Pochi giorni fa, eri con noi a Napoli. Negli anni precedenti, però, hai partecipato a RADIO ITALIA LIVE - IL CONCERTO anche a Milano e a Palermo...
“Ricordo benissimo Piazza Duomo quando ho cantato ‘Ovunque sarai’: è stato stupendo, un momento indimenticabile. In Piazza del Plebiscito, è stato altrettanto bello, non avevo mai cantato lì e Napoli ha una grande energia. Palermo è stato pazzesco… c’erano più persone che dai Metallica!”
“Galassie” è una canzone un po’ diversa, con sonorità orchestrali. C’è anche una citazione a Franco Battiato...
“Non ci ho pensato, però ovviamente ‘La cura’ è una canzone incredibile, probabilmente mi ha influenzato. Ci sono cose che ti entrano e rimangono dentro.”
Tu hai un legame particolare anche con Fabrizio De André.
“Io sono cresciuto con la sua musica. Per me è un mito, così come Guccini, sono i miei maestri. Poi io ho fatto un’altra strada, ma ho avuto la fortuna di avere l’introduzione di Guccini quando ho cantato ‘Cyrano’. Ho avuto anche la fortuna di stare con Riccardo Cocciante sul palco dell’Arena di Verona. Quando le nuove generazioni si legano ai cantanti del passato, è sempre una cosa molto bella. Siamo come figli ed è giusto che portiamo avanti la loro cultura.”
Abbiamo un messaggio per te… Gianluca Grignani ci teneva a dirti che ti vuole bene!
“Lui è una leggenda vivente! Si arrabbia quando glielo dico, ma per me è veramente l’unica vera rockstar italiana. Poi ha fatto dei capolavori famosi in tutto il mondo…”
Tu hai scritto anche la prefazione per l’autobiografia di Gianluca.
“È stata una cosa molto naturale. Lui me lo ha chiesto e io ho raccontato la verità, un aneddoto che abbiamo in comune. Ricordo quando, a Sanremo, mi ha detto: ‘Mi sento come un uomo nudo in mezzo alla neve’. Mi ha fatto venire i brividi, perché ho capito che certe persone vivono la poesia. C’è qualcosa di diverso e sul palco si nota.”
Sarai in giro tutta l’estate, ma ci sono tante cose in ballo già per questo autunno...
“Sì, c’è un tour nei palazzetti, i due concerti di Milano e quello di Roma sono sold out. Anche quest’estate ci sarà qualche data, ma ne ho messe poche perché volevo concentrarmi sul prossimo tour e raccontare un nuovo progetto.”
Cosa stai preparando?
“Ci sono tantissime cose che ho da parte, sto finendo di scrivere il disco e cercherò di farlo uscire prima dei palazzetti. È il mio obiettivo, anche se cerco sempre di essere perfezionista.”
La tua musica sta prendendo indirizzo molto più suonato, hai portato anche una grande orchestra a Verona...
“Più cresco, più mi concentro su questo. Penso che le canzoni abbiano un’anima, per me devono reggere anche solo piano e voce o chitarra e voce. Tutte le mie nuove canzoni stanno nascendo così, me ne frego degli stereotipi, sto cercando di raccontare qualcosa che rimanga. Non so ancora cosa aspettarmi, però mi piace suonare dal vivo e confrontarmi con grandi musicisti, per me è fondamentale.”
Hai fatto un disco con Rkomi. Quanto ti ha influenzato il suo modo di scrivere?
“Impari sempre qualcosa, c’è uno scambio. È stato un progetto a parte, un momento bellissimo. Mirko ha una penna incredibile e un modo di scrivere contro le regole, in senso positivo. Riesce a far vincere le parole e sicuramente ho imparato tanto da lui. Spero che lui abbia preso qualcosa da me, sicuramente ci siamo arricchiti a livello personale.”
Tutti i musicisti ambiscono al palco di Sanremo, tu ci sei tornato quest’anno. Com’è stato? Ti abitui a quel palco?
“È sempre difficile, c’è una grande pressione. Per arrivarci, mi preparo sempre tanto per dare il meglio. Ci sono mille incognite e vedi artisti crollare su quel palco ma, dall’altra parte, come dice Vasco, è una pubblicità enorme e permette di farti sentire da tutta Italia. Non c’è palco migliore se hai qualcosa da dire.”
Tu riascolti mai le cose di tanti anni fa?
“La mia voce è cambiata veramente tanto. Ho iniziato che ero piccolo, avevo 18 anni. La mia voce è diventata sempre più scura, quindi faccio fatica a riascoltarmi. Però mi emoziona, è come se ogni album fosse un pezzo della tua vita, è come se fosse un puzzle.”
È come sfogliare un album dei ricordi: rivivi i diverso periodi quando ricanti i tuoi pezzi?
“Devi concentrarti, però rivivo dei momenti, ricordo soprattutto quando le scrivevo. ‘Nera’, per esempio, l’ho finita in Finlandia: ero lì a fare musica. dovevo registrare ‘Un giorno in più’ e, mentre ero in hotel, ho scritto ‘Nera’ molto più velocemente... Non c’entra niente con la Finlandia, ma ero lì! Parlando di ‘Ovunque sarai’, ricordo che non riuscivo a scrivere niente. Ero arrabbiato, in Puglia, in una villa in cui mi piace chiudermi con tanti musicisti. Allora salii sul tetto della casa, era un periodo difficile, e iniziai a parlare a mia nonna solo guardando il cielo. Quando sono sceso, mi sono messo subito al microfono e, mentre registravo, un mio amico è scoppiato a piangere. Lì mi sono accorto che era una canzone autentica, trasudava verità.”
Sei qui, al VOI Arenella Resort, anche per suonare a RADIO ITALIA LIVE ESTATE, in una dimensione diversa. Cosa cambia quando ti sposti dalla grande orchestra a una situazione piano e voce come questa?
“Sarò con alcuni musicisti e farò un live in versione unplugged. Mi piace perché aiuta a cogliere l’essenza dei pezzi.”
Il RADIO ITALIA LIVE ESTATE di Irama sarà in onda venerdì 12 luglio, dalle 21.00, solo su Radio Italia solomusicaitaliana.