Come stai come stai vivendo la preparazione di questo Festival?
Bene! Sono incuriosito, per me è la prima volta. C’è stata una volta, ma è stata nella fantasia, in una puntata di “Vita da Carlo”, la serie di Carlo Verdone
Nella puntata, Carlo Verdone era il direttore artistico che puntava su di te: nella tua vita, quindi, possiamo dire che ci sono due “Carlo” importanti…
Verdone è molto importante per me, mi ha fatto i complimenti e un in bocca al lupo per il Festival. Lui è un vero “bluesman”, ha una malinconia intrinseca… è un “bluesman”
L’altro “Carlo” importante, invece, è Conti…come hai reagito quando hai scoperto di essere stato preso al Festival?
È stato emozionante, non lo sapevo, confermo che non si sa mai fino alla fine se si è stati presi o meno, io ero a casa con mio padre.
Cosa ci puoi dire del tuo pezzo, “Volevo essere un duro”?
È una ballata, io amo le ballate, come quelle di Paolo Conte e Ivan Graziani. È un genere che ci permette di inserire le parole dove vogliamo. La lingua italiana ci permette di dire le cose esattamente come vorremmo. Quando approccio a una canzone, lo vedo come un rebus, ho uno spazio e devo farci entrare un concetto sintetizzato, è bellissimo. La lingua italiana è complessa e musicale, ci dà più possibilità di espressione rispetto all’inglese, che è più semplice, più schietto
Tra i Big ritroverai anche Brunori Sas, che conosci da tempo…
Il primo EP che ho fatto, nel 2014, l’ho fatto insieme a lui e alla sua etichetta. Ho anche aperto dei suoi concerti nel 2015, gli voglio bene
Alla fine è importante volersi bene, anche se è una gara…
Sì, Sanremo è una gara, ma la musica non è una gara
Il prossimo appuntamento con Il Sanremo Italiano è per questo pomeriggio alle 16.00 su Radio Italia e Radio Italia TV.