“Crêuza de mä”14 feb 2025

Bresh e Cristiano De Andrè: insieme ci canteranno la loro Genova

Entrambi, nel corso del 2025, saranno impegnati in molti live

Questa sera, in occasione della serata dedicata alle cover e ai duetti, Bresh prenderà una pausa dalla sua “La tana del granchio” e canterà insieme a Cristiano De André. Insieme, intoneranno “Crêuza de mä” di Fabrizio de André, canzone contenuta nell’omonimo album, completamente in lingua ligure, del 1984. Con il Festival di Sanremo, Cristiano ha un lungo rapporto: è iniziato nel 1985, anno in cui è stato in gara tra le Nuove Proposte con il brano “Bella più di me”, grazie al quale ha conquistato il Premio della Critica; da allora, si sono susseguiti molti altri premi e partecipazioni. Quella di stasera sarà la sua quinta volta alla kermesse.
Successivamente al capitolo sanremese, sia per Bresh che per Cristiano De André si apre un anno importante: Bresh sarà occupato nel suo primo tour nei palasport, mentre il Cristiano sarà nei teatri di tutta Italia.
Come stai?
Bresh: Bene, son gasato. Scusate gli occhiali, non sono tanto per me ma per voi!
Cristiano: Gli occhiali sono come le mutande, nascondono le vergogne!
Bresh, che consigli ti ha dato Cristiano?
Cristiano: Non ne ha bisogno!
Bresh: La prima volta fu un grande incontro. Io ero teso, in soggezione, ma lui mi ha messo subito a mio agio, c’è stato feeling che poi mi ha portato a invitarlo a Sanremo.
Cristiano: Ci siamo incontrati in occasione del docufilm sulla nuova scuola genovese. Io sono della vecchia generazione, sono lo “zio” e presto sarò “nonno”!
Da Genova è nata tanta musica: cos’ha di speciale secondo voi?
Cristiano: Il mare!
Bresh: Ha anche una conformazione particolare, è chiusa, un microcosmo a sé stante. È una città che tiene al sicuro i propri abitanti e loro fanno un po’ ciò che vogliono. Poi regala introspezione, anche per le influenze che ha avuto da tutto il Mediterraneo nel corso dei secoli. Poi è una città abbastanza anziana, cosa di cui i giovani sono influenzati. E poi c’è un germe ribelle che ci contagia.
“La tana del granchio” riporta queste atmosfere, la voglia di lasciare gli ormeggi e andare
Bresh: Ci sono tante immagini, volevo rimanere per terra con le spiegazioni.
Cristiano, tu sei già stato a Sanremo, sai già tutto
Cristiano: È la quinta volta che cammino su quel palco, a parte i concerti che ho fatto da solo. Ora ho un disco in preparazione, speriamo l’anno prossimo di promuoverlo qua. Poi parte adesso il tour, l’8 marzo, saremo anche a Milano, Roma, Firenze e chiuderò al Carlo Felice a Genova.
Per uno che sta a Genova, com’è venire a Sanremo?
Bresh: Arriviamo in pantaloncini e ciabatte, con lo scooter!
Cristiano: Arrivi in costume!
Stasera cantate “Crêuza de mä”: com’è portarla sul palco dell’Ariston?
Cristiano: “Crêuza de mä” è un grande successo, un grande album con un linguaggio universale. Mio padre ha voluto usare il genovese per raccontare questo viaggio nel Mediterraneo e cosa c’era di meglio del genovese per raccontare tutto questo? Il genovese racchiude tutti i dialetti del Mediterraneo, l’arabo, lo spagnolo…
Come ti senti a cantare questo pezzo di de André?
Bresh: È una responsabilità, mi copro dietro le spalle di Cristiano! È un sogno che avevo fin da quando ero piccolo.
Siete soddisfatti delle prove:
Bresh: Io sono soddisfatto marcio, come si suol dire.
Cristiano: Poi ci sono delle sorprese, gli archi che entrano… È un po’ diversa dall’originale.
Come è reinterpretare un pezzo di tuo padre?
Cristiano:
È un bel po’ che lo faccio: era un suo desiderio. Nel suo ultimo tour di “Anime salve” avevo curato gli arrangiamenti e a lui piacquero particolarmente. E il suo desiderio era che prendessi le sue opere e dessi una nuova vitalità, un nuovo vestito. Poi è successo quello che è successo e ho ripreso in mano i suoi lavori dopo anni. Abbiamo registrato 4 album dal vivo dal titolo “De André canta De André”. Questo tour sarà il migliore di questi lavori dedicati a lui. Ho fatto anche 8 album miei.
Nel corso dell’anno ci sono appuntamenti importanti: Bresh, ci saranno i tuoi primi palazzetti
Bresh: Sì, sia a Roma che Milano e poi ne usciranno altri. La capienza del palazzetto è lo stesso del Carroponte, dove mi sono già esibito, ma farlo al Forum è diverso.
L’anno scorso invece a Sanremo sei stato ospite di Emma
Bresh: Sì, la ringrazio e saluto. Abbiamo fatto un medley Tiziano Ferro. C’è responsabilità perché sei un aiutante da casa e non devi rovinare la performance, però Emma è stata grande, mi ha messo a mio agio, lei è una ragazza alla mano.
Ti sei sentito con Tiziano Ferro?
Bresh: Ho avuto modo di chiacchierarci con qualche messaggio, c’è tanta stima per Tiziano.