L'ETERNO RAGAZZO DEL FESTIVAL03 feb 2022

Morandi: “Dal Sanremo in trio ai tour con Dalla e Baglioni, amo fare team”

Il sogno del tour con Barbra Streisand, l'emozione della prima sera con “Apri tutte le porte”, Jovanotti, Massimo Ranieri: l'artista di Monghidoro si racconta dal Festival tra passato, presente e futuro

Al Festival di Sanremo 2022 Gianni Morandi si è emozionato con “Apri tutte le porte”, scritta da Jovanotti: “Dal Sanremo con Tozzi e Ruggeri ai tour con Dalla e Baglioni, amo fare team. Una nuova porta da aprire? Un tour con Barbra Streisand. Massimo Ranieri? Oggi davvero amici, ma sempre un po' rivali”. Il cantante si racconta alla stampa dalla città dei fiori tra passato, presente e futuro.
SANREMO. Gianni Morandi si è emozionato sul palco dell'Ariston nella prima serata del Festival: “Uno ha sempre paura, perché può succedere di tutto, però a me piace rischiare, la gara qui mi ha dato una scossa straordinaria, nonostante tutti i rischi che ci sono sono contento. L'emozione della prima sera era dovuta al grande applauso che mi hanno fatto, ho ripensato ai miei 60 anni di carriera. Jovanotti era abbastanza contento dell'esibizione, mi ha detto: 'Dai, stai andando forte'. Siamo amici, ci sentiamo tutti i giorni. Ho sentito persino canticchiare la canzone in giro per strada a Sanremo”.
La musica ci aiuta a ripartire: “La parte del contatto e del concerto è quella che mi piace di più. Il momento della verità è essere sul palco, scambiarsi emozioni con il pubblico, è un momento magico. Ho fatto 3500 concerti nella mia vita, in tutto il mondo: è la cosa più bella. Molti artisti si sono ritirati, hanno continuato a fare musica senza live, io non potrei, non ce la farei senza concerti. Tutti questi ragazzi che sono sul palco di Sanremo sono più sicuri e determinati di noi che abbiamo una lunga esperienza, ma anche noi da ragazzini ci lanciavamo di più. Ci sono dei ragazzi molto bravi, da Rkomi a Blanco e Mahmood stesso: io ho fatto un esperimento anche con Fabio Rovazzi qualche anno fa, è stato un rischio anche quello, mi butto volentieri”.
APRI TUTTE LE PORTE. Intanto è uscito il video ufficiale del brano: “È stato girato in un carcere a Roma, perché ci sentiamo tutti in prigione dopo due anni di pandemia chiusi in casa, abbiamo il desiderio di vedere la luce e trovare il sole come i detenuti che evadono alla fine della clip”. Come ha preparato l'esibizione: “Ho iniziato a cantare il brano 10-15 volte al giorno, perché le parole di Jovanotti sono tutte attaccate, devono diventare frasi tue, devi masticarle tante volte. Ora le sento addosso, mi sta bene, mi piace il ritmo e mi dà energia, l'arrangiamento di Mousse T mi riporta a Otis Redding. Poi è questione di allenamento, se canti spesso, la voce resiste. Ricominciare dopo 3-4 mesi fermo è difficile, come nella corsa: è sempre questione di voglia e di allenamento”.
Giocando con il titolo del pezzo, c'è stato un momento in cui, metaforicamente, la porta si era chiusa? “Sì, a un certo punto tra gli anni 60 e 70, ma poi sono stato fortunato e si è riaperta: essere ancora qui è una bella soddisfazione. Ho i concerti al Teatro Duse di Bologna, viene sempre gente che paga il biglietto per vedermi, questa è una cosa incredibile”.
JOVANOTTI. “Non è l'età che fa andare via la voglia di musica, ho sempre voglia di sperimentare”, spiega Gianni, “L'incontro con Lorenzo è stato felice: è iniziato con 'L'allegria' l'estate scorsa, dopo il mio incidente in campagna, ora ce n'è un'altra. Già con la prima, abbiamo rischiato su un terreno che non è proprio il mio ma è andata bene. Io sono un interprete, gli autori mi hanno scritto cose bellissime, faccio mia la sceneggiatura di altri. Ad esempio anche Franco Battiato ha scritto per me. È una fortuna poter spaziare in un repertorio così grande, mi butto da Jovanotti a Lucio Dalla e Mario Lavezzi”.
C'è un album in vista? “Siamo tornati agli anni 60, si va di canzone in canzone, oggi pochi ascoltano un disco tutto intero. Dopo questo brano potrebbe nascerne un altro, forse in collaborazione con Jovanotti. Dipende anche da 'Apri tutte le porte', potremmo aver voglia di diventare più romantici e melodici”.
MAHMOOD, BLANCO, LRDL, RANIERI. Com'è andata nella Green Room poco prima di salire sul palco? “Ero io che chiedevo consigli a Mahmood, Blanco e La Rappresentante di Lista: loro erano tranquilli e sereni”, svela il cantante, “I ragazzi di oggi sono forti e preparati, sanno muoversi sulla tecnologia. Io vivevo in altri tempi, non posso insegnargli niente, neanche come stare sul palco. Posso raccontare che una volta non c'erano i computer e per poter ascoltare un'incisione bisognava prima far finire la registrazione di un'intera orchestra, ad esempio: oggi si fanno più versioni di un pezzo in dieci minuti al pc”.
Massimo Ranieri? “Ci temevamo molto, quando arrivò lui, io ero all'apice, dissi: 'Questo è pericoloso'. È come l'Atalanta: arriva e mette paura a tutti. È stata una vera rivalità, però negli anni abbiamo imparato a riderci sopra, Ranieri ha lavorato con i più grandi soprattutto a teatro, io sono stato più sulla musica. Abbiamo avuto tutti e due momenti di difficoltà, adesso siamo davvero amici, ma un po' di rivalità sotto sotto resta sempre. Io venivo da una famiglia di proletari di Bologna, lui anche: due storie simili, un Bologna-Napoli, quando andavo lì perdevamo 3-0, quando veniva da me vincevamo anche noi, dai”.
I SOCIAL. “Ho scoperto Facebook e Instagram pochi anni fa”, ricorda Morandi, “E ho capito che sono mezzi straordinari per contattare le persone, ti dicono cose vere anche scrivendo dietro la tastiera, ti danno consigli, non bisogna mai essere sgarbati con nessuno, neanche con chi ti dice che è ora di andare in pensione: 'Aspetta qualche mese, poi ci vado' rispondo io tirandoli dalla mia parte. Se usati bene, oggi non si può fare a meno dei social”.
IERI, OGGI, DOMANI. “Il rapporto con gli altri artisti è una cosa che rifarei uguale”, svela Gianni Morandi, “Il tour con Lucio Dalla, poi con Claudio Baglioni, il Sanremo vinto con 'Si può dare di più' insieme a Enrico Ruggeri e Umberto Tozzi. Mi piace il gioco di squadra e andare avanti insieme. Non c'è nulla che non rifarei: alla fine sei quello che sei. Rimpianti? Nessuno, ho avuto così tanto dalla vita....
Ma qual è il suo segreto? “Cercare di reinventarsi la giornata e quindi la vita ogni giorno, affrontare sempre nuove avventure, canzoni, concerti. Finché c'è questa fiamma dentro che ti fa andare avanti, vale la pena fare questo mestiere. L'abitudine è un parassita: io invece devo andare, uscire e correre, poi dopo sono felice e rilassato”. La prossima porta da aprire ? “Mi piacerebbe fare un tour con Barbra Streisand”.