DIECI GIORNI AL TOUR26 mag 2022

Ultimo, Vieni nel mio cuore: “L’ho scritta sognando il fomento negli stadi”

L’artista si racconta dopo la vittoria della Roma e Radio Italia Live - Il Concerto, a dieci giorni dall’attesissimo nuovo tour: ecco l’intervista

“Vieni nel mio cuore? Perfetta per gli stadi. Il tour? Non vedo l’ora”. Ultimo si racconta, con tante curiosità, il giorno dopo il trionfo della sua Roma, a pochi giorni da Radio Italia Live - Il Concerto in Piazza Duomo a Milano e in attesa dei concerti con la nostra emittente al suo fianco. Ecco la chiacchierata davanti al pubblico del Reward Music Place in diretta su Radio Italia solomusicaitaliana, Radio Italia Tv e radioitalia.it in compagnia di Marina Minetti e Marco Falivelli.

Intervista a Ultimo (26/05/2022)

Poco fa sui social hai scritto: “Il nuovo singolo è uscito, tra 10 giorni iniziamo il tour e la Roma ha vinto. Mo posso sta tranquillo (per un pomeriggio)”. Dove hai visto la finale di Conference League vinta dalla Roma contro il Feyenoord ieri sera?
L’ho vista a Milano a casa del mio manager, sono passato per il Duomo ma non c’erano romanisti a fare baldoria. Scrivere una canzone su quelle emozioni? Preferisco tifare e basta
Com’è nata la nuova canzone “Vieni nel mio cuore”, che esce oggi?
L’ho scritta con un’emozione dentro molto intensa perché l’ho pensata proprio appositamente per questo tour. L’ho registrata un mese fa a Los Angeles: me la sono immaginata proprio nel momento in cui parte dopo tre anni senza concerti. Ho immaginato questo momento di grande festa e condivisione, mi sembrava perfetta
Come si scrive un brano per gli stadi?
Non c’è una formula magica, può essere da stadio anche una ballata, però qui volevo fare una canzone che parte con dentro un po’ il ‘fomento’. Ad esempio ‘Fateme cantà’ è un brano a cui sono molto legato ed è proprio uno sfogo con il mio dialetto, facile da… cantà
Come ti senti a dieci giorni dal tour?
Partiamo il 5 giugno dallo stadio di Bibione, sembra un sogno, stiamo facendo le prove da un mesetto e mezzo ma io provavo anche prima a Los Angeles. Non vedo l’ora. La forma live è la più importante e la più diretta con il pubblico. Amo scrivere i dischi ma mentre lo faccio penso già ai live, mi viene spontaneo dire: questo brano sarà figo suonarlo al concerto... Questo succede anche perché coniugo il mio lavoro con la mia grande passione che è la musica
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Per questo tour hai venduto decine di migliaia di biglietti. Senti una responsabilità? 
La realtà è più semplice di quello che sembra. Ho sempre cantato ed è sempre la stessa cosa. Farlo per così tante persone mi fa sentire la responsabilità, perché stai per fare una cosa grande. Quando mi ritrovo con i miei fan sotto il palco, si crea una situazione di intimità e si perdonano anche gli errori se ad esempio mi dimentico una parola, è bellissimo 
Cosa farai dopo il tour?
Amo la montagna e il Trentino, c’è un posto particolare che mi piace tanto. La montagna d’estate secondo me è pazzesca, penso di andarci quest’estate
Cosa ti manca di più degli spettacoli dal vivo?
Ci sono emozioni belle da godersi da soli, però cose come il viaggio e lo stare insieme al team sono momenti che ricordi tanto, anche se non avvengono sul palco o durante il concerto. Mi sono mancati tanto questi aspetti, ho bisogno del contatto fisico, quell’aspetto in questi due anni di stop mi ha dato fastidio 
Com’è vivere tra l’italia e l’America?
Sono sempre stato, geneticamente, uno con le radici ben piantate, mi piace fare sempre le stesse cose. Qualsiasi cosa fosse successa, sarei sempre stato con gli stessi amici negli stessi posti. La difficoltà della carriera è mantenere il livello raggiunto. Ho una chat con gli amici come ogni ragazzo di 26 anni: l’aperitivetto? Se lo famo se lo famo, come no…
Riguardi mai le tue performance?
Mi piace soprattutto capire, rivedendo l’esibizione, dove posso fare meglio delle cose sia vocalmente sia nei gesti. Mi piace riguardare e migliorarmi sempre

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