News02 lug 2017

Vasco Rossi: Vasco Modena Park fa “La Storia” davanti a 220mila fan

Un grande compleanno, un concerto spaziale da record e il no alla paura

Il parco Enzo Ferrari invaso dalla carica dei 220mila per Vasco Modena Park, il concerto-evento con cui Vasco Rossi ha festeggiato i 40 anni sul “fronte del palco insieme ai suoi fan, agli ospiti Gaetano Curreri, Maurizio Solieri e Andrea Braido e alla band (Claudio “Il Gallo” Golinelli al basso, Matt Laug alla batteria, Stef Burns e Vince Pastano alle chitarre, Alberto Rocchetti al pianoforte, Frank Semola a tastiere, tromba e computer, Andrea “Cucchia” Innesto a sax e cori e Clara Moroni ai cori). Una grande e irripetibile festa rock per un compleanno speciale, il Blasco in grande forma, il pubblico che accompagna tutto il concerto con il coro “Olè oli oli olè, Vascoo Vascoo” e un finale con il botto. Vasco Modena Park si è tenuto solo ieri, sabato 1 luglio, ma è già Storia. Ripercorriamolo insieme.
RECORD. Vasco Modena Park è lo show dei record. Con 220mila fan accorsi, ha conquistato il primato di pubblico pagante a un concerto, proprio nella Modena in cui tutto ebbe inizio. 220mila persone che scelgono di essere parte di un evento “unico et irripetibile”, che è stato trasmesso in diretta in circa 250 sale cinematografiche di tutta Italia, oltre che in alcuni palazzetti dello sport, per 100mila spettatori. La combriccola del Blasco è pronta e carichissima, pronta a spegnere le 40 candeline. E i numeri da record non finiscono qui: ad esempio, per lo show ci sono 29 torri di ritardo del suono, 2mila e 100 punti luce e 140 laser.
LE CANZONI. Vasco Rossi ha ripercorso 40 anni di carriera, dal 1967 a oggi, in una sola sera. Il concerto inizia con un sole video proiettato sul ledwall che entra ed esce dagli schermi, sulla colonna sonora di “Also Spracht Zarathustra” di Strauss, tratta da “Odissea 2001 nello spazio” di Stanley Kubrik
Il Blasco entra in scena con chiodo giallo, cappellino e occhiali, che a un certo punto lancia tra il pubblico, e spettina subito i suoi 220mila fan, in queste 3 ore e mezza di musica con 40 canzoni in scaletta. La festa parte dagli anni 80 con i brani più irriverenti e ironici come “Colpa di Alfredo”, “Alibi”, “Blasco Rossi” e “Bollicine”, un “richiamo tribale” come lo definisce l’artista. “Benvenuti alla festa che non avrà mai fine, benvenuti nella leggenda, benvenuti nel record mondiale”, è il primo saluto del rocker di Zocca al suo pubblico.
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Si canta, si salta e sono emozioni per tutto il tempo, passando anche per gli anni 70 (“E il tempo crea eroi”), 90 e i Duemila; da “Ogni volta” a “Splendida giornata” (Vasco non si risparmia, balla lui, balla il pubblico), da “Vivere un favola” a “Non mi va”, da “Siamo soli” a “Vivere” fino al rock di “Ho sgozzato mio figlio”. E ancora il momento acustico de “Il tempo crea eroi", "Una canzone per te" e “L’una per te”, in cui il Blasco canta su un pedana laterale, “Come nelle favole”, “Liberi liberi”, “Senza parole”, “Gli spari sopra”, “C’è di dice no”, solo per citare alcune delle 40 canzoni scelte tra le 176 della discografia del Komandante. E ad ogni canzone sono 220mila cuori più uno che battono all’unisono, 220mila voci che si uniscono a quella del loro Komandante.
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PALCO. Vasco aveva annunciato una scenografia “spaziale, esagerata e tecnologica”. E il palco di Vasco Modena Park è proprio così. Un imponente palcoscenico di 130 metri, in ferro, progettato da Gio’ Forma, mille e 500 metri quadrati di schermi che durante lo show si muovono, si aprono, si staccano dal corpo centrale dialogando con il Blasco ma, soprattutto, con il suo pubblico. La scenografia accompagna e sottolinea il senso e il valore delle canzoni. Sugli schermi scorrono video come nel caso di “Un mondo migliore” e de “Gli spari sopra”, le foto e le clip dei fan (“Vivere”) effetti di raggi laser e colori che inondano il palco e il parco come in “Sono innocente”, immagini live, spezzoni di concerti passati. E non mancano i droni.
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OSPITI. Il primo ospite a salire sul palco di Vasco Modena Park è Gaetano Curreri degli Stadio, amico del Blasco che lo incoraggiò a seguire la strada della musica. Seduto al pianoforte, accenna “Silvia” e “La nostra relazione” per poi suonare “Anima fragile”. Un’esibizione che termina con un lungo abbraccio e molta commozione. Più avanti, ci sono due lunghi assoli dei chitarristi Maurizio Solieri e Andrea Braido, le due storiche chitarre in rappresentanza degli anni 80 e 90.
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FLASH MOB. Sulle provocazioni di “Rewind”, tratto dall’album “Canzoni per me” del 1998, parte il flash mob che potrebbe entrare nel Guinness dei Primati. Diecimila reggiseni bianchi con la scritta rossa sulle coppe “Fammi godere”, celebre verso del brano. Vengono sventolati solo per il Blasco. E non mancano i topless delle fan tra il pubblico. Un reggiseno arriva fin sopra il palco.
NO ALLA PAURA. Dopo “Sballi ravvicinati del terzo tipo”, Vasco lancia un forte messaggio, alla luce dei recenti fatti di Manchester: “Il nemico non è l’odio ma la paura, noi non dobbiamo avere paura, voi non avete avuto paura e siete qui. Non ci chiuderanno in casa, non cambieremo le nostre abitudini”, dice Vasco aggiungendo: “L'amore supera la paura perché prendiamo il volo, perché viviamo in un attimo solo”. Poi ai fan: “Siete fantastici, siete i più belli”.
FINALE. Dopo mezzanotte arrivano i bis e le emozioni continuano. Immancabili i brani  “I soliti”, “Sally” che fa venire i brividi, “Un senso” e “Siamo solo noi”. Dopo “Vita spericolata”, un saluto al cielo rivolto al compianto chitarrista Massimo Riva con un accenno al brano “Canzone”: “E nell’aria ancora il tuo profumo, dolce, caldo e morbido, come questa sera mentre tu… mentre tu non ci sei più”. “Ciao Massimo, sarai sempre con noi” e si va verso l’ultima canzone che non può che essere “Albachiara”. Poi Vasco sorprende ancora una volta e il gran finale è con il botto e con la pelle d’oca: non sono solo candeline ma veri e propri fuochi d’artificio per concludere questa festa e dare l’arrivederci al suo pubblico: “Siete bellissimi, ce la farete tutti”.
Chiara Cipolla per Radio Italia

TRAILER VASCO MODENA PARK