In A Mani Nude, già pre-ordinabile, Filippo si lascia andare a riflessioni aperte, sul dolore, la pazienza, il coraggio, l’amore e la fede, partendo dall’incidente che lo ha colpito. Tra l’altro, sulla copertina, mostra la mano con le cicatrici rimaste dopo quell’incidente.
“A volte, un solo momento può cambiare tutto. Basta una giornata di sole, la campagna che brilla, la voglia di dedicarsi a lavori di bricolage, lavorare al legno, a un vecchio carro che un tempo lontano era stato un calesse. L’incidente è improvviso. Il sangue, poi il dolore, la paura, lo shock. La corsa verso l’ospedale. La mano squarciata. La possibilità di non recuperarne l’uso. Ma che vuol dire perdere la funzionalità di una mano per un musicista? La stessa mano che ha sempre usato per suonare, comporre, creare?”, si legge nel libro.
Nek si racconta come mai ha fatto, con profondità, senza filtri e senza paura di ammettere debolezze e fragilità.
Filippo ricorda i suoi inizi, i primi successi e le prime avversità. Ripensa a suo papà che non c’è più. Apre il suo cuore. Parla delle crisi che colpiscono gli uomini quando ripensano alle loro scelte e quando mettono in dubbio le loro capacità.
Ovviamente, la musica non manca. Nek ritorna con la mente a quello che ha significato la musica nella sua vita. Si chiede anche come sarebbe stata la sua vita senza la musica oppure come potrebbe essere la sua vita se non dovesse riuscire più a suonare a causa dell’incidente.
A mani nude è impreziosito dalla prefazione di Gianni Morandi. Anche lui, si sta riprendendo da un brutto incidente.