CON RENZO RUBINO10 feb 2023

Levante: “Ecco perché ho scelto 'Vivere' di Vasco Rossi per la serata delle cover”

La cantautrice, in gara al Festival con “Vivo”, ha svelato come è nata l’idea di riproporre l’intramontabile successo del rocker sul palco dell’Ariston

Levante, di nuovo ospite al Fuori Sanremo Intesa Sanpaolo, ha spiegato perché ha deciso di cantare “Vivere” di Vasco Rossi, insieme a Renzo Rubino, in occasione della serata delle cover (10 febbraio) del Festival. L’artista ha raccontato ai nostri conduttori Mauro Marino e Manola Moslehi anche come è nata la sua “Vivo” e cosa ci si deve aspettare dal nuovo album “Opera Futura”, in uscita il 17 febbraio.

Ti aspettavamo tanto, benvenuta!

Anche io non vedevo l’ora di vedervi! Sono contenta di essere con voi!

“Vivo” è una canzone molto profonda: ci vuoi raccontare il significato? Anche perché c’è un nesso con quanto farai stasera…

“Vivo” racconta un momento di buio, dolore e sofferenza. Del resto, queste sensazioni fanno parte della vita. Ma è anche una grande tensione verso la rinascita. Una sorta di preghiera di liberazione: quello che desideravo era uscire dal momento di buio e riprendermi il mio corpo e la mia mente. L’erotismo inteso come sessualità, che auguro a tutti e tutte, ma anche come “modus viventi”, cioè vivere in senso viscerale. Vivere la vita in maniera istintiva e potente.

Non è stato facile fare i conti con il tuo corpo dopo la gravidanza…

È stato un percorso difficile: io sapevo di essere diventata una casa per la mia vita in grembo. Mi sono sentita magica e vicina a Dio. Ma il distacco e l’abbandono dopo il parto non mi facevano riconoscere più. Mi sentivo una casa vuota, come delle macerie. Il discorso non era tanto voler ritornare magra come prima, ma era proprio un non riconoscersi. E in questo la testa non aiuta in quel momento. Piano piano questa cosa se ne va e il buio si attenua e diventa luce. Un anno fa non immaginavo di essere qui a cantare questa me. Sono di nuovo me: per questo scoppio in lacrime sul palco dell’Ariston.

Altre donne hanno vissuto questa esperienza e forse ti hanno scritto in questi giorni…

Mi hanno scritto tante persone, non solo donne: il buio è buio per tutti. Come fai a descrivere la depressione? Per capire cosa si prova, bisogna provarla.

La depressione è stato un tema molto trattato quest’anno a Sanremo…

Sono stati anni difficili, del resto. L’artista deve veicolare temi anche pesanti: l’artista si sfoga con la propria musica e con le proprie opere. Ho voluto affrontare il tema per necessità, perché ho sempre cantato esperienze vissute in prima persona, ma anche per responsabilità. Mi sono detta: “Se non lo faccio io, chi lo dovrebbe fare?”

Cosa succederà stasera, durante la serata delle cover?

Ho una grossa responsabilità sulle spalle. Ho deciso di affrontare una poesia di Vasco Rossi, “Vivere”, con il mio grandissimo amico Renzo Rubino, che mi accompagnerà al pianoforte. Questa ispirazione mi è venuta mentre ero in treno da Roma a Milano. “Vivere” di Vasco è assolutamente coerente con “Vivo”. Nel testo, infatti, c’è la frase: “Oggi non ho tempo oggi voglio stare spento”. L’abbiamo arrangiata cercando di rimanere fedeli all’originale. Ho molto rispetto dell’artista e dell’opera. Io mi auguro di fargli questo tributo speciale, senza scomodare un grande rocker.

Complimenti, perché ci vuole un grande coraggio ad andare a toccare una canzone di Vasco! C’è un progetto nuovo?

“Opera Futura” esce venerdì 17 febbraio, una data scelta non casualmente. È un disco pieno di speranza, tutto verde. “La speranza è quella cosa piumata” di Emily Dickinson: per questo ho scelto di posare con un cigno.

C’è anche un riferimento a Lucio Dalla…

Sì, il termine “Futura” è un tributo per lui

Sarai anche al cinema nei prossimi giorni…

Il 23 febbraio esce al cinema “Romantiche” e io ho curato tutta la colonna sonora. Io faccio anche un piccolo cameo in cui interpreto me stessa.