del brano fosse perfetto. "È una canzone che amo. È la migliore che ho scritto", ha infatti spiegato. "È quella che mi fa arrivare una botta dalla SIAE", ha poi aggiunto in modo scherzoso. Venditti, senza tanti giri di parole, invece, ha ordinato ai fan di alzarsi per godersi al meglio In questo mondo di ladri. "Stand up!", ha detto in tono piuttosto perentorio.
In generale, ieri sera, Venditti e De Gregori hanno offerto uno spettacolo puro e semplice, come lo sono loro. Sul palco c'erano infatti solamente loro, la band e gli strumenti musicali, ma questo bastava. Non c'era bisogno di altro. D'altronde, a due artisti che insieme hanno una carriera lunga oltre un secolo, non occorre altro che la musica. Le loro canzoni hanno fatto la storia della musica italiana (si pensi a Generale oppure Che fantastica storia è la vita), hanno raccontato frammenti della storia italiana (San Lorenzo è sul bombardamento dell'omonimo quartiere di Roma, del luglio 1943) e hanno unito generazioni (Boomers con Millennials).
Ieri sera, Venditti e De Gregori hanno pure fatto ballare il pubblico, in completa libertà. Su Buonanotte fiorellino hanno chiesto di cimentarsi in un valzer alle "coppie sposate, non sposate", agli uomini con le donne, agli uomini con altri uomini e alle donne con altre donne. "Chi se ne importa. Siamo tutti figli di Dio", ha tenuto a specificare De Gregori.
Ieri sera, Venditti e De Gregori si sono inoltre lasciati andare ai ricordi e ne hanno raccontato qualcuno, senza alcun tipo di filtro. Hanno ad esempio ricordato quando, probabilmente ai tempi di Theorius Campus, il loro primo e unico album insieme, frequentavano "le donne più grandi", che avevano più esperienza in campo amoroso. Questo aneddoto li ha portati a fare dei ragionamenti a voce alta, proprio come può accadere alle persone comuni fra le mura di casa: la donna della copertina di Theorius Campus è Ofelia, che è tra i protagonisti dell'Amleto di William Shakespare; il poeta inglese è legato a Verona, perché ha qui ambientato una delle sue più grandi opere, Romeo e Giulietta; nonostante questo, però, la città non ha neanche una via dedicata al drammaturgo. Venditti e De Gregori hanno così colto al volo l'occasione e hanno lanciato un appello al sindaco Damiano Tommasi affinché venga dedicata una strada di Verona a William Shakespare. Appello a parte, il flusso di ragionamenti, dettato dalla purezza e dalla naturalezza dei due cantautori, a giudicare dagli applausi dell'Arena, è stato più che gradito.
Radio Italia solomusicaitaliana è radio ufficiale della tournée di Venditti e De Gregori, che domani e dopodomani approderà nella loro Roma (capoccia).
Ecco la scaletta di ieri sera:
La leva calcistica della classe '68
Dolce signora che bruci (cantata solo da De Gregori)
Alice (De Gregori da solo)
Agnello di Dio (De Gregori da solo)
Dimmelo tu cos'è (Venditti da solo)
Ci vorrebbe un amico (Venditti da solo)
Notte prima degli esami (Venditti da solo)
Che fantastica storia è la vita
Rimmel (De Gregori da solo)
San Lorenzo (De Gregori da solo)
Titanic (De Gregori da solo. Ieri sera ha chiesto al pubblico di fare i cori)
Alta Marea (Venditti da solo)
In questo mondo di ladri (Venditti da solo)