News28 giu 2020

Ermal Meta, Diodato, Marracash, Annalisa e Renga: è Radio Italia Ora

In onda anche Fiorella Mannoia, Marco Masini, Paola Turci e Enrico Ruggeri

In onda a Radio Italia Ora Ermal Meta, Diodato, Marracash, Annalisa, Francesco Renga, Fiorella Mannoia, Marco Masini, Paola Turci e Enrico Ruggeri. Gli artisti diventano conduttori di Radio Italia e Radio Italia Tv con un palinsesto di ben 45 ore consecutive.
Marracash si è “preso” la radio e ha proposto 60 minuti di canzoni selezionate da lui, partendo con Quelli che benpensano di Frankie Hi-Nrg Mc: “Un classico dell'hip hop italiano, un pezzo attualissimo, un rap di tipo più 'conscious'. Ne ho fatto un remake in un mio album. È uno di quei brani hip hop che è riuscito a travalicare il genere e a diventare una hit della musica italiana”.
Per la sua ora, Annalisa si è fatta guidare dal filo conduttore delle “emozioni” e delle “bellezza” delle canzoni scelte, mentre i suoi gatti le gironzolavano intorno: “La bellezza va aldilà dei generi musicali e delle epoche. Quando ci troviamo davanti a qualcosa di bello ce ne accorgiamo subito: la prima canzone di questa scaletta è 'Stop! Dimentica' di Tiziano Ferro”.
 
Ermal Meta ha raccontato la storia dell'alieno Roi, proveniente da una galassia lontanissima e nato per “calcolare” senza nessuna emozione: la sua “avventura” spaziale è accompagnata da una colonna sonora ad hoc, da “Come sempre” dei Negramaro a “Vengo dalla Luna” di Caparezza.
La selezione di Marco Masini è partita “dalla canzone delle canzoni” ed è proseguita in ordine cronologico: “È quella che mi ha dato la sensazione più grande che un giorno la musica sarebbe diventata la mia vita al 100%: è 'Mi ritorni in mente' di Lucio Battisti del 1969, la melodia italiana più bella, secondo me, che sia mai stata scritta. Inserita nell'album 'Emozioni' del 1970 ha regalato a tutti una forza e una potenza incredibili anche dal punto di vista culturale”.
Diodato ha “occupato” gli studi di Radio Italia per fare un viaggio di un'ora nella musica italiana che l'ha influenzato di più e l'ha aiutato a crescere come autore e cantautore, ha chiuso la porta a chiave, si è impossessato del microfono e ha anche acceso le telecamere: “Inizio con il mio conterraneo Domenico Modugno, un artista che ha portato la musica italiana in giro per il mondo: nel 1958 vince il Festival di Sanremo con 'Nel blu dipinto di blu', tutti noi la conosciamo come 'Volare'. E lui in tutto il mondo verrà infatti riconosciuto come Mister Volare”.
Anche Fiorella Mannoia, nell'insolita veste di speaker, ha scelto i brani che hanno contribuito alla sua formazione: “Ho pensato di partire con Lucio Dalla, perché è uno dei miei artisti preferiti, gli ho dedicato un intero disco. Il suo brano 'Apriti cuore' mi ha sempre colpito e toccato nel profondo, racconta la solitudine, anche quella di molti artisti. Lucio ha avuto il coraggio di esprimere questo sentimento in questa canzone che mi ha sempre tanto commosso”.
Enrico Ruggeri ha deciso di ricordare alcune canzoni meno note perché non sono state singoli, partendo da Napoli no, un brano dedicato a Napoli, ma scritto a Parigi insieme a Riccardo Cocciante. La canzone è contenuta nell'album del 1996 Fango e stelle: parla di un amore che si sta consumando a Napoli.
Francesco Renga, insieme a Manola Moslehi, ha presentato la sua playlist: “'I giardini di marzo' di Lucio Battisti è una canzone importantissima per me, perché è uno dei primi brani che sono entrati nella mia vita di bambino: la cantava mia madre e io ne ero affascinato. Come 'L'immensità' è uno di quei pezzi che hanno segnato il mio futuro, perché la musica è entrata nella mia vita in quei giorni e poi non ne è più uscita”.
Paola Turci ha preparato un'ora tutta al femminile, scegliendo le donne che hanno reso grande la musica italiana: “Comincio con una perla preziosa. Lei non c'è più fisicamente ma ci sono le sue canzoni, la sua storia e la sua inconfondibile voce, quella di un usignolo. Lei sapeva addirittura imitare i gabbiani: l'ho vista sul palco, apriva i concerti di Franco Battiato che la produsse per un lungo periodo. La canzone di cui mi sono innamorata quando da piccola ho sentito la voce di Giuni Russo e cercavo di imitarla si intitola 'Sere d'agosto'”.

#IORESTOACASA - Ermal Meta a RADIO ITALIA LIVE