La trasformazione di quello che è diventato ormai uno dei motti della band salentina non è stata l’unica manifestazione che è avvenuta ieri sera a sostegno della Striscia di Gaza e della Global Sumud Flotilla.
Secondo Giuliano Sangiorgi e gli altri Negramaro, ieri sera non poteva andare diversamente visto quanto è accaduto durante la giornata nelle principali piazze d’Italia, quanto è successo l’altro ieri nelle acque al largo di Gaza e in generale quanto si sta verificando dall’ottobre 2023.
Infatti, subito, 15 minuti dopo l’inizio dello show, il frontman ha tenuto a chiarire: “Se l’umanità rimane indifferente, non possiamo essere noi”. “Grazie per essere venuti qua, questa sera. Grazie per questo contatto umano. Tutte queste mani, questa sera, sono per il popolo di Gaza e per tutti quelli che hanno dimostrato, con la Flotilla, che un’umanità è ancora possibile, almeno nei gesti. Buon concerto”, ha aggiunto poco dopo aver intonato qualche verso di “Canzone” del tanto amato Lucio Dalla.
Nel corso della serata, i “grazie” dei Negramaro sono stati tanti. A ogni applauso fragoroso del Forum, a ogni coro, a ogni salto e a ogni mano alzata, la band ha ringraziato con tanta emozione. “Era una serata difficile”, ha poi ammesso Giuliano Sangiorgi, piuttosto commosso, al termine dello spettacolo.
In oltre due ore, sul palco, attraverso la maxi riproduzione di un volto umano e le grafiche sui grandi schermi, è stato rievocato l’universo visivo dell’ultimo album “Free love”, ma anche quello dei precedenti dischi, come “Amore che torni”.
Dal vivo sono stati proposti soprattutto i singoli degli ultimi progetti, come “Diamanti”, il duetto con Elisa e Jovanotti. Ieri sera, Elisa c’era: questo e altro per i suoi amici Negramaro. Durante l’esibizione sua e dell’amico Giuliano Sangiorgi, sul pianoforte c’erano due kefiah (le tipiche sciarpe arabe) e in mezzo al pubblico è avvenuta una proposta di matrimonio: una ragazza, Silvia, ha detto “sì” al suo fidanzato. Sulle note finali di “Berlino est”, invece, il cantante ha invitato a non smettere mai di sognare. “Berlino est” è la traccia numero 8 di “Free love”. “La prima volta”, contenuta in “Amore che torni”, è stata il pretesto per ricordare l’inizio della carriera ventennale. “Tutto è cominciato nello studio di Caterina Caselli, 20 anni fa. Ora è inevitabile pensare a quanto sia stato bello in questi anni avervi avuto e avervi ancora”, ha detto. Una piccola curiosità: 20 anni fa, in quello studio, non c’erano solo i Negramaro. C’era anche Elisa.
La scaletta ha offerto anche dei momenti elettronici di Pupillo e Andro, un medley acustico e delle modifiche per dei “problemi tecnici” che, però, non hanno intaccato in alcun modo su ciò che stava davvero a cuore al gruppo, ovvero la trasformazione della scritta “Free love” in “Free Palestina”.
“Non è politica, non abbiate paura. Nessuno abbia paura di urlare allo schifo quando i bambini, anziché giocare, muoiono per colpa di disumani, che non siamo noi. Urlate, urlate. Che tornino a casa i ragazzi [della Flotilla, NdR], e ne ho tanti di amici che sono partiti non per portare solo da mangiare. Hanno fatto un gesto per dire che l’uomo è ancora capace di amare e portare pace ovunque sia anche dove c’è un genocidio. Non abbiate paura e stasera l’immenso è per tutti quei bambini in Palestina e in tutte le parti del mondo dove per qualche c******* devono morire e non giocare più”, ha aggiunto.
La scaletta potrebbe essere:
Medley acustico - Un passo indietro, Solo tre minuti, Cade la pioggia, Free love, L'immenso, Via le mani dagli occhi
Bis - Marziani, Meraviglioso, Mentre tutto scorre e Parlami d'amore