I FAN. L’artista ha dovuto commentare un articolo su di lui per la prima volta in 20 anni: “E spero sia l’ultima”, ha aggiunto, “In molte delle persone che mi seguono in queste ore si stanno alternando ‘disperazione’ ed accettazione dell'ineluttabile a causa di un super-brillante titolo che riprendeva una frase all'interno di un'intervista. Titolo ripreso a sua volta e declinato a più non posso, che annunciava il mio ritiro definitivo dalle scene”.
LE NOTIZIE. Il cantautore ha criticato “il sensazionalismo acchiappa-click” soprattutto dei titoli online e ha spiegato: “A ottobre uscirà un disco raccolta e a novembre avrò un importante concerto a Roma di fine tour. L'idea che qualcuno che non mi conosce bene possa pensare che dietro a quel tipo di esternazioni ci sia il misero progetto di vendere qualche copia o biglietto in più mi fa rabbrividire. Voglio tranquillizzarvi. A chi pensa di acquistarli per assistere alla pantomima di un addio, per guardare da vicino le lacrime di un uomo che se ne va per sempre, o per possedere il suo testamento, a coloro consiglio di non farlo, di non comprarli assolutamente”.
IL FUTURO. Il cantante ha scherzato sulla pausa che vuole prendersi: “Potrei tornare tra due anni vestito in smoking rosa suonando in un gruppo salsa e merengue o in canotta tatuato di teschi in una band che fa solo cover dei Suicidal Tendencies. La libertà per cui ho lottato non contempla l'obbligo della scelta imperitura. Detesto il bisogno di enfatizzare tutto pur di essere notati, l'epica contemporanea di rendere spettacolo qualsiasi cosa. Di trasformare ogni notizia in un allarme come ogni concerto in un evento”.
LA LIBERTA’. Niccolò Fabi ha rivendicato il diritto di decidere: “Quando me ne andrò per sempre non credo che avrò tempo e voglia di comunicarlo prima di un concerto o prima dell'uscita di un disco. Non è questo quello per cui ho lottato. Che è invece la libertà della scelta. La scelta di tacere o di parlare. E nel caso in cui ci fosse qualcosa da dire di farlo nei tempi e nei modi che si accordano alla mia natura. Nessun atto creativo significativo può dipendere da un contratto o da un'aspettativa”.
I TITOLI. L’artista ha concluso il suo lungo messaggio rivolgendosi a chi lo segue: “In ogni caso grazie a tutti quelli di voi che mi hanno fatto sentire così importante anche solo per la paura di un mio presunto ritiro nel silenzio. Per il resto vi prego non vi fidate mai dei titoli. Approfondite sempre. Non accontentatevi. Fine del requiem”.