L’ANTEPRIMA A MILANO28 gen 2025

Jovanotti: “Il Corpo Umano mi ha aiutato a rimettermi in piedi. Sembra un film”

Lorenzo torna protagonista su un palco, al Teatro Lirico Giorgio Gaber, per parlare del nuovo album, far ascoltare alcune delle nuove canzoni in arrivo e anticipare tanto altro sul PalaJova, con 2 nuove date a Milano

Jovanotti ha una voglia matta di riprendersi tutto ciò che ha lasciato indietro nell’ultimo anno e mezzo. Manca ancora più di un mese all’inizio di “PalaJova! 2025”, il tour insieme a Radio Italia solomusicaitaliana che si arricchisce di 2 date, ma Lorenzo non riesce a stare senza il suo pubblico: così, oltre che alla stampa, ha aperto anche ai fan l’evento di presentazione del nuovo album “Il corpo umano Vol. 1”, al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano.
Uno show di circa un’ora e mezza, più che una conferenza stampa, in cui raccontare il passato, spiegare cosa accade tra pochi giorni e anticipare più di qualcosa su ciò che succederà presto. Andando in ordine, Jovanotti apre il suo incontro con un filmato che, subito dopo le emozioni vissute al Jova Beach Party, racchiude il calvario passato dopo il brutto incidente in bici: “‘Grazie’ è la parola che ho detto di più nell’ultimo anno e mezzo, e la dico anche stasera come prima parola per ricominciare a far musica”, afferma, dopo essersi preso un’autentica ovazione.
L’occasione di rincontrare la sua gente, oltre che i giornalisti, è la pubblicazione del nuovo album, fissata per venerdì 31 gennaio: “Questo disco, tra tutti, ha per me un senso particolare, perché la pensavo un’ipotesi remota. Invece poi è successo, è un pezzo di vita”. Jova presenta così la genesi de “Il corpo umano Vol. 1”: “Per la prima volta, il titolo è stata la prima cosa che è nata. Subito dopo ho pensato alla copertina, in stile ‘allegro chirurgo’”, racconta, confidando che è piaciuta tantissimo anche all’amico Rick Rubin e portando sul palco una versione del gioco non ufficiale, ispirata proprio al nuovo progetto, che qualcuno ha già realizzato e donato a Lorenzo in tempo record.
Solo dopo, è nato il “desiderio feroce” di scrivere canzoni nuove, passo dopo passo, mentre tornava la forma migliore: “Il corpo umano è stata la mia scoperta durante la fisioterapia, la convalescenza, la ginnastica, e poi due operazioni, un batterio che era entrato in un osso, ho perso 4 litri di sangue... Sembra un film, ma poi mi sono rimesso in piedi: il corpo si era rotto, andava aggiustato. Così ho iniziato a scrivere testi, soprattutto romantici, perché la mia vita era immersa nell’amore di una donna, di una figlia, degli amici che mi rassicuravano”.
Non c’era altro titolo possibile, quindi, per il nuovo disco: “Il corpo umano è il cuore di questo tempo in cui non esistono quasi più i dischi e i libri fisici. Con la rete, la nostra attenzione è sempre lontana, sembra che il corpo sia diventato superfluo, ma in realtà è tutto. Ho letto tanto sul corpo, da Pinocchio a San Francesco d’Assisi”, racconta, citando persino Platone e Oscar Wilde. “Forse ‘corpo’ è il sostantivo che può reggere più aggettivi possibile. Per esempio, ‘vivo’. E io sono contento di essere vivo”.

Jovanotti - Presentazione "Il Corpo Umano Vol.1" e Palajova

Il corpo umano”, poi, è diventata anche la traccia che chiude questo primo volume: “In questa canzone c’è il senso del disco”. Lorenzo la balla davanti a tutti, dall’inizio come un sirtaki fino alla sua esplosione, offrendo un’anteprima dei brani che saranno di tutti tra 3 giorni. Tra queste, attira anche l’attenzione “Celentano” che, su esplicita curiosità di un fan, commenta così: “Il mio amore per Adriano è sconfinato e risale alla mia infanzia. È il pezzo più rap del disco, racconto una storia vera, una canzone-documentario”, dice, riprendendo il racconto che aveva già fatto in diretta su Radio Italia solomusicaitaliana. E ancora, regala dal vivo un’intima versione chitarra e voce di “Grande da far paura”, spiegando la sua importanza: “È nata nel momento più difficile. Non guarivo, mi faceva male tutto, non riuscivo a camminare. Ho scritto questa canzone, dopo aver fatto una passeggiata con due bastoni nel bosco di Sant'Egidio, sopra Cortona”.

Jovanotti, "Grande da far paura" live a Milano

Le 15 canzoni, frutto anche dell’unione dei 3 mondi musicali di 3 produttori diversi come Dardust, Michele Canova e Federico Nardelli, avranno ciascuna un video molto particolare, da venerdì 31 gennaio: per accompagnare la loro pubblicazione su YouTube, infatti, Jovanotti ha scelto le immagini della Galleria Borghese, a Roma. L’artista l’ha “affittata”, in un giorno di chiusura, per registrare quelli che lui definisce dei “piccoli sottofondi visivi”, in cui Lorenzo stesso si muove in varie vesti tra le sculture del museo, anch’esse viste come degli “inni al corpo”.
Il tutto in attesa di “PalaJova! 2025”, il suo ritorno nei palazzetti a marzo, con Radio Italia solomusicaitaliana come Radio Ufficiale. “Quando abbiamo prenotato i palasport”, confida Lorenzo, “ho sentito che serviva una storia nuova da raccontare, non mi andava di fare un concerto di solo repertorio”. Ha preso così forma un calendario fittissimo che, ora, è ancora più lungo con altre 2 date al Forum di Assago, il 12 e il 13 maggio, che portano a 12 il totale degli appuntamenti nel palasport milanese.
Per la prima volta in Italia, il tour sarà al 100% green e sarà alimentato interamente da impianti idroelettrici, fotovoltaici ed eolici, senza sacrificare mai la qualità. Con Lorenzo, sul palco, ci sarà infatti una band di 14 elementi, la più numerosa di sempre per un tour dell’artista, per una missione ben precisa: “Un concerto ‘alla vecchia maniera’, con un impianto ‘tradizionale’. Due ore e mezza di successi atomici, suonati bene e dal vivo per davvero”, assicura Jova, non nascondendo di essersi commosso quando è tornato in sala prove nelle ultime settimane. Poi, richiamando i lampadari appesi nei palasport nel 2018, spoilera: “Occuperemo anche stavolta il soffitto, ma in maniera più ricercata. Avremo delle macchine e stiamo facendo una bella cosa”.

Jovanotti al Teatro Lirico di Milano

Dopo questa ondata di entusiasmo, viene da chiedersi: ma come fai a essere sempre così ottimista, Lorenzo?Oggi il pessimismo funziona. La paura fa vincere le elezioni. Le serie crime son quelle che funzionano di più. Ebbene, io so benissimo che il mondo è complicato, preoccupante e minaccioso, ma non è tutta la verità. È un aspetto del mondo. In realtà, esiste la bellezza, la gentilezza, il talento, la cura, il progresso... La realtà è sempre stupefacente, il bene esiste e il bene trionferà”. E la conferma è che l’incidente di un anno e mezzo fa non fermerà Jovanotti dalla voglia di tornare in sella alla sua bicicletta: “Mia moglie non mi vieta niente, perché ci amiamo! Sto recuperando, penso che ripartirò”. Prima, però, c’è l’appuntamento con il palco.