NELLA SUA SICILIA 29 giu 2023

Levante racconta il suo ritorno alle origini per RADIO ITALIA LIVE – IL CONCERTO

La cantautrice ci ha raccontato della sua infanzia a Catania: “Nella Sicilia c’è tanto sogno e tanta durezza”

Levante, nata e cresciuta a due passi da Catania, è tornata in Sicilia per RADIO ITALIA LIVE – IL CONCERTO. Domani (30) si esibirà sul palco del Foro Italico di Palermo.

Nell’intervista a bordo dello Sky Truck, ai microfoni dei nostri conduttori Emiliano Picardi e Daniela Cappelletti, l’artista si è lasciata andare ai dolci ricordi della sua infanzia in questa terra “davvero speciale”.

Benvenuta Levante! Come stai?

Sto benissimo. Io sono sempre felice di essere a Radio Italia perché è tutto molto figo e tutto è concentrato sulla musica. È stato bellissimo fare le prove con l’orchestra. È sempre una grande emozione. Anche domani sarà una grande botta di emozioni. Il Foro Italico sarà pienissimo.

Tu sei di casa qui in Sicilia...

Io dico arancino, però. Perché sono catanese. Il mio compagno è palermitano e mia figlia palermitana a metà. La Sicilia è la mia isola.

Che ricordi hai di questa terra?

Nel mio brano “Lo stretto necessario” ho raccolto molti ricordi: le cose meravigliose e contraddittorie di questa terra.  È una terra speciale e come tutte le cose speciali ha le sue contraddizioni. Io sono di Palagonia, un comune dell’entroterra. Ricordo distese di aranceti e limoneti e il sogno di lasciare la provincia per andare verso la costa: Catania, il mare, il lido. Io andavo al Lido Jolly, come dico anche in “Lo stretto necessario”. Nella Sicilia c’è tanto sogno e tanta durezza.

Il tuo singolo, “Canzone d’estate”, è uscita dopo un lungo percorso durato cinque anni…

Sì, è stato un percorso strano. L’ho scritta in una sessione con altri autori e non pensavo di farla per me. Era una canzoncina super leggera e ci ho buttato sopra un testo nostalgico. Non ha trovato casa in altri artisti, però non abbiamo nemmeno bussato. Qualche settimana fa, ho scoperto che mi mancava la canzone dell’estate e quindi questa era perfetta. Adesso è entrata anche in “Opera Futura”, il mio ultimo album.

Sei molta attenta ai dettagli: per questo ci hai messo cinque anni per farla uscire?

Appaio molto precisina, ma io non lo sono per niente. Anche nella scrittura: non amo perderci troppo la testa. Poi magari, riascoltandomi, mi pento. Sono più veloce di quello che si pensa.

Tu sei molto attenta allo stile. Come riesci a esprimerti anche in questo aspetto?

In realtà è un gusto e il gusto copre qualsiasi cosa io faccia. Io approccio alle cose con il mio modo di fare. La musica somiglia al modo in cui mi vesto. La musica somiglia al modo in cui parlo, anche. È un modus operandi che mi viene naturale.

Tu sei di Catania: la città d’Italia più vicina a Londra negli Anni Novanta per le influenze musicali inglesi…

Io Catania l’ho vissuta poco, perché me ne sono andata via a 14 anni. Però l’ho sempre sentita come centro di mode e di musica. Si sentiva una forte tendenza della musica inglese.

Sei sempre in giro: la tua è un'estate ricca di appuntamenti. Cosa ti piace fare quando poi torni a casa?

Mi piace stare sdraiata sul divano. Magari con la tv a guardare serie. Voglio staccare la spina. Quando posso lo faccio con mia figlia. Il ritorno a casa è anche il ritorno agli affetti.

Tua figlia Alma verrà il 27 settembre al concerto all’Arena di Verona?

Io vorrei tantissimo, però c’è un piccolo problema: non si vuole mettere le cuffie per il rumore. Sarà un sogno: un’altra esperienza che mi farà tremare le gambe. Prima di salire sul palco, mi dico sempre: “ma chi me lo ha fatto fare?”. Poi salgo e mi dimentico di tutto.