Intervista24 set 2021

Diodato: “Bisogna tornare a vivere. l concerti fanno bene all'anima”

In diretta su Radio Italia solomusicaitaliana dal Bravo Baia di Tindari l'artista traccia un bilancio della “festa dell'anima” all'Arena di Verona con cui ha chiuso un cerchio. E sul tributo a Franco Battiato dice: “Ho sentito una sorta di contatto su quel palco”

Diodato racconta la grande “festa dell'Anima” all'Arena di Verona con Radio Italia come radio ufficiale, la connessione con il pubblico, la proposta di matrimonio durante “Fino a farci scomparire” e la rivincita al biliardino con Roberto Baggio ai microfoni di Radio Italia solomusicaitaliana in diretta dal Bravo Baia di Tindari. L'artista questa sera (24) regalerà un live esclusivo a Tindari, che si potrà ascoltare domenica 27 settembre alle 21 su Radio Italia solomusicaitaliana e in streaking su radioitalia.it. Con Mauro Marino e Manola Moslehi Diodato ha parlato anche della ripartenza del settore dello spettacolo, del tributo a Franco Battiato, del premio Pierangelo Bertoli e di cinema.
Ci siamo visti ai Seat Music Awards e ti abbiamo dedicato anche una giornata a Radio Italia solomusicaitaliana, il Diodato Day. Intanto domenica (19) hai tenuto il tuo primo vero concerto all’Arena di Verona con il pubblico, con Radio Italia come Radio Ufficiale... Vi ringrazio per avermi accompagnato in tutto il tour questa estate. All'Arena è stato magico, un cerchio che si chiude dopo l'Arena in solitudine lo scorso anno, c'è stato un vero incontro con il pubblico”.
Durante il live all'Arena, sotto il palco un fan ha chiesto alla fidanzata di sposarlo…Per un attimo ho tenuto che qualcun stesse venendo da me a chiedermelo. Stavo cantando 'Fino a farci scomparire', ho visto dei ragazzi muoversi, ma ho continuato a cantare e quando mi sono rigirato c'era gente che mi faceva segni con le braccia alzate. Ho visto che c'era un ragazzo inginocchiato con l'anello. C'è ancora chi lo fa e lo fa in maniera così dolce. Ognuno poi interpreta il brani a suo modo. Un verso dice 'A innamorarsi in questo altrove” e probabilmente loro uscivano da due storie parallele e si sono ritrovati all'Arena, chissà...”.
Sono venuti tanti amici a trovarti all'Arena (Nina Zilli, Roy Paci, Ghemon e Gnu Quartet…).È stato bello anche per quello, oltre al pubblico sono arrivate da tutta Italia persone tanto care. È stata la festa che volevo, l'ho chiamata la festa dell'anima. Ho temuto perché al pomeriggio è venuto un temporale pazzesco e mi dispiaceva per tutte le persone che avevano lavorato il concerto. Alla sera invece il  cielo era sereno con una nuvola che copriva la luna; poi è andata via ed è stato magico, un incanto”.
Sei uno dei pochi che ha fatto concerti questa estate. Molti lavoratori del mondo dello spettacolo hanno lanciato un appello a Mario Draghi... Sì, io negli ultimi due anni ho fatto concerti. L'anno scorso ho suonato all'alba a proprio a Tindari, al teatro di Tindari, con il sole che veniva su dal mare. Sono stato tra i pochi fortunati, l'ho voluto fortemente. Credo sia arrivato il momento di liberare un po' di più questo settore. Abbiamo introdotto la misura del green pass, non vedo perché non dovremmo utilizzarlo. È il momento di provare a tornare con la capienza al 100% con le dovute precauzioni. Bisogna tornare a vivere. Il concerto non è solo un passatempo, ma qualcosa che fa bene all'anima, alla salute pubblica”.
Abbiamo ascoltato “L'uomo dietro il campione” su Roberto Baggio e Baggio era proprio lì all'Arena… L'ho invitato a vedere il concerto e gli ho detto 'Qualora volessi salire...'. Lui mi ha detto di sì e abbiamo creato il siparietto con il biliardino.  Alla fine del video della canzone giochiamo a biliardino, quello è stato il nostro primo incontro. Lui mi ha stracciato. Volevo la rivincita e lui mi ha fatto segnare. Poter cantare la canzone con lui di fianco è una cosa potente, lui ha davvero questa energia di cui tutti si rendono conto. È veramente un uomo che non ha dei filtri, probabilmente ha lavorato tanto per connettersi con una sua interiorità e quella cosa la vedi subito”.
Martedì (21) al tributo per Franco Battiato, sempre a Verona, hai cantato “E ti vengo a cercare”: come mai hai scelto questo brano?Ormai vivo all'Arena di Verona… Mi hanno fatto delle proposte e questa canzone era quella che sentivo più vicino, per mood e tipo di scrittura. Poi è un brano che quando lo canto mi emoziona. Non ho mai avuto la fortuna di conoscere Battiato, ma in quel momento ho sentito una sorta di contatto su quel palco”.
Il 16 ottobre accadrà una cosa molto bella: ritirerai il Premio Pierangelo Bertoli “Per Dirti t'Amo”, perché canti l’amore universale... Non so come mi sia successo. Mi fa piacere. Che dire? Io non so mai cosa dire davanti ai premi. Per tanti anni non ho mai avuto un premio, in questi ultimi 2-3 anni ho recuperato. Sono contento, felice e onorato di prendere un premio così importante. La cosa più bella è ricevere affetto dalla gente, dal pubblico. Torno all'Arena, e poi non ne parlo più, ma lì ho davvero sentito una connessione fortissima. Con la musica cerco di mescolarmi agli altri e di creare ponti”
Vogliamo gli stadi… “Ci penso un attimo. Magari invito anche Baggio così liberiamo il prato e iniziamo a giocare. Dobbiamo lavorare ancora un po' ma chissà”.
Anche il cinema ti ha riconosciuto molti premi… Il cinema è sempre stata una mia grande passione da spettatore. Poi l'ho studiato, io sono laureato in cinema al Dams, ma non sono diventato un critico, vado al cinema come uno spettatore normalissimo. Quando torno a casa dopo aver visto un film, la sera mi muovo diversamente, devo dormirci sopra per tornare in me. A volte cammino malinconico con il cappotto, a volte un po' in stile Bond, il cinema è bello tutto, mi piace tutto”.
Ma tutti i premi che hai ricevuto dove li hai messi? “Ancora devo capire perché ho cambiato casa… A un certo punto li ho messi sotto in letto, ma non sembrava carino. Devo comprare libreria, oppure ho pensato anche di spargerli in giro dove non te lo aspetti, magari uno di fianco ai fornelli della cucina, uno in bagno...