News09 feb 2016
Eros Ramazzotti: “A Sanremo faccio il tifo per la musica italiana”
“La squadra del Barcellona mi ha invitato a un loro allenamento”
Eros Ramazzotti, uno dei super ospiti del Festival di Sanremo 2016, torna all’Ariston 30 anni dopo la vittoria tra i Big con il brano “Adesso tu” nel 1986. Paola “Funky” Gallo lo ha intervistato in onda a Radio Italia dal Fuori Sanremo by Lancome.
Ti esibirai nella seconda serata, quella di mercoledì. “Farò un medley del mio passato sanremese, anche con l’orchestra, e canterò 'Rosa nata ieri'. Sono stato invitato per i 30 anni da 'Adesso tu', ho già fatto le prove e l’emozione comincia a salire. Su quel palco non si riesce a cantare, è una questione di aria condizionata o di emozione. È iniziato tutto da qui, devo tanto al Festival. È un grande trampolino: lo è stato per Vasco Rossi, Andrea Bocelli, Zucchero, Laura Pausini… È un punto di partenza molto importante. Sono emozionato, sono passati molti anni. Ai tempi dicevo di avere tanta strada davanti, ora ne ho tanta alle spalle. Sanremo è forse una delle poche cose che unisce noi italiani, ci vorrebbe ancora più voglia di stare insieme. Siamo forti e lo dimostreremo sempre di più”.
Due anni prima di “Adesso tu”, nel 1984 avevi vinto con “Terra promessa”. “Quando si scrivono canzoni si spera in positivo e Terra promessa era proprio un brano per sperare in un futuro migliore”.
Per quali artisti del Festival fai il tifo? “Faccio il tifo per la musica italiana, anche per non fare torto a nessuno. Sono molto curioso di vedere Elio e le storie tese”.
Sabato, 13 febbraio, vedrai la finale di Sanremo o Juventus-Napoli? “Sarò in viaggio per la tournée, non riuscirò a vedere né il Festival né la mia Juve...”.
In effetti il giorno dopo, 14 febbraio e San Valentino, darai il via al tuo tour mondiale da Barcellona, con Radio Italia come Radio Ufficiale. “Inizierò proprio da lì. La squadra del Barcellona mi ha invitato al loro allenamento il giorno dopo, andrò felice perché sono uno sportivo. Leo Messi doveva venire al mio concerto ma non è riuscito: è un mio fan e questa è una cosa bellissima”.
In aprile il tour sbarcherà in Russia e in luoghi dove non si è mai esibito nessun artista italiano. “Abbiamo tentato quest’avventura, dovremmo farcela. Non riesco nemmeno a ricordare i nomi delle città... È una sfida: le sfide vanno affrontate e danno forza. Con l'album 'Perfetto' stiamo girando quasi tutto il mondo, più perfetto di così non si può”.
Quando hai iniziato a incidere i tuoi brani anche in altre lingue? “Dall’85 in poi abbiamo fatto i primi pezzi tradotti in spagnolo e poi siamo passati ai dischi interi. Agli spagnoli però piace molto che io canti in italiano, quindi in tournée farò un mix”.
Quali sono i tuoi segreti per il successo? “Rimanere umili, lavorare bene tutti i giorni, non farsi prendere dall’euforia del momento e dare sempre il massimo, nonostante la fatica e la stanchezza: se qualcuno ti acclama, dovrai dimostrare ancora di più”.
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