INTERVISTA08 feb 2023

Sanremo, Mengoni: “Grazie Amadeus”. Le dritte di Giorgia, le risa con Ariete

L’emozione diversa rispetto al 2013 con “L’essenziale”, la serata cover con “Let it be” dei Beatles, il tour negli stadi e il Lido Mengoni

Marco Mengoni è a Sanremo 2023 con la canzone “Due vite”, tra le dritte di Giorgia e le risate con Ariete, grazie alle scelte di Amadeus che ha messo nel Festival “tutti i colori della musica italiana”. L’emozione rispetto alla vittoria del 2013 con “L’essenziale” è diversa ma il ruolo dell’orchestra è sempre centrale: “Non capita spesso di suonare con 40 musicisti. E venerdì c’è il coro per la cover ‘Let it be’ dei Beatles: c’è un mio brano che la cita…”. In attesa del tour negli stadi a giugno, con Radio Italia solomusicaitaliana come Radio Ufficiale, nell’intervista dal Fuori Sanremo Intesa SanPaolo con Marco Falivelli e Ilaria Cappelluti racconta anche il Lido Mengoni.
C’era tensione ieri sera, quando ti sei esibito nella prima serata di Sanremo 2023 con “Due vite”?
Non so se ci fosse tensione, lì ha giocato uno scherzo l’emotività, non da poco, tanta colpa è stata dell’orchestra. A un certo punto sono andato in una catarsi che non so spiegare, è stato come svenire, allora ho guardato l’orchestra… i musicisti facevano delle facce tipo ‘fuoco’ e quindi mi sono detto: devo fare! E’ come quando guardo i miei musicisti in tour e ci diamo la carica. Non capita spesso di poter avere l’opportunità di poter suonare con 40 elementi di orchestra
E avrai con te anche il gospel del Kingdom Choir per la serata cover con “Let it be” dei Beatles
Sì, venerdì aggiungo altri musicisti: per sostenere quel pezzo bisogna essere in tanti e molto uniti. ‘Cambia un uomo’ ha una leggera citazione del riff di ‘Let it be’
A Sanremo hai creato lo spazio Lido Mengoni
L’abbiamo pensato per portare un po’ di quotidianità e famiglia in queste giornate in cui non c’è niente da fare, non ci sono interviste, non ci sono feste (scherza, ndr). Significa tornare in un posto che è un po’ famiglia: puoi giocare a biliardino o fare una jam session improvvisata, non è male. Poi in questi giorni tutte le mattine faccio un podcast con Fabio De Luigi, ci raccontiamo un po’ di cose, non c’è niente di scritto, andiamo a braccio
Nel 2013 hai vinto Sanremo con “L’essenziale”
L’emozione non era la stessa, era diversa, sono più grande, mi lascio trasportare di più, dieci anni fa ero più frenato. Ora c’è un maggiore senso di libertà
E il Festival invece è cambiato rispetto al 2013?
E’ cresciuto, è diventato ancora più completo e contemporaneo. Devo dire grazie ad Amadeus perché è riuscito a mettere tutte le sfumature della società della musica, ci sono tutti i colori della realtà della musica fuori. Non è facile per niente. Mi ha spinto a fare Sanremo proprio questo: ero molto felice di tutto quello che stava succedendo nella mia carriera. Avevo l’album ‘Materia (Pelle)’ e il tour pronto, andava tutto bene. Ho deciso di andare a divertirmi a Sanremo anche per ringraziare i miei fan
Come ti trovi con gli altri cantanti in gara?
Quest’anno sono stato particolarmente fortunato perché in questo cast stupendo composto dal direttore Amadeus ci sono tante persone che conosco bene, colleghi con i quali siamo amici, a un certo punto andremo tutti in gita. Quando ci incontriamo tra un’intervista e l’altra è divertente. Forse Giorgia mi ha dato delle dritte sulle bacche di Goji per rilassarsi. Ariete mi fa ammazzare dalle risate, la sento come una compaesana, credo che lei sia di Anzio, io sono della parte opposta del Lazio, però siamo comunque della stessa regione, abbiamo lo stesso accento, è divertente. Io amo tutti, sono rilassato, è un momento hippy della mia vita