Che rapporto hai con il natale?
“Ho un bellissimo rapporto, anche grazie a Beatrice, che ha 11 anni. Da me l’albero si fa a metà novembre”.
“La famiglia è numerosa, da parte di mia moglie. Allora, da me, facciamo Natale e Santo Stefano. C’è un esercito di persone. Mia moglie, sua sorella e la compagna di mio fratello stanno ai fornelli. Loro, sì, che sono bravi a cucinare. Meglio lasciar fare alle persone più preparate. Ogni volta cambia il menù. Io apparecchio, mi occupo degli ospiti”.
Con i regali, come sei? Ci pensi prima?
“Io compio gli anni il 6 gennaio. Mi fanno un regalo e non è quello di Natale”.
Qui, a Disneyland Paris si respira un’aria da film, con le musiche diffuse. Ti piacerebbe comporre?
“Sì, è una cosa che mi manca. Mi affascina l’idea di provarci. È una cosa che mi fa pensare di non avere limiti, di metrica, di suono. Sarei guidato dal regista. Potrei creare un tema che accompagna tutto un film. È molto affascinante”.
Ma ti piacerebbe più comporla vedendo le riprese o…
“Meglio vedendo le riprese, per essere motivato a scrivere. La musica collegata alle immagini ti crea una certa emozione”.
“Non mi pongo limiti. Mi piacciono i film d’azione, ma per comporre la colonna sonora, forse, punterei più sulla commedia, sui film drammatici”.
“Ferzan Özpetek. 10/12 anni fa ci stava per scappare una collaborazione. Poi per impegni vari…”.
Se vuoi ti diamo una mano. Siamo radio ufficiale della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia… Poi, stiamo anche lavorando a Nek a Sanremo 2023...
“Mi offro volontario. Mi piacerebbe molto. Poi si tratta di Sanremo. Mi piace quel mondo. Sarebbe un qualcosa di nuovo”.
Ma da direttore artistico o da conduttore?
“Il Direttore artistico che fa l’artista è sicuramente avvantaggiato. Amadeus, però, è stato un radiofonico. Ne sa, eccome. In generale, ci sono persone che hanno una spiccata sensibilità che li porta a guidare il Festival di Sanremo, che è una tradizione artistica in Italia e nel mondo”.
Nel 2022 cos’hai in cantiere?
“Diverse cose, grazie a Dio. Quando senti il bisogno di dire qualcosa è sempre un bene. A caldo c’è un progetto non musicale: un libro”.
… ma torniamo a camminare, dopo la via degli Dei?
“Io consiglio a tutti di farla. Si pensa parecchio. Non è solo costanza fisica, ma anche mentale”.