News16 mag 2019

Nek: "L'album 'Il mio gioco preferito' è uno spaccato di vita quotidiana"

Il cantante, ospite di Radio Italia, parla anche della figlia Beatrice

Nek ha presentato a Radio Italia Solomusicaitaliana il suo nuovo album, il 14esimo della carriera. “Ho già fatto un po' di dischi, ma mi auguro di farne tanti altri”, ha detto Nek di fronte ai numerosissimi (e calorosissimi) fan che si sono riuniti nel Verti Music Place. “Alla vita devo molto. Le sono riconoscente, soprattutto perché faccio quello che amo”, ha confessato prima di proseguire a parlare del suo “futuro”.
(Mauro) Parliamo del tuo nuovo album, il 14esimo: Il mio gioco preferito: parte prima... (Nek) “Ne ho già fatti un po', ma mi auguro di farne altri. Ho dovuto chiedere al mio staff a quanti album ero arrivato. Avevo perso il conto” (ride).
(Manola) Ci sarà anche Il mio gioco preferito: parte seconda. In base a quale criterio hai diviso i brani fra la prima e la seconda parte? (Nek) “Sono andato a istinto. La mia unica preoccupazione è stata di raccontare storie, anche di quelle che fanno parte del mio vivere quotidiano. C'è anche una canzone che racconta di due persone che conosco e che si sono ritrovati dopo tanti anni. Quindi, Il mio gioco preferito: parte prima è uno spaccato di vita quotidiana anche delle persone che mi stanno accanto. Io, a differenza loro, ho solo il privilegio di raccontare ciò che vedo”.
(Mauro) Nei tuoi album si respira sempre grande amore per la vita... (Nek) “Alla vita devo molto, naturalmente. Sono riconoscente, soprattutto perché faccio quello che amo fare. È un privilegio. Ho amici che fanno quello che devono fare con un po' di svogliatezza”.
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(Manola) Sulla copertina del disco c'è il cubo di rubik. Sei bravo con il cubo? E perché hai scelto proprio questo rompicapo? (Nek) "Non sono per niente bravo (ride). Questa volta non volevo mettere la mia faccia in copertina. Volevo cambiare un po'. Volevo mettere un'immagine che rappresentasse il titolo, che rafforzasse il senso dell'album. Così come il cubo, anche la vita è fatta di incastri. È una sorta di concept: la vita va incastrata”.
(Manola) A fine anno, Il mio gioco preferito: parte prima uscirà anche in Spagna. Hai un successo più che meritato anche lì... (Nek) “Sì dai, ho lavorato duro. Quando ho iniziato in Spagna, sono ripartito da zero. Ho ricominciato tutto da capo. Mi ha aiutato molto la mia caparbietà. Bisognava essere sul pezzo. Mi sono dato da fare, dai. La musica latina è molto considerata. La musica italiana, invece, secondo me, sta vivendo un momento di impasse nei Paesi latini”.
(Mauro) Come mai c'è qualcuno che ce la fa e qualcuno che non ce la fa in questi Paesi? (Nek) “Forse, è una questione di predisposizione al fare, girare. Bisogna rifare tutto da capo e non tutti hanno voglia di rimettersi in gioco”.
(Mauro) Con il senno di poi, avresti scelto La storia del mondo per il Festival di Sanremo? (Nek) “No, ma con il senno di poi non avrei scelto neanche Mi farò trovare pronto. Pensavo fosse il momento giusto per Mi farò trovare pronto. La musica, però, è come la vita: ci sono curve che sai fare e ci sono curve che non sai fare. La musica è una questione di gusti”.
(Manola) Raccontaci un po' di Alza la radio... (Nek) “Io nasco dalla radio. La radio è lo strumento che ti consente di arrivare nelle macchine delle persone. È la radio che ti dà il successo popolare”.
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(Mauro) Sei in giro con l'instore tour... (Nek) “Sì, costa un po' di impegno, però mi regala una grande soddisfazione. Il rapporto che ho con loro è fantastico”.
(Manola) Ti ricordi addirittura da dove vengono... (Nek) “Sì, di alcune mi ricordo, di altre no. Sapete anche l'età” (ride).
(Manola) È un po' complicato ricordarsi di tutte. Ma, ora, parliamo del fatto che il 22 settembre sarai all'Arena di Verona, una delle location più suggestive e ambite dagli artisti... (Nek) “Fantasticavo sull'esibirmi all'Arena di Verona, dai tempi in cui cantavo con il mio gruppo. Continuavo a dire: 'Voglio andarci'. E poi, due anni fa, ho fatto il mio primo concerto da solo all'Arena. Invece, lo scorso anno con Max Pezzali e Francesco Renga. Insomma, il 22 settembre di quest'anno ci sarà il varo della mia nuova barca che partirà poi per l'Europa e tornerà di nuovo in Italia”.
(Mauro) Parliamo della bonus track... (Nek) “Sì, è la versione orchestra voce con Neri Marcorè di Mi farò trovare pronto. Volevo mettere quella magia del Festival di Sanremo anche nell'album. Molti fan mi hanno chiesto di non tenermi quella versione nel cassetto”.
(Mauro) Ma... la moto? L'hai già tirata fuori? (Nek) “Per ora l'ho usata tre volte, sia per via del tempo meteorologico sia per il poco tempo libero. Qualche volta la accendo per accertarmi che funzioni ancora”.
(Manola) Invece, come procede l'avventura al piano di Beatrice, tua figlia? (Nek) È passata dall'usare i gomiti all'usare le mani (ride). Scherzi a parte, è disordinata e incostante come il papà. A scuola, ci sono materie in cui va bene: ad esempio, ama la storia e la geografia. Io e Patrizia l'abbiamo abituata a viaggiare. Le abbiamo già fatto conoscere l'America. Poi, sa molto bene l'inglese. Ha già fatto un esame di terza ammissione. È più avanti di altri suoi compagni”.
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(Manola) E le sfide in palestra con Patrizia? (Nek) “Vince lei facile. Lei fa pilates, io calistenico. Ci divertiamo a prenderci in giro”.
Nek sarà fra i protagonisti di RADIO ITALIA LIVE – IL CONCERTO a Palermo e, quindi, salirà sul palco del Foro Italico il 29 giugno.