LA DIVINA28 lug 2021

La musica ringrazia Federica Pellegrini, da Eros Ramazzotti a Marco Mengoni

Dopo l'ultima finale olimpica della sua carriera arrivano il complimento di Giorgia, il “verso” di Laura Pausini, la lettera da brividi di Francesca Michielin e l'editoriale social di Cesare Cremonini sullo sport

Anche la musica italiana ringrazia Federica Pellegrini dopo l'ultima finale olimpica della sua carriera, da Eros Ramazzotti a Marco Mengoni, passando per il complimento di Giorgia, il “verso” di Laura Pausini, la lettera da brividi di Francesca Michielin e l'editoriale social di Cesare Cremonini sullo sport. Nella notte ai Giochi di Tokyo la nuotatrice "Divina" è arrivata settima nei 200 metri stile libero, diventando la prima donna nella storia a vivere cinque finali olimpiche consecutive nella stessa specialità.
Eros Ramazzotti ha scritto “Grazie di tutto Fede”, mentre Giorgia l'ha definita un'atleta “epica”. Marco Mengoni ha condiviso l'emozione e le lacrime della nuotatrice dopo la sua ultima gara e Laura Pausini le ha dedicato il verso in inglese “Nessuna montagna sarà troppo alta per me da scalare”.
"Oggi continuo a piangere, per me è un'icona forever" ha esclamato Francesca Michielin, che ha anche raccontato: “Avevo 9 anni quando ho visto la Divina salire sul podio olimpico di Atene. È un ricordo indelebile che ancora mi dà i brividi. Oggi di anni ne ho 26 e posso dire di aver visto questa donna lottare con tenacia e classe in ogni sfida nel corso degli anni, stabilendo nuovi record, nuotando come mai nessuno prima, sopportando pregiudizi e chiacchiericci inutili, allenandosi ogni giorno con una determinazione e un coraggio rari. Grazie Federica Pellegrini per essere stata un esempio per la mia generazione (e non solo), per la tua caparbietà, per averci fatto sognare con la tua determinazione e il tuo talento ma soprattutto con la tua umanità. Ti vogliamo bene”.
Cesare Cremonini ha dedicato alla Divina questo pensiero: “Esistono sportivi di grande esperienza che hanno vinto moltissimo per la loro fame di risultati e che hanno entusiasmato milioni di tifosi, poi la passione che li ha guidati supera i confini delle carriere e persino i tantissimi verdetti e medaglie esposti in bacheca. Li porta a scontrarsi con avversari di seconda o terza generazione, inevitabilmente fortissimi anche “per colpa” loro. Le pagine di storia in questi attimi si trasformano in classici. L’amore incondizionato di alcuni campioni (Federica, Valentino e non solo...) per il proprio sport è così totale e coerente da riuscire nell’impresa ben più difficile di proteggerlo, così mentre loro contano gli anni che si accumulano il loro sport allunga la sua vita e miracolosamente ringiovanisce, lasciando un’eredità inestimabile per i giovani nati quando queste icone erano già in cima al mondo. Mentre qualcuno ancora goffamente si chiede 'vincerà ancora?', 'perderà?' senza accorgersi che sono ormai domande vuote, lo sport nazionale è migliorato in così tanti modi che spontaneamente a me viene solo da dire grazie. Si dice banalmente che quando un campione tocca l’apice della propria attività agonistica sia pronto come farebbero in tanti già a guardarsi indietro. Invece per le leggende è proprio lì che il panorama si mostra in tutta la sua bellezza. Grazie Fede!”.