(Simone) Volevamo farti i complimenti per l’interpretazione del pezzo. Molti artisti ci hanno detto che non riescono a gestire l’emozione. Quando si è molto emozionati, l’emozione gioca un ruolo forte. Tu invece sei stato capace di dare un’intensità pazzesca. Sei un maestro zen… “Vi svelo un segreto: davanti all’asta del microfono mi tremavano gambe. Ho dovuto concentrarmi molto per portare a termine l’esecuzione. Ero molto spaventato. Appena uscito mi hanno detto che è andata bene”
(Daniela) Che cos’ha questo palco: sei alla quinta partecipazione... Nessuno si abitua mai al suo effetto. È stregato. “Questa volta è stata diversa da altre. Mi sono messo a nudo davanti all’Italia. Questo ha giocato sull’emozione”
(Simone) Perché hai scelto “Abbi cura di me”? “Tornare a Sanremo non avrebbe spostato nulla per quanto riguarda il mio percorso. Da 10 anni faccio teatro, lavoro tanto, faccio 140 repliche all’anno, tornare a Sanremo per giocare non avrebbe cambiato nulla. Tornare con questo brano invece ha spostato qualcosa. Lo sento e lo stiamo vivendo tutti. La canzone è arrivata al cuore di tutti. È stata una grande gioia. Vuol dire che ha avuto senso ritornare”
(Daniela) Domani esce l’omonima raccolta, che contiene anche il singolo… “Conterrà anche un altro inedito ‘Lo chiederemo agli alberi’. Il primo è un manuale per affidarsi a un’altra persona; il secondo è sul misterioso libro della natura che insegna pur senza usare parole. Ci tengo molto a questi due brani. Il disco contiene anche altri 19 miei successi”Una touneè che riprende da febbraio e poi mi trovate negli instore, ormai delle riserve indiane, seguendo passo passo la mia tournée
(Daniela) Quando fai una raccolta, come fai a sceglierne alcuni tra tutti? “Ho avuto l’opportunità di rispolverare le canzoni dei miei vecchi album, ma che non hanno ricevuto la giusta considerazioni, come ‘Magazzino 18’ e ‘La cosa più bella del mondo’. Sono brani a cui tengo e mi rappresentano come modo di scrivere”
(Daniela) Mentre guardavamo il video del brano, abbiamo assistito a una scena delicatissima. Mentre andava il brano ascoltavamo tutti in religioso silenzio. Era la prima volta che Cristicchi lo vedeva. “È stato girato da un grandissimo regista nonchè mio ex batterista quando ero piccolo. È diventato uno dei più grandi registi in questo momento. La cosa incredibile è che da bambini suonavamo insieme, io ero alla chitarra”
(Simone) Il video ha mantenuto l’intensità del brano, da spazio alla parola. È frutto dei tuoi anni nei teatro, in cui la parola prende la scena? “Il video è un lungo piano sequenza, non esiste montaggio, è girati tutto nel momento. C’è solo un po’ di post produzione. Mi piace molto per la sua essenzialità”
(Daniela) Stai anche facendo un documentario “Happy Next – Alla ricerca della felicità”: come si affronta questo tipo di ricerca? “La cosa interessante è stato intervistare chiunque su questo tema per capire cosa sia la felicità. È una ricerca molto emozionante”
(Daniela) Per te cos’è la felicità? “Sono felice quando condivido con altri. Se una persona in isola deserta è felice, è una felicità inutile perché non può condividerla”
(Simome) Cosa ti aspetta nell’immediato futuro? “Una touneè che riprende da febbraio e poi mi trovate negli instore, ormai delle riserve indiane, seguendo passo passo la mia tournée”