Il disco nuovo “Pianeta Di Miller” sta andando benissimo, anche grazie al successo dell’ultimo singolo “Paura del buio”. E pensare che tutta questa avventura è cambiata dal Sanremo di “Supereroi”, che ti ha lanciato al grande pubblico. Quante cose sono successe in questi ultimi 2 anni?
“Mi è cambiata totalmente la vita. Soprattutto il rapporto che ho con tutti i miei fan è diventato ancora più stretto ed intimo. Tante persone dopo Supereroi mi hanno raccontato di come sia stata di supporto per superare un momento difficile. Sapere di essere d'aiuto, per me è la cosa più bella del mondo. Fare musica è l'unico modo che ho per comunicare".
Sappiamo che negli ultimi tempi hai passato molto tempo in Spagna per lavorare a un disco di inediti. E non ho capito ancora bene se è tutto in spagnolo o solo in parte: cosa ci puoi spoilerare?
“Ho fatto un sacco di sessioni con produttori e cantanti spagnoli. Mi sono innamorato follemente della Spagna e della lingua. Io non parlavo spagnolo, ho cominciato qualche mese fa e ora sto scrivendo un album totalmente in spagnolo. Cioè non tradurrò i miei vecchi pezzi o dischi, Sto sperimentando veramente tanto. Questa cosa si è ripercossa anche sul mio percorso in Italia: potrete constatarlo più avanti".
Ma con lo spagnolo stai facendo come col violino e col pianoforte, cioè ti affidi all’online e al tutorial?
“Allora non sono un super-violinista. È nata come una sfida, perché io sono perennemente in sfida con me stesso. Ho cominciato a suonare il pianoforte coi tutorial, la chitarra e il violino durante il Covid. È una cosa che mi sprona e che mi piace. Farlo da solo mi dà più soddisfazione. Con lo spagnolo, ho fatto un mese con un coach, poi ho visto che stando là imparavo ancora meglio. Mi butto, parlo, sto usando app, guardo serie tv, film in spagnolo...".
"Mi piace stare allo stadio, con la mia band condivido il tifo per il Milan anche se siamo qui per tifare gli Azzurri. Il calcio e lo sport in generale legano le persone, come fa la musica".
Per il prossimo tour so che hai ampliato la band perché hai intenzione di proporre un live più suonato. Una band è un po’ come una squadra di calcio che deve saper giocare bene insieme. Tu nel gioco di squadra come sei?
"Sto imparando. Sto cercando di fidarmi di più delle persone e ho deciso di produrre sempre meno io e di affidarmi agli altri collaboratori. La musica, se composta da più persone, è un modo per arricchirsi e arricchire ogni canzone. Ora con la mia band siamo 6 persone più me, non vedo l'ora di suonare in giro per tutto il mondo. Siamo una squadra affiatata".
Questa sera si gioca Croazia-Italia, un match a dir poco decisivo per le nostre sorti all’Europeo. Si dice che gli esami non finiscono mai, da una partita di calcio alla musica. Tu come gestisci la tensione prima di un’esibizione importante?
"A Sanremo, ad esempio, ero molto teso. Quest'anno più dell'anno precedente. Spesso mi chiudevo da qualche parte, in una stanza da solo, per canalizzare la tensione. Sei compromesso a livello emotivo, provi a trasformare l'ansia in energia da esprimere sul palco. Devo stare almeno 10-15 minuti da solo quando sono molto teso e riesco a calmarmi",
Dal 12 luglio sei impegnato nel tour estivo ma, soprattutto, da novembre nei palazzetti. Come ti stai preparando?
"Il mio primo tour nei palazzetti, sembrava inarrivabile o che comunque ci dovessi mettere più tempo. Sto già preparando tutto, saranno concerti unici. Ho avuto un piccolo assaggio, l'anno scorso nel giorno del mio compleanno, col concerto più bello della mia vita al Forum di Assago a Milano. Prima farò un tour estivo nel Sud dell'Italia".
I concerti nei palasport sono un bel traguardo ma il successo passa anche attraverso dei no e dei piccoli fallimenti personali: quanto è stata importante quella gavetta?
"Canto da più di 10 anni e sono al quinto disco. Ho lottato con tutte le mie forze, vivendo periodi complessi e ricevendo un sacco di no. Erano anni provavo ad andare a Sanremo,, ma non mi sono mai demoralizzato. Era un motivo per fare ancora meglio, sono cose che ti formano come artista e come persona perché sposti l'asticella del tuo limite sempre più in là. All'inizio ho fatto la gavetta, tantissimi concerti in qualsiasi locale di Brescia ma questa cosa mi ha arricchito e mi ha dato la forza per arrivare fino a qua. Ora sono felice e soddisfatto di me stesso, ci ho provato e ci ho creduto e una parte di me aveva ragione".
L'intervista a Casa Azzurri, in attesa di Croazia-Italia, è solo un assaggio dello spettacolo che Mr. Rain ci ha regalato a Iserlohn. Domani sera (martedì 25 giugno), alle 21.00, l'artista sarà protagonista infatti di RADIO ITALIA LIVE SPECIALE CASA AZZURRI, un concerto esclusivo che potrete vivere solo su Radio Italia solomusicaitaliana, media partner ufficiale della nostra Nazionale.