L'INTERVISTA16 mag 2025

Tananai e il tour estivo: “Ci sarà da imparare qualche canzone. Sugli ospiti...”

Tananai arriva nell'isybank Music Place, a poche settimane dal tour estivo insieme a Radio Italia solomusicaitaliana. Ai nostri Mauro Marino e Francesca Leto, regala qualche spoiler, parlando anche dei concerti e delle esperienze degli ultimi mesi

Neanche il tempo di tornare dal Giappone, che Tananai è già in diretta con noi, a Radio Italia solomusicaitaliana. Nell’isybank Music Place ci regala in versione piano e voce l’ultimo singolo, “Alibi”, e un altro successo come “Tango”. È un piccolo riscaldamento in vista del prossimo tour estivo, proprio insieme a noi come Radio Ufficiale: il cantante ne parla insieme ai nostri Mauro Marino e Francesca Leto, guardando anche agli ultimi concerti all’estero.
Sei reduce da un bel giro in Europa. Com’è stata l’esperienza del tuo primo tour europeo?
È stato bellissimo, perché ho riscoperto la vicinanza del pubblico. Ovviamente, ho fatto dei club. Quando li avevo fatti per la prima volta in Italia, era due anni fa...
Sei appena stato anche in Giappone.
Era la prima volta, mi sono portato dietro un sacco di sakè, action figure, box dei Pokémon, anime… Mi son portato soprattutto la sensazione di sentirmi realmente straniero, ma al contempo a casa, perché è un popolo molto accogliente, ti avvolge con sorrisi e educazione. Ci ho messo un paio di giorni a riabituarmi a dare la mano. Capiscono comunque che sei straniero e ti abbracciano, pur essendo abituati a tenere le distanze.
Viaggi come questo possono servire anche a creare nuova musica...
Penso di essermi portato dietro un bel gomitolo da sciogliere per fare nuove canzoni.
All’estero non avevi solo italiani che ti seguivano…
No, questa cosa mi ha colto impreparato, perché dovevo parlare in inglese!
Il tuo ultimo singolo “Alibi” fa parte della colonna sonora del film “L’amore, in teoria”. È nata prima la canzone o il film?
Mi hanno chiesto di fare una canzone per questo film, e ho accettato. Mi hanno raccontato la storia e ho capito che avevo già la canzone giusta. Poi l’ho riadattata per il contesto.
Era da tanto nel cassetto?
In realtà sì! Perché sentivo appunto che non era completa, e questo film mi ha dato l’occasione di riprenderla in mano, rielaborare la produzione… Io sono uno che, quando fa le canzoni, o escono subito o niente.
Vivi il momento, quindi. Scrivi e devi presentare subito la canzone?
Diciamo di sì, poi serve sempre il tempo per ritoccare e fare delle migliorie. Ma in questo caso ho riscoperto la bellezza di prendere una canzone che ancora non era a fuoco, e sentirmi di nuovo ispirato.
Ti è capitato di aver iniziato delle canzoni e poi esserci tornato dopo anni?
No… Finché ho questo slancio, questa voglia di andare in studio e mettermi alla prova, cerco sempre di fare cose nuove. Poi magari arriverà il momento in cui attingerò dal passato.
Hai tante date in programma: il tour “CalmoCobra - Live Estate 2025” partirà il 19 giugno da Roma, poi girerai Italia per tutta l’estate.
Non vedo davvero l’ora. Il palco è il posto in cui mi sento più a casa, insieme allo studio.
Hai preparato qualcosa di speciale, qualche sorpresa oppure ospiti per i prossimi concerti?
C’è da imparare qualche altra canzone. Può essere che ci saranno ospiti! A meno che non ci litigo adesso…
Tu ti dai molto agli altri, collabori tanto…
Sì, anche se tutte le collaborazioni che faccio devono partire da un trovarsi bene umanamente, altrimenti non ce la faccio. Tutte le persone con cui ho lavorato mi stanno simpatiche.
Tra le tante date del prossimo tour, ce ne sarà anche una alla Reggia di Caserta.
Bello! L’ho vista quand’ero piccolino, tornarci a cantare è assurdo. Queste sono le cose belle che la vita ti riserva.
Che differenza hai notato tra il tour europeo e le date in Italia?
La cosa bella è che, all’estero, i concerti iniziano molto presto. La prima data a Zurigo è iniziata circa alle 19.30, ed è una cosa molto particolare, perché hai tempo anche dopo.
E invece come cambia l’atmosfera?
Sono molto contento di essere tornato nei club europei adesso, con più esperienza. La prima volta nei club non sapevo bene a cosa andavo incontro, è come la prima volta in un parco giochi. Stavolta, sapevo che volevo godermi di più il pubblico, è stato un momento molto intimo da quel punto di vista.
Vogliamo parlare anche dell’Inter?
Sono molto fiero e contento di questa squadra.” 
Hai seguito Inter-Barcellona sull’aereo per il Giappone...
Sono stato fiero di me! Forse vedere una partita a 10mila metri è stata la cosa più ‘swag’ della mia vita. Ma soprattutto ero nel panico, cercavo di capire come fare a vedere la partita. L’ho vista solo quando andava la connessione. Tutte le altre persone stavano dormendo e ci ho provato a non essere ‘io’, però è stata una partita incredibile! Ci sono stati parecchi gol, e sul 3-3 è stato pazzesco.