INTERVISTA17 gen 2023

Rovazzi, Niente è per sempre: “Cinico e tagliente, è un feat con me stesso”

Fabio ora ci mette la faccia, da solo, e si racconta a Radio Italia solomusicaitaliana

Fabio Rovazzi apre il 2023 con la canzone “Niente è per sempre”: “È un dipinto di oggi, più cinico, tagliente e conscious del solito”, spiega a Radio Italia, “Canto da solo e me cavo anche bene, per essere pienamente proprietario e responsabile delle parole, è il mio upgrade e ci metto la faccia. Gianni Morandi e la moglie Anna? Pazzeschi”.
Prima di andare in Libia con Unicef, ecco l’intervista in radio e tv con Mauro Marino e Manola Moslehi, nonostante il jet lag: “Sono nel frullatore, reduce da un viaggio di soli 3 giorni a Los Angeles, ho beccato la tempesta più grande degli ultimi 20 anni in California, allagamenti e alluvioni ovunque. È stato molto bello, devo dire, ve lo consiglio…”, scherza.
Hai lanciato il singolo nel primo giorno dell’anno
Non l’avevo mai fatto, ho detto perché no? Così sono uscito il primo gennaio, non l’avevo calcolato, non l’ho fatto apposta. Mi sembrava figo partire con un singolo come inizio dell’anno, tra l’altro è un pezzo che fa un dipinto di quello che sta succedendo, ovviamente in modo anche un po’ cinico, a tratti divertente ma non troppo, è un pochino più tagliente degli altri, spero vi piaccia, sono molto contento di questo pezzo

Intervista a Fabio Rovazzi (17/01/2023)

“Dell’’elmo di Scipio nessuno sa niente?” è una delle frasi del testo che colpiscono di più: tutti cantiamo l’inno, non sapendone il significato più profondo
È una cosa vera, nelle interviste ora arrivano tutti apparecchiati e wikipediati, sanno tutto dell’elmo di Scipio. Oggettivamente cantiamo una cosa che non sappiamo cosa significhi. Non ho fatto il video, quindi se il pezzo va è perché è un bel pezzo, sono contento di tutto
Dopo tanti duetti sei tornato da solista
Ho fatto un featuring con me stesso. Mi sono trovato bene, Rovazzi è un bravo ragazzo, disponibile (ride, ndr). Non lo facevo da un sacco di anni. Una volta finito il pezzo, l’ho riascoltato e ho detto: bè ma posso cantarlo anch’io. Mi piace questa cosa perché mi rende pienamente proprietario e responsabile di quello che sto cantando: in questo caso mi piaceva fare questa sorta di upgrade mio a livello di scrittura e di argomenti e anche un po’ musicale, perché è un pezzo diverso dagli altri e prenderne completamente la proprietà mettendoci la faccia, insomma la voce
Hai già altri progetti in vista?
Ci saranno altre cose dopo il singolo, assolutamente sì, non spoilero niente, sto lavorando a un po’ di cose, per ora godetevi questo pezzo perché ci tengo tanto. Per me, poi magari dall’esterno non si vede, anche a livello psicologico è un upgrade e uno sblocco. Anni fa mi era capitato di scrivere dei pezzi più conscious, diversi da quello per cui sono conosciuto, e quest’anno ho avuto il coraggio di farlo uscire. Mi sento un po’ liberato
Quindi hai cambiato un po’ stile?
Ho sempre cercato di rappresentare l’oggi e il presente nei pezzi e magari prima trovavo un modo di farlo divertendo, o comunque distogliendo lo sguardo, perché c’era il video e c’erano delle sub-storie, anche con il meme del momento. In questo caso invece vado diretto sul punto, però in realtà l’ho sempre fatto. Poi sono contento perché canto, mi fa ridere dentro perché sono partito con le magliette con scritto ‘Non sono un cantante’ e alla fine invece un pochino me la cavo
Di cos’altro parla la canzone?
In questo pezzo tratto più temi, anche il soffermarsi su dettagli futili quando in realtà ci sono cose più importanti, cioè sul come noi ‘prioritizziamo’ le nostre cose durante la giornata o durante la nostra vita. A me capita quando faccio le iniziative con Unicef e vado in posti in situazioni drammatiche: torno con delle prospettive diverse. Magari ci svegliamo la mattina e pensiamo di avere una vita orribile con un sacco di problemi quando in realtà siamo molto fortunati 
Sei già pronto per ripartire, vero?
Vado in Libia, da Bengasi a Tripoli, proprio con i ragazzi di Unicef, il mio compito è far vedere cosa fanno sul posto, quindi andremo in centri d’accoglienza, in basi dove fanno la desalinizzazione dell’acqua del mare per dare acqua potabile a circa 200mila persone e tanto altro. È una bella esperienza che mi porterò sicuramente nel cuore. Per i video ci sarà con me Giuseppe, un amico che ho incontrato in Moldavia, però lì sarà una situazione un po’ particolare perché sei scortato, è difficile girare, faremo il possibile
Ti ricordi quando cantavi “Volare” a Radio Italia Live - Il Concerto 2017 a Palermo e Gianni Morandi è cascato dal palco?
È stato un roller coaster di emozioni incredibile, poi mi è partita una ridarola clamorosa. All’inizio mi sono veramente spaventato perché il palco era altissimo, tipo 2 metri d’altezza, una roba devastante. Quando poi mi sono affacciato e l’ho visto in posizione fetale, con in mano il microfono che continuava a cantare il pezzo, da quel momento sono andato avanti a ridere per ore. Lui è un numero 1. Il mio punto di vista era questo: ero all’inizio della mia carriera musicale, ero sul palco con Morandi, ci stavamo guardando negli occhi condividendo il nostro singolo davanti a 100mila persone e a un certo punto lui dice ‘Sto volando, prego, non mi disturbare’ e vola dal palco, sparisce. Vi giuro, è una cosa indelebile, per tutta la vita rimarrà un aneddoto per i nipoti
L’hai anche incontrato di nuovo grazie a Jovanotti
Gianni è un super eroe, la Marvel dovrebbe chiamarlo e farlo diventare il nuovo super qualcosa. L’ho rivisto al Jova Beach Party, è sempre più giovane di me, quell’uomo è incredibile: ‘Abbiamo fatto quella cosa insieme, mi hai rilanciato, vedi adesso sono più giovane di te, adesso dovrei io chiederti un featuring’ mi ha detto. Io sono vecchio dentro, Gianni è pazzesco e la moglie Anna anche: è un connubio pazzesco. Quando sono andato a casa loro, c’era lei in un angolo che ascoltava Kendrick Lamar: Anna è un mito, voglio un gran bene a tutti e due, sono veramente due persone di un altro livello, hanno un cuore pazzesco, di altri tempi 
Cosa ci dici in vista del Festival di Sanremo 2023?
Sai qual è la figata? È vederlo con il plaid sul divano. Non posso fare pronostici perché non ho sentito i pezzi, non ne ho idea. Ci sono dei grandi nomi, ci sono anche dei nomi inaspettati che magari ci stupiranno