Questa è la video intervista “In primo piano” con Alessandro Aleotti in arte J-Ax, che oggi ha parlato anche di Junior Cally a Sanremo, dell'addio alla Newtopia fondata con Fedez e del suo futuro duetto con Iva Zanicchi: “Le ho mandato una strofa, la canzone è seria e commovente, mi è piaciuta, non so quando uscirà, probabilmente dopo la promozione e i singoli di ReAle. Scelgo i feat valutando i brani: se mi piacciono e ho tempo, li faccio”.
REALE. “Non sono un artista politico ma un cittadino sì”, spiega Ax presentando il nuovo album a Milano con un look multicolore, “Pago le tasse, devo avere il diritto di dire la mia. Vivo in un quartiere normale, non nel lusso, quindi volevo fare un album che raccontasse questo: un disco ‘reale’. In un momento in cui tutti vogliono ostentare cose, io voglio ostentare l'essere vero: quindi è reale più che Re Ale, anche se a volte mi chiamano così, io preferisco il mio cappello da giullare”.
Il disco, masterizzato a New York, arriva a 5 anni da Il bello d’esser brutti e a 3 da Comunisti col Rolex con Fedez: “Per me i brani sono tutti figli. Ci sono argomenti che mi colpiscono ma non mi toccano e non li ho vissuti, su cui tento di dare attraverso la musica un’opinione. Ci sono anche tanti momenti dolci e leggeri. La playlist nella mia testa è un’alternanza di pezzi leggeri e profondi”.
L'appuntamento ora è con l'instore tour e i mini-concerti, per 19 date in tutta Italia: “Oggi chi compra il disco in versione fisica fa veramente un gesto d'amore verso gli artisti. Mi sono chiesto cosa amano di più i miei seguaci di me: non è certo far la foto perché io non sono un king dei social, non è certo l'autografo perché non sono un teen idol, è vedermi dal vivo, è sentire le canzoni che li hanno colpiti e che hanno fatto la loro storia, i brani classici anche di tanti anni fa. Quindi ho messo in piedi uno show unplugged ma fatto molto bene da fare alle presentazioni dei miei cd in modo che chi veramente lo compra venga premiato”.
FIGLIO. Durante la lavorazione di ReAle, J-Ax ha avuto anche qualche malanno, come la bronchite: “Capita quando hai un bimbo di 2 anni e mezzo. Ho sempre pensato che J-Ax sia il BatMan di Bruce Wayne: in studio devo avere la mentalità dei primi anni ed essere libero, altrimenti mi metto filtri, non devo pensare che sono diventato genitore”. Lui ha 47 anni d'età e a febbraio suo figlio Nicolas ne compirà 3: come reagisce alla musica? “È già bravissimo a capire quali sono le hit. Quando ha sentito 'Ostia Lido', continuava a dire 'Papà! 'Che balla, che balla, che balla...' L'aveva capito prima di me!”. Nel disco tra l’altro c’è anche il coro di bambini della scuola di musica Cluster Milano che canta “A me mi piace così, anche se dico a me mi...”.
SANREMO 2020. Cosa pensa J-Ax delle critiche ai testi di Junior Cally, rapper in gara tra i big del Festival di Amadeus? “Di Sanremo non me ne frega niente, per fortuna o per peccato, non lo so. Però se sezioniamo i testi di un artista, dobbiamo farlo con tutti. Se hai bisogno del rap, il genere che sta tirando negli ultimi 10 anni per portarlo a Sanremo e mantenerlo attuale, poi non ti puoi lamentare. Eminem portò un brano violento come ospite a Sanremo e nessuno disse nulla, se non per il cachet: diceva cose già più pesanti di Junior Cally oggi. Mi sembra una polemica da poveretti. La canzone è una canzone, il film è un film. Io non ho mai usato cliché nel rap, come lo spaccio che non ho mai fatto né utilizzato, però è un genere che li prevede; è la stessa storia successa con Sfera Ebbasta: allora i rapper non dovrebbero andare da nessuna parte”.
CANZONI.
- Mainstream (La scala sociale del Rap). “Racconta i 20 passi del successo di un cantante, rap oppure no. Io penso di essere al punto 2 ma dipende da come va questo disco: 'Sei un artista a tutto tondo, il popolo ti ama ma la gente più alla moda ti dà contro'. Vale per tutti: in Italia sei il numero uno solo quando schiatti”
- Beretta con Boomdabash, un brano contro la violenza sulle donne e il femminicidio: “Riguardo alla storia che racconto in questa canzone, secondo me, la legittima difesa di una donna che subisce continui abusi fisici e psicologici per anni non dovrebbe essere limitata: l’anello al dito e le manette ai polsi della donna alla fine sono la stessa cosa, una gabbia. Non sono per dogma contrario alla legittima difesa ma è un tema complicato: è la mia zona grigia, così Matteo Salvini la smette di dire solo che sono un libertario, al poligono di tiro sparo benissimo; mi aspetto più critiche dalla parte sinistroide. Salvini mi dipinge come il comunista col Rolex che sta nel suo attico dorato, ma io vivo a Maciachini. Tutti i tipi di conflittualità si stanno radicalizzando e le leggi sono troppe lente. Esiste anche una violenza sugli uomini, per lo più psicologica, abusati nella dimensione domestica, certo in proporzione minore. Non so se sono femminista, perché mi sembra un atteggiamento da zerbino per prendere i like sui social, non sono io a dovermi definire così”.
- Pericoloso con Chadia Rodriguez, un brano sulla radicalizzazione della guerra dei sessi sui social: “Ci sono già state 3 stragi di Incel, l’idea di essere involontariamente celibi; è una comunità con una filosofia che sta crescendo negli ultimi anni, secondo cui il mercato sessuale è a favore della donna ed è tutto basato su look, soldi e lusso, il carattere non conta. Ci sono podcast interessanti su questi temi, di cui si sentirà molto parlare nei prossimi anni: è un mondo che mi spaventa, in America tutti parlano di questo fenomeno e ogni anno ci sono comunità online sempre più attive, con una forte componente misogina che rende difficile il dialogo. In un forum c’è un thread dedicato al mio album Il bello d’esser brutti: secondo loro, non posso capirli perché rientro tra i ‘ricchi’”
- Quando piove diluvia racconta la settimana dopo l’addio all’etichetta Newtopia fondata con Fedez: “Non mi sento un traditore, non rispondo nello specifico a quella questione, voglio che si parli di me per la musica, tutto il resto è promozione, non ho niente da dire, anzi è meglio se mi fate passare per cattivo in questa situazione, così faccio la parte del rapper duro. Il brano è una sorta di cronaca di tutto quello che mi è successo la settimana dopo che sono uscito da Newtopia, una situazione in cui non ero felice. All’inizio il pezzo si intitolava ‘Problemi da ricchi’: l’ho scritto per terapia, non sapevo se inserirlo, ho la paura costante e totale di perdere tutto da un momento all’altro, anche per un banale incidente in auto; rischi di perdere il successo, la credibilità e la gente magari comincia a dipingerti come un mostro. La paura di perdere il futuro è difficile da spiegare”. Il testo descrive giorni tra tribunali e notai e le ansie per un controllo della guardia di finanza in casa e per le analisi sbagliate della sua Maria Salvador in possesso de Le Iene: “Ho scritto la terza strofa, l’ultima, dopo, quando si è risolto tutto. Ho vissuto il complesso dell’impostore, come se non meritassi il successo. Nella grande fortuna che ho, vivo anche tante piccole sfighe: il servizio de Le Iene non l’avete mai visto, ma rischiavo l’arresto internazionale ed ero preoccupato per mio figlio, tutto per analisi sbagliate del prodotto; noi facciamo analisi continue e alla fine era tutto a posto: sono testimonial della Maria Salvador e l’ho selezionata, ai tempi ho fatto fare degli innesti botanici ad hoc, ora non fumo più nulla. Intanto abbiamo tre qualità in commercio in Europa: se volete scriverlo, poi Salvini riposta la notizia! (ride, ndr)”.
- Il terzo spritz con Il Pagante: “Mi è stato chiesto di fare una colonna sonora per un film e avevo pensato a una base anni 80 in stile Goonies, il mio preferito. La pellicola per cui dovevo fare le musiche non mi è piaciuta ma ho tenuto la base per questo pezzo. I paninari non se ne sono mai andati: si vestono con più marche ma vanno sempre a Santa Margherita Ligure, hanno abitudini di casta. Il Pagante fa satira musicale sulla borghesia milanese: questo pezzo racconta la fine che ha fatto la borghesia degli anni 80 oggi, con mille case in Corso Magenta e boutique in cui non entra mai nessuno. Parla molto di Milano, bloccata da questa borghesia e tenuta viva da chi viene da fuori. Il testo è un capolavoro: avrei potuto proporlo a Giorgio Gaber e Francesco Guccini! (scherza, ndr). Il pezzo è nato a Stresa, dove vado abbastanza spesso, perché sono tranquillo tra anziani e turisti, al massimo mi riconoscono per All together now: in un pub però una sera c’era una festa di ragazzi che mi hanno asciugato, allora alla fine gli ho detto di non disturbarmi più, perché ero al terzo spritz!”
- Sarò scemo chiude idealmente il disco prima dell’epilogo finale: “Il sole a volte batte anche sul culo di un cane, l’ho scritto con Guido Style, col quale ho fatto i dischi della mia rinascita Rap’n’roll e Decadance, quando ho iniziato tutto daccapo e dall’underground, c’eravamo persi di vista ma ora siamo di nuovo molto amici”
TRACKLIST. Ecco i titoli e i duetti delle 18 canzoni inedite del nuovo album ReAle di J-Ax:
1 Mainstream (La scala sociale del Rap)
2 Supercalifragili Feat. Annalisa e Luca Di Stefano
3 Quando piove, diluvia
4 Beretta Feat. Boomdabash
5 Pericoloso Feat. Chadia Rodriguez
6 La mia Hit Feat. Max Pezzali
7 Siamesi Feat. Paola Turci
8 ReAle
9 Cristoforo Colombo Feat. Sergio Sylvestre
10 Fiesta! Feat. Il Cile
11 Cuore a lato Feat. Enrico Ruggeri
12 Per sempre nel’83 Feat. Il Pagante
13 RedNeck Feat. Jake La Furia
14 Il terzo spritz
15 Sarò Scemo
16 A me mi Feat. coro della scuola di musica Cluster Milano
17 Ostia Lido
18 Tutto tua madre