INTERVISTA09 set 2021

Gabbani, compleanno e video: “Una caduta? La scimmia. La rete? La sincerità”

Ripercorre #atupertu i cinque anni da “Amen” e la “caduta” con la scimmia di “Occidentali's Karma”, passando dall'intervento alle corde vocali e il nuovo album, per arrivare a oggi con “La rete” e una promessa

Francesco Gabbani, 39 anni oggi, ringrazia “Amen” con cui 5 anni fa è iniziato tutto e, dopo la “caduta” nella “trappola” della scimmia di “Occidentali's Karma”, ricomincia quasi daccapo con l'ultima canzone “La rete” facendo una promessa: “Se arriva il Platino, scalo una montagna”. Ecco poi come ha fatto a non parlare per cinque giorni dopo l'intervento alle corde vocali e come prepara il nuovo album: questo e altro nella video intervista #atupertu.
AMEN. Francesco Gabbani, nato il 9 settembre 1982 a Carrara, in queste ore festeggia il suo 39esimo compleanno. Nel 2021 tra l'altro cadono i 5 anni dalla vittoria di “Amen” tra le Nuove Proposte del Festival di Sanremo, dove è partito tutto: “Se penso ad 'Amen', che a tutti gli effetti è stata la canzone che mi ha fatto iniziare veramente a fare questo lavoro perché è stato il primo vero grande riconoscimento dopo anni di gavetta e sacrifici, e se penso al fatto che dalla pubblicazione di quel brano, la partecipazione a Sanremo 2016 nelle Nuove Proposte che poi fra l'altro ho vinto in un modo sofferto, sono passati già cinque anni. Ecco, devo dire che sono stati cinque anni incredibili perché da un certo punto di vista è un po' come se non me ne fossi nemmeno accorto, c'è stata una naturalezza di percorso che probabilmente mi ha portato a essere quello che sono oggi e non me ne sono quasi nemmeno reso conto. Quindi in realtà ringrazio la canzone “Amen” che ha fatto partire questo bellissimo viaggio”.

#atupertu con Francesco Gabbani (09/09/2021)

LA RETE. Il regista di “Amen”, Daniele Barraco, ha diretto anche il nuovo video che vede il cantante immerso in zone di montagna. E così arriva un fioretto: “Dopo cinque anni, pensare di tornare a realizzare il videoclip del mio nuovo singolo insieme al regista, fra l'altro un mio grandissimo amico, con il quale ho girato “Amen” è ovviamente un ritrovare delle sensazioni bellissime che ho provato appunto cinque anni fa. Da un certo punto di vista è quasi come ricominciare daccapo, ritrovare questa sensazione quasi del principiante con il suo entusiasmo. E devo dire che potrei fare una promessa: dato che il video mi vede impegnato nello scalare, anzi in realtà è il contrario, nello scendere da un pizzo delle Dolomiti, se la canzone dovesse raggiungere dei risultati tipo, non lo so, il Platino... ecco potrei fare un giurin giurello, cioè una promessa: magari provo a scalarlo il picco, invece che scenderlo!”.
LA SCIMMIA. Il brano “La rete”, presentato ieri in diretta a Radio Italia, parla anche di trappole e cadute: qual è stata l'ultima “caduta” che Francesco Gabbani ha vissuto e quale “rete” lo ha salvato? “Può capitare nella vita di trovarsi all'interno di una rete o di cadere magari e fare un passo falso. E non sempre è chiaro subito che siamo caduti appunto in una rete. Se devo esser sincero, nel mio percorso artistico degli ultimi anni - è paradossale che io lo dica - però, per me, una piccola trappola è stato il fatto di aver usato come spiegazione della canzone 'Occidentali's Karma' dal punto di vista visivo la scimmia, che da una parte mi ha portato ovviamente una grande fortuna e un grande successo, dall'altra è stato un elemento di fraintendimento del significato della canzone. Questa cosa da un certo punto di vista mi ha creato una sorta di sofferenza, quindi mi sono messo in trappola da solo, con l'utilizzo della scimmia che ballava. Però devo essere sincero: sono riuscito a uscire da questa presunta trappola semplicemente facendomi una grande analisi di coscienza, cioè dicendo: 'Ma io nel momento in cui ho espresso quella canzone in quel modo l'ho fatto con tutta la sincerità e spontaneità che potevo avere', quindi mi sono ripromesso di continuare a fare musica in questo modo e questa convinzione sicuramente mi ha fatto uscire da quella sorta di trappola mentale”.
L'INTERVENTO. Dopo l'operazione alle corde vocali, quest'estate, Gabbani è dovuto restare quasi muto per 5 giorni: essendo un vulcano, come ha vissuto quel silenzio imposto? “Ho deciso di affrontare un piccolo intervento alle corde vocali, niente di problematico dal punto di vista della salute, semplicemente dovevo fare una specie di tagliando dovuto agli sforzi che ho fatto appunto durante la grande attività canora svolta negli ultimi anni. La cosa buffa è che sono dovuto stare praticamente muto per cinque giorni, subito dopo l'intervento. È una cosa che a priori mi impauriva. Pensavo: cavolo, come faccio a stare cinque giorni così... Nella mia vita non ero mai stato cinque giorni senza parlare, però siccome cerco di vedere sempre il lato positivo delle cose, devo essere sincero: è stata una bellissima esperienza, perché è strano stare cinque giorni senza parlare, è anche un modo per fare un po' d'introspezione psicologica, analizzarsi un po' di più e guardare il mondo da un punto di vista diverso”.
IL NUOVO ALBUM. “La rete” anticipa il quinto disco d'inediti, a cui il cantante sta lavorando. Quando il progetto sarà più completo, l'artista inizierà a parlare delle sue tematiche ma per ora non si sbottona troppo: “Il brano è l'apripista di quello che sarà il mio prossimo percorso discografico. Attualmente, per quanto riguarda per esempio eventuali collaborazioni, vi posso dire che non ci sono, però... non si sa mai, quindi vedremo!”.