CINEMA SAMUELE15 mar 2022

Samuele Bersani e i 2 maestri: “Papà e Lucio Dalla, l’incontro della vita”

Il tour, i 30 anni di carriera e i 2 brani a cui è più legato, scritti sempre “con dentro un’uscita di sicurezza” e senza fotocopiatrice: ecco la nostra intervista

Samuele Bersani racconta il Cinema Samuele Tour, il papà, Lucio Dalle e le due canzoni a cui è più legato dei suoi 30 anni di carriera: “I traguardi? Guardo avanti, a cosa non ho ancora scritto e fatto, altrimenti potrei fare i brani con la fotocopiatrice. Nei testi cerco sempre di mettere un’uscita di sicurezza”. Ecco l’intervista di Radio Italia, Radio Italia Tv e radioitalia.it sul palco del Reward Music Place con Manola Moslehi e Mauro Marino: “Io e lui ci conosciamo da 30 anni, dal 1992, l’anno del mio primo album con la canzone ‘Chicco e Spillo’, dopo i live con Lucio Dalla e il brano ‘Il mostro’ del ‘91”.

Intervista a Samuele Bersani (15/03/2022)

Manca un mese al 14 aprile, giorno in cui parte il “Cinema Samuele Tour” nei teatri e in cui finalmente potrai presentare live il tuo ultimo album. L’estate scorsa hai fatto un tour estemporaneo, l’hai chiamato proprio così, ma non poteva essere la stessa cosa...
Finalmente un tour con sul palco l’organico necessario per fare questo album dal vivo, potrei farlo con le sequenze ma sarebbe un tradimento dello spirito di questo disco, pensato per essere suonato live con meno sequenze possibili. L’estate scorsa ho fatto qualche concerto ma c’era ancora l’emergenza, non potevamo essere tanti, adesso sul palco saremo 8. La prima data è a Bologna ma è sold out, non venite perché è inutile, poi scendo verso il sud e risalgo: trovate tutte le date sul web
In questi concerti, festeggi anche 30 anni di carriera visto che il tuo primo album (C’hanno preso tutto) è del 1992. Sei un tipo che dà valore ai traguardi?
Do valore al viaggio più che all’arrivo, mi guardo poco indietro, non sono tanto fatto per i bilanci, poi quando sei costretto li fai anche, mi piace guardare avanti anche per cosa non ho ancora scritto e fatto, altrimenti potrei fare canzoni con la fotocopiatrice
I tuoi brani sono veri e propri racconti…
Tengo alla forma del racconto, è sempre stata una caratteristica dei miei pezzi, a partire da ‘Il mostro’, una favola con inizio e conclusione, ma ci sono altre canzoni che rimangono da interpretare: a volte non c’è il finale, resta aperto. Cerco sempre di mettere uno spiraglio di luce, un’uscita di sicurezza, ma mi piace che siano gli altri ad immaginare le scene
“Cinema Samuele” è stato giudicato miglior album del 2021 e ti ha fruttato la quinta Targa Tenco, coronando questi 30 anni di musica. Qual è il brano della tua carriera a cui sei più legato?
Ce ne sono due. Il primo è proprio ‘Il mostro’, perché ha 30 anni ma è ancora molto vivo, l’altro è ‘En e Xanax’ (del 2013, ndr), una vera canzone d’amore: non parla di abbandono o crisi, ma di una coppia che unisce le proprie ansie per poi riuscire a superarle, questa è una canzone con la porta aperta in fondo, altre invece a volte mettono in luce la mancanza d’aria che ci può essere in un rapporto in crisi. Non ho fatto tantissime canzoni d’amore in realtà…
Pochi giorni fa, abbiamo celebrato su Radio Italia solomusicaitaliana il decimo anniversario della scomparsa del grande Lucio Dalla. Hai scritto sui social che, soprattutto nei momenti di caos generale come questo, lui sapeva trovare la cosa giusta da dire
È stato l'incontro fondamentale della mia vita. Io ho avuto due figure di riferimento: mio padre, musicista con i suoi strumenti. Poi Lucio Dalla: all’epoca non c’erano i talent show ma c’erano i talent scout, lui scappava dal termine maestro ma lo è stato per più di 20 anni, oltre a essere un mio carissimo amico. Era una persona anche molto complicata, quando aveva la luna storta era cattivo se voleva, ma quando era in bella era il più generoso e simpatico, trasmetteva informazioni, dava risposte senza che tu facessi la domanda, era un maestro vero