“La mia storia tra le dita”, reinterpretazione del classico di Gianluca Grignani lanciata solo pochi giorni fa, anticipa “Io Canto 2”, un nuovo disco di cover ancora senza una data certa di uscita. Abbiamo chiesto a Laura Pausini, però, se ricorda piacevolmente qualche versione, cantata da altri, di un suo brano: “Mi piace ascoltare le persone che ricantano le mie canzoni, nei concorsi di canto o nei talent”, spiega l’artista, prima di fare un titolo ben preciso. “Un ragazzo, che si chiama Ave Rico, ha fatto la versione punk di ‘Il mio sbaglio più grande’. Mi è piaciuta così tanto, più della mia versione originale, che l'ho già provata con lui e l'ho invitato a cantarla insieme alla festa del mio fanclub”. Poi, quindi, la promessa: “Se la farò in concerto, la farò così”, aggiungendo un curioso motivo ai tanti per andare a sentire Laura dal vivo.
Il suo “Io Canto World Tour 2026/2027”, in partenza a marzo, la porterà in tutto il mondo: sulla locandina, l’artista impugna una bandiera. Così, insieme a lei, abbiamo giocato sulle tante bandierine che Laura Pausini ha piantato in tutto il mondo con i suoi risultati e i suoi record: “Sono orgogliosa di aver piantato una bandierina in tutte le città e le nazioni che mi hanno aperto la loro porta”, spiega. Eppure, la cantante avrebbe voluto fare ancora di più, specialmente nei Paesi asiatici in cui Laura, per motivi discografici, non si è esibita quanto avrebbe voluto: “E mi dispiace tanto perché il mio vero sogno è andare a Tokyo, mi piacerebbe mettere una bandierina lì”, conclude ai nostri microfoni.
La prossima tournée sarà la prima, per lei, dopo la scomparsa di Giorgio Armani, lo stilista che più volte l’ha vestita nel corso della sua carriera: “Sono stata molto fortunata perché, per 30 anni, lui è stato al mio fianco dandomi tantissimi suggerimenti, tantissime dimostrazioni di affetto, oltre ai suoi meravigliosi e prestigiosi abiti”, ricorda Laura con commozione. Tra i tanti abiti ricevuti da Re Giorgio, però, ce ne sono 3 che l’artista non ha ancora sfoggiato: “Nelle prossime settimane, ne indosserò uno in Italia, uno in Portogallo e uno in America”. A modo suo, quindi, Laura Pausini ha intenzione di omaggiare lo stilista: “In qualche modo, ogni volta che sarò sul palco, lui sarà con me. Così come Pippo Baudo”, aggiunge Laura, ricordando anche un altro grande scomparso poche settimane fa, proprio colui che a Sanremo la incoronò in occasione della vittoria con “La solitudine”.
Dalla fine dell’ultimo tour mondiale ad oggi, non è trascorso nemmeno un anno, un periodo in cui però Laura Pausini ha avuto modo di rivedere le sue vecchie compagne di scuola: insieme, da anni, formano una simpatica squadra di nuoto sincronizzato, chiamata le “Sincronette”, che si riunisce soprattutto d’estate. “Quando riusciamo, ci vediamo una o due volte alla settimana per fare acquagym. Quest'anno siamo state bravissime, abbiamo fatto anche una lezione di zumba, a metà della quale… siamo svenute per il caldo!”, racconta la cantante. Fuori dalla piscina, però, le “Sincronette” amano anche divertirsi con un’attività che Laura chiama Car-a-oke: “Perché noi siamo le oche sulla macchina e cantiamo insieme”.
Nell’ultimo periodo giù dal palco, Laura Pausini ha trascorso poi tanto tempo in famiglia, tempo in cui ha dovuto fare i conti anche… con un “moderno” modo di parlare di sua figlia Paola, di 12 anni: “Mi sta facendo ascoltare delle cose per cui rimango sempre più scioccata”, commenta molto chiaramente Laura. “Io parlo inglese, ma alcune parole non le ho mai sentite dire, quindi devo farmi fare la traduzione”. Un esempio? “Quando faccio qualcosa bene, le mi ripete… Sei la Queen! Dice che adesso va così, ma non so dove andremo a finire…”.
Di certo, i fan di Laura Pausini sono d’accordo con Paola e c’è da scommettere che la seguiranno in ogni angolo del mondo. La partenza dell’11esimo tour mondiale della sua carriera è fissata per il 27 marzo, da Pamplona: in calendario, ci sono anche i palazzetti del nostro Paese, tra poco più di un anno, e 3 stadi italiani, nel 2027.