News09 mar 2017

I Decibel e Enrico Ruggeri: l’album Noblesse Oblige, reunion e tour

Da “Contessa” a “My My Generation”, dagli anni 70-80 alle nuove canzoni

La reunion dei Decibel di Enrico Ruggeri è suggellata dal nuovo albumNoblesse Oblige”: 11 canzoni inedite e due grandi successi, “Contessa” - cantata dalla band al Festival di Sanremo 1980 - e una nuova versione di “Vivo da Re”. Lo storico gruppo punk, dal 1977 al 2017, si riunisce 40 anni dopo la nascita tra i banchi di scuola del Liceo Berchet di Milano e dal 17 marzo va in tour in tutta Italia.
L'album dei Decibel, in uscita domani venerdì 10 marzo, è già in preorder su Amazon in una “Superfan Limited Edition”. “My My Generation”, primo singolo tratto dal disco, ha un ritmo incalzante, tra suoni vintage e slogan cantati, e si conclude con le citazioni di tutti i numi tutelari del punk: il video è visibile alla fine di questa notizia di radioitalia.it. “Non è un'operazione-nostalgia”, spiega Enrico Ruggeri, “Noblesse Oblige è un album nuovo di zecca con un sound inimitabile, senza sequenze pre-registrate e senza i soliti suoni elettropop: sul palco Silvio Capeccia suona solo tastiere d'epoca, dal mellotron al minimoog fino al mitico organo Vox Continental”.
Il terzo protagonista”, continua il cantautore, “Sarà Fulvio Muzio, chitarrista innovativo oggi più di allora. Con noi sul palco anche la super band che ha collaborato all'album. Lorenzo Poli al basso, Massimiliano Agati alla batteria e Paolo Zanetti alla chitarra. Da Contessa alle nuove canzoni ci sono tutti i presupposti per un evento storico”. Silvio Capeccia e Fulvio Muzio in questi anni hanno unito ai mestieri di medico e imprenditore progetti di musicoterapia e psicoacustica.
La prossima settimana inizia l'allestimento del “Noblesse Oblige – In Tour” a Castelleone (Cremona) che ospiterà la data zero del 17 marzo dal Teatro del Viale, per dieci date in tutta Italia: il 18 a Pomezia (Roma), il 25 a Perugia, il 28 a Torino, il 29 ad Asti, l'8 aprile a Genova, il 10 a Milano, il 26 a Bologna, il 18 maggio a Bergamo e il 19 a Nova Gorica. C’è anche un Instore Tour al via domani da Milano.
Non c'eravamo mai persi, in questi anni abbiamo continuato a seguire i progetti musicali l'uno dell'altro ed eventi come le nascite dei figli. Tre anni fa c’eravamo anche ritrovati a suonare sul palco insieme per la festa di compleanno di un amico alla Scighera di Milano”, ha raccontato il trio incontrando oggi i giornalisti nello studio alla periferia est milanese dov’è nato il nuovo progetto. “Nel 2017 tra poco compirò 60 anni”, ha detto Enrico Ruggeri, “Inoltre siamo a 40 anni dalla diffusione del punk e dalla nascita dei Decibel. Volevo fare qualcosa di particolare: ho scartato l'idea del disco di duetti con il concerto finale, sarei stato il 68esimo…”.
Ho pensato”, continua l’artista, “Facciamo qualcosa con i Decibel: loro due mi mandavano i pezzi, io scrivevo i testi. Tutto procedeva in modo veloce e naturale e il materiale stava diventando la forma di un album vero e proprio. All'inizio pensavamo di fare solo un disco in tiratura limitata per gli amici‘Nicchia un c...’ è stato il commento della casa discografica quando ha sentito i provini: attorno a noi si è creato un interesse superiore alle nostre attese. È diventato un album e vinile doppio, prendendo così una forma definitiva più ufficiale”.
Capeccia racconta la fase della composizione: “Gli arrangiamenti sono stati fatti a casa o in studio. Alla fine non ci ricordavamo più di chi fossero i pezzi…”. “Abbiamo anche mantenuto l’abitudine di mischiare le canzoni”, spiega Ruggeri, “Ad esempio 'Vivo da re' del secondo album dei Decibel era l'unione di due canzoni. Sono rimasti fuori degli spunti, che restano lì, chissà. Non ho mai fatto grandi progetti nella mia vita e quando li ho fatti sono stati smentiti. Pensavamo a un live in un piccolo teatro, alla fine invece c'è una vera e propria tournée. E continueremo anche in estate. Tira aria di arrivare fino all’autunno... In scaletta ci saranno soprattutto brani dei Decibel: siamo una band con tre album all'attivo, anche se spalmati su tanti anni”.
In tour suoneremo senza basi o sequenze”, anticipano Fulvio e Silvio, “Le chitarre Gibson, Fender, ecc. saranno suonate dal vivo, non saranno campionate: un ritorno alla maniera di suonare degli anni 70”. “Ormai sui palcoscenici il tastierista è un campionatore”, scherza Enrico, “E il batterista fa qualcosa per giustificare la sua presenza”. Fulvio sottolinea: “Dopo il periodo punk e progressive, i primi Decibel non avevano neanche il tastierista. L'elettronica ora è presente ma solo per la parte delle tastiere: non ci sono sequenze, contributi digitali, ecc”. Silvio conclude: “Gran parte delle tastiere e chitarre è analogica: quel suono caratterizza l'aspetto musicale dell'album”.
Lavorare con i Decibel ha ispirato la vena “più punk” nella scrittura di Ruggeri, soprattutto in brani come “Il Jackpot” o “Fashion”: “Le cose migliori le ho scritte quando mi arrivavano grandi musiche, come è accaduto con 'Quello che le donne non dicono”. I pezzi di Silvio e Fulvio mi hanno portato a scrivere in modo più caustico”, spiega Enrico. C’è anche “Triste storia di un cantante”, in cui si ironizza su questo mestiere: “Prendo in giro i cantautori, essendo ora in una band (ride, ndr). È un monito anche a me stesso. È uno stereotipo su cui pochi hanno scritto canzoni. Anche qui questa musica quasi cabarettistica mi ha ispirato ironia e cinismo”, commenta il cantante.
Noblesse Oblige invece”, continua il Rouge, “è il primo brano a cui ho messo il testo, trasportato da una melodia un po' decadente. È una dichiarazione di distacco dal mercato, di amore per le minoranze ed fierezza di far parte di una élite. È il manifesto insieme a My My Generation”. Il singolo apripista si conclude con una lista di artisti punk: “Quei nomi sono le nostre radici”, racconta Silvio, “Dichiariamo i nostri punti di riferimento, per motivi anagrafici ed estetici. Pensiamo di essere all'avanguardia adesso, anche riproponendo quella musica, piuttosto che facendo un altro genere”. Per il disco, Enrico ha chiesto “un marketing da musica classica: confezione deluxe con i vinili, le rarità e manifesti. Poche copie, teatri piccoli e prezzi alti”.
Sarebbe stato bello vedere la reunion dei Decibel sul palco del Teatro Ariston al Festival di Sanremo 2017: “Per me sarebbe stato il terzo anno consecutivo dopo essere stato ospite due anni fa e in gara l’anno scorso con Il primo amore non si scorda mai”, dice Ruggeri, “Inoltre i tempi non collimavano. E poi questo è un progetto completamente diverso. Non abbiamo proposto nessuna canzone, saremmo andati come ospiti ma non siamo stati contattati”.
Quali sono le differenze rispetto al passato? “Degli anni 70-80 ci manca la discografia, anche se la nostra separazione fu dovuta proprio alle risse tra etichette. Allora facevano contratti per cinque dischi: tutti i cantautori di quei tempi non hanno sfondato al primo singolo, oggi non avrebbero tanto tempo a disposizione purtroppo. Oggi Battisti e De André probabilmente non emergerebbero. In un talent show Conte, Gaber e Fossati forse sarebbero stati scartati... Oggi gli italiani vanno a un concerto solo se vedono l'artista in tv”. Tra i nuovi autori Ruggeri riserva bellissime parole per Ermal Meta: “Ha un futuro radiosissimo perché è un fuoriclasse”.
Francesco Carrubba per Radio Italia