AL FESTIVAL A CAPOTAVOLA04 feb 2022

Sanremo, Fabrizio Moro: "Salvo grazie ai figli e all'amore. Con Ultimo..."

Il cantante è un fiume in piena: "Sei tu", la cover "Uomini soli dei Pooh", i Meduza, Dargen D'Amico. Irama, Vasco Rossi e poi il nuovo EP "La mia voce", il film "Ghiaccio", la pandemia, il futuro, il successo e la provocazione del colpo di Stato. La conferenza stampa dalla città dei fiori prima della quarta serata

Al Festival di Sanremo 2022, con "Sei tu" e "Uomini soli" dei Pooh, Fabrizio Moro si siede a capotavola da capofamiglia e si racconta per un'ora: "I Meduza mi hanno commosso, Dargen D'Amico mi ha dato gioia, Irama mi aiutato nell'imbarazzo iniziale. Uomini soli è una delle canzoni italiane più belle, me la chiedevano sempre quando suonavo ai matrimoni, anche nei bis, era una di quelle che mi veniva meglio, ho lasciato la stessa tonalità, speriamo bene. In alternativa avrei scelto 'Bella senz'anima' di Riccardo Cocciante. La volta che mi sono emozionato di più al Festival? Con 'Portami via'. Ho sempre seguito Sanremo, ho ricordi stupendi, il più bello è quello di Vasco Rossi con 'Vado al massimo', a mia mamma piaceva ma lei andava in controtendenza, è stata un'esibizione incredibile. Con Ultimo abbiamo un sacco di canzoni che teniamo nel cassetto, ce lo diciamo sempre anche per scherzo, vediamo cosa succederà in futuro".
E poi il nuovo EP "La mia voce", il film "Ghiaccio", l'amore come salvezza in "Sei tu" - "Una canzone con una dedica mirata" -, la pandemia, i sogni per il futuro da "iper attivo" e il rapporto con il successo: "Cambiare l'Italia? Ci vorrebbe un colpo di Stato... Iniziamo dai nostri giovani". Ecco la conferenza stampa dalla città dei fiori prima della quarta serata della kermesse, quella delle cover.
SANREMO 2022. "Sono un po' cotto, ieri mi hanno fatto un favore facendomi cantare per terzo, stamattina me l'hanno fatta ripagare perché avevo le prove alle 9.30, non riesco a dormire bene e a scaricare l'adrenalina, perché poi mi metto anche a leggere i messaggi e i social....", racconta Fabrizio Moro, "Non ho aspettative sul Festival, è una macchina che incastra i suoi meccanismi a caso, non entro nel loop della classifica se no divento matto, sono contento che la canzone sia stata la terza più votata dal popolo, tramite il televoto. È bello sapere che la mia musica arrivi forte e chiara alle persone a casa, che si emozionano così. All'inizio mi sono trovato in una situazione d'imbarazzo perché non conoscevo tanti ragazzi, mi ha aiutato Irama, già per la foto di Sorrisi: tra quelli che ho sentito mi sono piaciuti molto Michele Bravi, lo trovo vero e nel suo perimetro, ed Elisa".
"Quando ho visto i Meduza suonare all'Ariston", racconta, "Con le persone che si sono alzate in piedi per ballare con la mascherina, mi sono commosso: mi è sembrata una danza nella disperazione nonostante tutto. La gente ha comunque voglia di alzarsi in piedi e ballare: mi è arrivata una fotografia bella, hanno voglia di tornare alla normalità, senza fare cose eccessive. C'è voglia di abbracciarsi e guardarsi negli occhi. Mi è piaciuta un sacco la canzone di Dargen, semplice e orecchiabile: mi ha dato gioia. Spero che questo Festival possa essere una linea di demarcazione definitiva per questo periodo di m... Aspettiamo il nuovo decreto per capire cosa succederà".
SEI TU. Il brano parla dell'amore come salvezza dalla depressione: "Sono stato soggetto a questo stato d'animo per tutta la vita purtroppo, sono una persona molto chiusa, sono anti-social, avevo pochissimi amici da adolescente, però sono stato molto fortunato perché mi sono sempre riversato nell'arte, quando ho iniziato a suonare la chitarra mi sono subito sentito diverso, passavo ore a girare nei blockbuster, portavo a casa le cassette e guardavo film con un super impianto che avevo messo insieme da solo. Leggere, scrivere, ascoltare musica è un modo per uscire dalla depressione. Poi mi ha salvato l'amore. Anche da grande, se non fai un percorso di ristrutturazione psicologica ed emotiva, ti porti dietro le turbe. I miei figli sono stati la medicina migliore, la mia ragazza anche. Sono stati due anni molto duri per tutti, anche per noi che siamo abituati all'abbraccio del pubblico sotto il palco. Senza queste persone credo che sarei affogato in una depressione davvero grave, l'amore ci salva dall'angoscia che ci sveglia alle cinque del mattino. È molto importante individuare un sogno. Svegliarti la mattina e sapere cosa devi fare per raggiungere quella meta. Non è detto che bisogna per forza avere successo, è importante riconoscere un percorso per ottenere una soddisfazione personale".
"La scintilla dei miei pensieri in questo momento della mia vita sono i miei figli", continua il cantante, "Da quando sono diventato papà la mia vita è cambiata in meglio ed è diventata fluida, prima mi incastravo in finti problemi, ora è tutto più equilibrato, sono molto più forte, ho sempre una fotografia davanti a me: mi piace sedermi a capotavola quando sto a casa, mi dà forza, questa immagine mi ha dato forza anche all'Ariston, perché sono il capo di una famiglia e devo prendermi le mie responsabilità. Quando scrivo, spesso non so neanche cosa voglio trasmettere, è come se una mano invisibile volesse mettermi dentro la testa quelle cose. Poi rileggo e capisco, è come fare psicoterapia. Il verso 'Ci vuole una forza incredibile per dire buongiorno' quindi significa che spesso ci vuole una forza incredibile per prendere la vita nel verso giusto".
CINEMA. “Sei tu” è il pezzo portante della colonna sonora, interamente composta da Fabrizio Moro, per il suo primo film "Ghiaccio", diretto con Alessio De Leonardis: sarà nelle sale il 7, 8 e 9 febbraio 2022. "Il film non è una parentesi ma un punto di partenza nuovo per me", dichiara il cantautore-regista, "Inventare personaggi, scrivere una sceneggiatura, immaginare e vedere che tutto questo prende vita è bellissimo, anche grazie agli attori Vinicio Marchioni e Giacomo Ferrara. Sono cresciuto con i miei nonni: il mio nonno materno era un pugile, mi svegliava spesso di notte per farmi vedere gli incontri alle 3, le 4 trasmessi da Las Vegas. Mi ha trasmesso questa passione, l'ho praticato da dilettante, non ho fatto nessun incontro. La rabbia a volte diventa un'occasione: se ti porti dietro il marciapiedi tutta la vita devi imparare a incanalarla nel modo giusto. A me ora viene da sprigionarla sul palco, prima invece mi rallentava".
"Nel film c'è tanto di me", continua l'artista, "Nella trama l'amore viene delineato come salvezza, la stessa cosa accaduta a me in questo momento della mia vita. Erano tanti anni che volevo scrivere un brano per una colonna sonora, non me l'hanno fatto fare, allora mi sono fatto il film da solo. Ho deciso di partecipare al Festival a fine estate 2021, ero avanti con il montaggio del film e con la produzione dell'album, non ero sicuro perché ogni volta che vengo qui c'è tanta pressione, più vado avanti e meno lo sopporto, poi con Amadeus ci siamo convinti, volevo anche dare più visibilità a tutto questo lavoro di due anni, Sanremo è un grandissimo riflettore. Nel mondo del cinema c'è meno tensione rispetto a quello della musica, hai più tempo per riflettere e immaginare attraverso la telecamera. Continuerò a fare film, ne ho già scritti altri. Ho studiato all'istituto per la cinematografia e la televisione, è stato il mio liceo, musica e cinema andranno insieme. Speriamo che il film vada bene al botteghino altrimenti non mi produce più nessuno".
L'AMORE. "È cambiato negli ultimi tempi", confessa, "A 46 anni ho avuto relazioni tormentate, soprattutto per via del mio carattere, in questo momento ho fatto pace con tanti miei limiti, questo mi ha aiutato ad aprirmi e a dire 'ti voglio bene' a una persona. Non è stato semplice scrivere 'Sei tu' e cantarlo ma ci sono riuscito. Il film inizia con la frase 'il pugilato non è un solo sport, è una filosofia di vita, un combattente è un combattente sempre, dentro e fuori dal ring'. Senza battaglia e senza amore sarei un uomo perso, finito, depresso. Ci sono diversi dialoghi del film che sono stati presi dalle mie canzoni e viceversa". Intanto oggi è uscito "La mia voce": "Il nuovo album è rosso, mi vengono in mente i muri dei quartieri dove abbiamo girato il film, sono le case popolari belle che non siamo più abituati a vedere sullo schermo. Quarticciolo è rimasto fermo nel tempo, sembra di tornare negli anni 70 ed è pieno di muri rossi, che fanno parte del film, senza riferimenti politici".
PANDEMIA. "Ci sono tanti punti interrogativi che non ci vengono chiariti in questi anni, soprattutto a causa dell'emergenza", dichiara, "La nostra voce interiore non dev'essere soppressa, dobbiamo tirare fuori comunque la nostra individualità. Anche durante la canzone 'Sei tu' a volte mi viene da piangere, perché è stato negativamente intenso quello che abbiamo vissuto. Il palco di Sanremo è stata una botta di energia enorme. C'erano momenti in cui sembrava non fosse successo niente, come se questi due anni fossero solo immaginati". Gli album "La mia voce" e "Figli di nessuno"? "Raccolgono le varie sfaccettature della mia personalità e della mia anima. Sono due album che ho pensato e prodotto con gli stessi musicisti, esprimendomi nella mia intimità più pura. Hanno molte similitudini anche dal punto di vista letterario: cerco di raccontare anche quello che non mi piace della società, lo metto nelle canzoni invece che sui social". "Non ci siamo dimenticati i lavoratori dello spettacolo", afferma, "Nel tempo ho cercato di creare una squadra, da vent'anni a questa parte, ho cercato di prendermene cura in questi due anni. Ora ci chiedono spesso di andare in giro da soli, magari chitarra e voce, a causa delle capienze limitate e dei costi di produzione: ognuno di noi cerca di difendere la propria famiglia".
PRESENTE E FUTURO. "Sono ottimista ma non sopporto la nostra classe politica, non ho più una figura di riferimento, mi sono disamorato, ho rispettato dei politici in passato che avevano tanta dignità, oggi non la vedo più, sono disincantato. Vivo in questo Paese, mi sento italiano, sono un cantautore, ho il dovere di raccontare queste dinamiche, però non ho la soluzione in tasca, ci vorrebbe un colpo di stato per andare sul pratico ma bisogna trovare uomini coraggiosi dotati di forza e amore per cambiare l'Italia. Noi possiamo fare il nostro sporco lavoro iniziando dai nostri figli e dai giovani, spiegando come stanno le cose, insegnando il rispetto per gli altri, l'educazione, l'arte, la poesia, la bellezza che in Italia è tanta. Io lavoro molto sui miei figli, inizio da loro, spero che faranno lo stesso in futuro con i miei nipoti".
"Il sogno ricorrente è una fotografia per la mia vecchiaia: mi vedo in un posto isolato a pescare e a scrivere libri, lontano dal caos", spiega Fabrizio, "Il mio rapporto con il successo non è cambiato, mi interessa fino a un certo punto. Una volta che ho i soldi per mangiare e vivere, del resto non mi importa. Sono partito da zero, ho comprato la mia prima macchina a 23 anni perché non avevo soldi per fare la patente. Per me guadagnare dieci o mille è uguale, sono sempre nello stesso quartiere con gli stessi amici. Sono un uomo di passaggio, del successo non mi frega niente. Siamo flussi nel cielo che prima o poi si spegneranno. Spero di lasciare cose belle ai miei figli e alle nuove generazioni attraverso la musica, dalla speranza alla voglia di rialzarsi. Forse avrei fatto il professore se avessi potuto studiare, perché ho fatto solo la terza media, non ho preso neanche il diploma. Mi piace stare con i ragazzi, raccontare la mia esperienza di vita e aiutare i più giovani. Spesso mi chiedo se sono all'altezza delle situazioni che mi provoco attorno nella vita e spesso mi rispondo di no, ma in realtà poi vedo che ci riesco, quindi mi dicevo una bugia. Al Fabrizio del passato direi di non aver paura e di non mollare anche se ci saranno momenti davvero duri".