L'artista ha riflettuto anche sul presente e sui giovani: "Vorrei che gli insegnanti guardassero gli alunni come individui singoli; sono una classe, bisogna fare le cose insieme, ma bisogna anche affilare le capacità di ognuno"
Ghali è stato ospite ai microfoni di Mauro Marino e Manola Moslehi all'isybank Music Place, dove ha avuto modo di cantare alcuni suoi brani di fronte, anche, a diversi bambini. Per l'occasione, però, non è stato accompagnato dall'alieno Rich Ciolino, che l'artista ha spiegato essere impegnato. Ghali stesso ha un'agenda ricca di impegni, che culmineranno nel tour nei palazzetti, al via con la data sold out del 28 ottobre al Mediolanum Forum di Milano. Di questo e di tanto altro ha parlato in diretta su Radio Italia solomusicaitaliana.
E Rich Ciolino dov’è invece?
Lui si sta facendo la sua vita, ci vediamo dopo in studio.
Sta facendo un disco?
Non si può dire ancora niente!
Vuoi spiegare il significato del testo della tua canzone, per chi non l’avesse ancora colto?
Lo stanno studiando, imparando a memoria e più si ascolta, più si canta e più si scoprono sfumature. Mi sembra chiaro, è scritto tra me e Rich Ciolino osservando il pianeta e guardando cosa sta accadendo. Siamo molto contenti che se ne stia parlando.
Con Rich Ciolino hai trovato un modo per arrivare anche ai più piccolini e veicolare il messaggio.
I piccolini sono molto vicini a me perché io stesso mi sento piccolino; ho sempre avuto i piccolini dalla mia parte, fin dai primi lavori. Poi 8 anni fa i piccolini di oggi non c’erano e sono molto sensibili. In generale vedono cose da un punto di vista sincero, hanno un cuore bianco e mi piace molto quando apprezzano qualcosa perché vuol dire che sta funzionando davvero.
Le tue canzoni affrontano temi importanti ed è bene che arrivino anche ai più piccoli
È rivolta a target diversi, a energie diverse, non solo ai più piccoli. Non tratto argomenti, io mi preparo nella vita persona e cerco di andare in studio più preparato possibile e lascio che l’universo mi usi per dire qualcosa. È sempre tutto molto spontaneo.
Che effetto ti fa vedere la gente che canta tutte le tue canzoni?
È un’emozione unica. Poi ci vediamo tra poco nei palazzetti. Manca poco al tour ed è quasi tutto pieno. Dopo anni che mi seguono, alcune persone le rivedo e le riconosco, ma è sempre emozione unica.
Se ti seguono vuol dire che non si sono mai sentiti traditi, che sei rimasto autentico. Ti meriti questo successo.
Grazie!
Tu hai pubblicato il tuo album “Pizza Kebab Vol. 1” prima di partecipare a Sanremo: hai fatto l’opposto di ciò che si fa di solito. È stata una scelta ponderata?
Non abbiamo scelto nulla, è tutto a caso! Ho questo piccolo problema: non c’è mai vera strategia. Faccio musica e quando esce, esce. “Pizza Kebab Vol. 1” è stato consegnato un giorno prima che uscisse e due giorni prima che Amadeus annunciasse. Fino al giorno prima non sapevo se sarei andato a Sanremo. Anche se nulla è ponderato, alla fine esce sempre un bel disegno.
E ci sarà anche il volume 2?
Eh sì!
“Bayna”, invece, non è solo il titolo di una tua canzone, ma anche quello di un progetto
“Bayna” significa è “è chiaro, è palese, si vede” ed è anche il nome dato alla barca che abbiamo donato a Mediterranea, la ONG che si occupa di salvare le persone nel nostro mare. Non so quanti di voi l’hanno tradotta e non so nemmeno se ci sia la traduzione; il ritornello dice “è evidente, nulla è impossibile”.
A Sanremo hai fatto un medley e cantato “Italiano vero” di Toto Cutugno
Sì, è stato un duetto con me stesso.
È vero che quella canzone la cantava tua mamma?
Sì è uno dei pochissimi ricordi di mia mamma e di mio papà insieme, la cantavamo sempre in macchina.
Tu sui social hai scritto: “Non abbiate paura della verità e non preoccupatevi del giudizio degli altri”. È semplice, immediata e fa capire quanto è difficile oggi essere se stessi, quanto costa
È difficile perché quelli super nuovi nascono in un mondo di schermi, di algoritmi, di competizione e con poco tempo per pensare a noi stessi, a chi siamo e cosa vogliamo essere. Ci sentiamo obbligati a far parte di gruppo che in realtà non c’è… È veramente un “Black Mirror” quello che stiamo vivendo oggi. Sarebbe bello se le persone si fermassero a pensare a cosa vorrebbero essere. Vorrei che anche gli insegnanti guardassero gli alunni come individui singoli; sono una classe, bisogna fare le cose insieme, ma bisogna anche affilare le capacità di ognuno. E poi non bisogna avere paura di esprimere le proprie opinioni. Vedo anche che tanti giovani non hanno opinioni personali, ma seguono la massa. Sarebbe bello se ognuno seguisse la propria testa, perché mancano le opinioni.
Hai in programma le seguenti date:
Lunedì 28 ottobre 2024 – Milano, Forum - SOLD OUT
Martedì 29 ottobre 2024 – Milano, Forum - SOLD OUT
Lunedì 4 novembre 2024 – Firenze, Mandela Forum
Mercoledì 6 novembre 2024 – Roma, Palazzo dello Sport
Domenica 10 novembre 2024 – Bologna, Unipol Arena
Martedì 12 novembre 2024 – Napoli, Palapartenope
Venerdì 15 novembre 2024 – Milano, Forum
Sono tante!
Sì e stiamo cercando di trattenerci il più possibile! Tra l’altro stiamo preparando uno spettacolo incredibile! Ci sarà tutta la musica, più altra musica, più ospiti… Sarà veramente un parco giochi.
Tu sei stato a Sanremo 2020 e poi anche quest’anno. Ti abbiamo visto tranquillo, sereno
Sì, perché non mi sentivo davvero in gara, mi è piaciuto tantissimo cantarci. Mi sono sentito come un ospite, l’ho vissuta in quel modo, non mi sentivo in gara, mi stavo divertendo con il mio brano e sapevo di portare qualcosa che andava oltre il Sanremo classico. Avevo bisogno di comunicare qualcosa di importante e sapevo che c’erano 16 milioni che guardavano. Mi sentivo completo 100%.
Con i tuoi brani non ti ripeti quasi mai, c’è sempre qualcosa di diverso
Sì, diciamo che mi stufo spesso delle mie formule, non le calco mai. Faccio musica perché è una stanza creativa: magari ti disegno sempre un albero, ma lo faccio ogni volta in modo diverso. Ho tante hit che posso fare per ore da solo, che porto nei palazzetti, e senti che sono tutte canzoni grosse ma tutte diverse.
Ce n’è uno che quando la canti dal vivo ti fa impazzire?
Cavolo è difficile… Sono particolarmente affezionato a “Ninna Nanna”. I primi brani che mi hanno portato al grande pubblico sono quelli che mi fanno più godere quando li sento cantati dal pubblico.