LA PRESENTAZIONE05 apr 2022

Laura Pausini - Piacere di conoscerti: il film per entrare nella sua vita

La pellicola, su Prime Video dal 7 aprile, parte da “La solitudine” e dalla domanda “Come sarebbe andata se non avessi vinto Sanremo” per arrivare a oggi e alla figlia Paola. La giornata di lancio

“Laura Pausini - Piacere di conoscerti” è il film, in tutto il mondo su Prime Video dal 7 aprile, che permette davvero di entrare nella vita della cantante. Parte da “La solitudine” con la domanda “Come sarebbe andata se non avessi vinto Sanremo?” per arrivare ad oggi e alla figlia Paola di 9 nove anni: “Lei è il vero motivo per cui io sono nata, è il mio timone. Ho un album iniziato da 2 anni, sono bloccata e non riesco a finirlo per le suggestioni della pandemia, della guerra e anche della mia bimba, che mi rende più pudica. Doveva uscire a ottobre. Per ora non ho le canzoni che mi diano il coraggio di portarle sul palco, stavolta non ho un’idea o una foto di partenza”, dichiara ai giornalisti l’artista, attesa all’Eurovision 2022 e a Uno. Nessuno. Centomila - Il Concerto, “Il 16 maggio compio 48 anni: mi regalate le scene rimaste fuori?”. La première a Roma ha lanciato ufficialmente la pellicola insieme alla proiezione e alla conferenza per la stampa: la presentazione a Madrid sarà giovedì.
IL FILM. Le immagini descrivono Laura Pausini a 360 gradi fra lacrime, emozioni e fuochi d’artificio, inclusa la sua famiglia sempre in viaggio, dalla figlia Paola con i compiti a casa ai genitori Fabrizio e Gianna, oltre alla sorella Silvia, ma anche il compagno Paolo Carta (ad esempio in studio per la canzone “Scatola”) con i figli Jader, Jacopo e Joseph. Tra l’altro si racconta come il nome del chitarrista Paolo Carta sia stato suggerito a Laura anni fa proprio da papà Fabrizio, a sua volta musicista: “Nei primi 5 anni mio padre mi ha tenuto molto in riga. Mentre gli altri andavano a cena, mi mandava a letto e controllava che dormissi 8 ore. Le prime volte in spagnolo, mi faceva tradurre con il vocabolario perché sapessi cosa cantavo: con la Spagna ho una chimica speciale”.
La trama prende le mosse dagli esordi con il coro in chiesa ma soprattutto dal 1992, 30 anni fa, quando a Solarolo in Emilia Romagna questa ragazzina di 17 anni studia e sogna di cantare mentre fa la scuola d’arte a Faenza, la baby-sitter e il pianobar con il padre dagli 8 anni ai 18: “La sfida era essere la prima donna della mia regione a farlo”. Invece arriva la vittoria a soli 18 anni con “La solitudine” tra i giovani del Festival di Sanremo 1993 condotto da Pippo Baudo e Lorella Cuccarini, dove lei chiedeva autografi ai Big: “Quando la interpreto oggi, sento ancora un po’ di robetta nella pancia… Il punto più alto della mia carriera è proprio Sanremo: senza non ci sarebbe stato nient’altro. Il punto più basso invece è quando ho vinto il Grammy ritrovandomi però nella camera d’albergo da sola”.
Da lì scaturiscono poi i concerti, gli stadi, il successo mondiale, i duetti internazionali e tre decenni di una carriera incredibile. Con una bella prova di recitazione della cantante, il film ipotizza inoltre come sarebbe andata senza quel trionfo all’Ariston, compresi il negozio di ceramiche e l’immaginario figlio Marcello: “I miei hanno perso un bimbo che si chiamava così. Se fossi stata un maschio mi sarei chiamata così e ho sempre pensato che avrei dato questo nome a un mio maschietto. Per questa Laura B, Paolo proponeva di vestire i panni di una divorziata, ho preferito interpretare una donna e madre che riesce a realizzarsi da sola”.
Fra i momenti salienti ci sono la gravidanza preannunciata dalla canzone “Celeste”, la nascita di Paola l’8 febbraio 2013, la notte da prima donna in concerto a San Siro (anche con “Destinazione paradiso” di Gianluca Grignani), il Grammy di “Resta in ascolto” con la bacchetta magica portafortuna nascosta nell’abito, le difficoltà e “la solitudine” del successo, il Concerto Amiche per l’Abruzzo, l’evento benefico Chime for Change a Londra su invito di Beyoncé, la vittoria del Golden Globe con “Io sì” per cui la figlioletta è stata svegliata mentre dormiva, la candidatura al Premio Oscar con lo stesso brano a Los Angeles nel 2021 e il finale a sorpresa.
COM’È ANDATA. All’inizio, prima della pandemia, si pensava più a un documentario ma a Laura sembrava un progetto “troppo autocelebrativo”. Poi a marzo 2020 lei stessa ha cominciato a prendere appunti sul telefono dopo un sogno: era l’idea giusta. Così il regista Ivan Cotroneo ha praticamente vissuto in casa con lei e la sua famiglia per quasi un anno, studiandola e facendole domande: “A quel punto il film non era più un capriccio o una soddisfazione da togliersi, era tutto tanto vero e commovente", spiega la cantante, “Da farmi diventare il tramite di un messaggio, un invito a ritrovare se stessi. Per me è molto importante il fatto che mi sento realizzata non grazie alla fama ma grazie al mio carattere: fin da piccola avevo capito che potevo fare tante cose, anche nel mondo artistico, dall’architettura alle sculture. Mi preoccupa che la generazione di mia figlia possa avere come miti e obiettivi solo la fama, la popolarità e il successo. C’è una cosa più importante: la vita vera”.
Gli oggetti e le scene della giovane Laura sul set sono quelli veri e originali, dalla cameretta alla cucina di allora fino all’auto: i cimeli sono custoditi nella famosa casa-museo-fanclub della cantante, voluta dal papà. Durante le riprese, tra l’altro Laura Pausini è tornata nella sua vecchia scuola e ha incontrato uno dei suoi docenti, il prof Piani: “Inutile dirvi che sono riaffiorati tantissimi ricordi. Gli astucci e i fogli sparsi per il tavolo, i compiti a notte fonda e mia mamma che mi sgridava quasi sempre perché mi sentiva ancora sveglia…”, racconta la cantante, “Ho anche ritrovato qualcosa di molto interessante inciso su quello che una volta era il mio banco, ma di questo ve ne parlerò più avanti, a due mesi dal ‘Be Me’, il nostro raduno che si terrà a Campovolo l'8 giugno 2022”. Noi di Radio Italia solomusicaitaliana siamo Radio Ufficiale di questo evento.
Così “Laura Pausini - Piacere di conoscerti” è il film Amazon Original italiano nato da un’idea di Laura Pausini, scritto da Ivan Cotroneo (La kryptonite nella borsa, Un bacio), Monica Rametta (Un bacio, Il volto di un’altra) e la cantante stessa: “Avendolo scritto, in scena non usavo il copione. Nel finale parlo di vincita e perdita. Non siamo stati educati alla sconfitta, è un errore e un problema. Agli occhi di Paola ero uguale sia dopo aver vinto il Golden Globe sia quando sono tornata senza l’Oscar. Ora però non voglio più essere nominata, troppa ansia, l’ho detto alla mia manager! Bisogna riconoscersi anche nella perdita ed esserne orgogliosi. A mio papà l’Oscar ha dato fastidio da morire, nel film si vede”. La pellicola è diretta da Ivan Cotroneo, con la supervisione creativa di Francesca Picozza e con direttore della fotografia Gherardo Gossi (Diaz, Le sorelle Macaluso).