Stasera (sabato 8 giugno), il Blasco tornerà sul palco milanese, dove salirà per un totale di 7 volte (e di 36 in carriera). La prima volta che lo ha solcato, il 10 luglio 1990, ha fatto la storia: prima di lui, nessun artista italiano aveva riempito uno stadio intero. A quello show accorsero ben 75mila persone. Ieri sera, erano pochissimo meno: 60mila. “Tengo a ringraziare il cielo e la chitarra. La mia è un’avventura straordinaria, irripetibile, unica”, ha detto il cantante ieri sera ai giornalisti prima del live, riguardo a queste cifre stratosferiche. Tra le migliaia di fan, c’erano colleghi (Emma ed Eros Ramazzotti), celebrità varie (l’ex calciatore Alessandro Matri e la compagna Federica Nargi), famiglie con bambini, donne incinte con le pance decorate con i versi del rocker, gruppi di amici e così via.
Insomma, come ha dichiarato anche l’artista alla stampa, il suo pubblico è “variopinto”, “vivace”, “di tutte le età” e, aggiungiamo noi, è disposto a dormire in tenda pur di aggiudicarsi il posto migliore nel parterre.
Per il “primo di 7”, Vasco Rossi e la sua band (che comprende lo storico bassista Claudio Il Gallo Golinelli che ha suonato in Siamo solo noi) ha offerto uno spettacolo imperdibile, fatto di canzoni storiche (ma attuali) tutte da cantare, ma anche dei singoli più recenti. Il re del rock italiano non si è risparmiato: ha lanciato frecciatine a “tutti i farabutti che governano questo mondo” e ad alcuni politici italiani. D’altronde, alla stampa aveva anticipato che il concerto sarebbe stato “rock, duro, senza sconti per nessuno”. È stato anche, completiamo noi, molto emozionante. Prima di intonare Gli angeli, si è infatti commosso e, prima di Albachiara, ha rivolto un pensiero a chi non c'è più e che è "sempre con noi”.
Per quasi tre ore di spettacolo, l’imperatore di San Siro, insieme ai suoi musicisti, è riuscito a regalare agli spettatori gioia, felicità e spensieratezza, nonostante ciò che stia accadendo nel mondo (che, secondo l’artista, è “pieno di odio, rabbia, guerra, violenza”). Vasco Rossi ha dimostrato che la musica, specialmente la sua, è effettivamente una grande benedizione perché, usando i verbi utilizzati da lui, “unisce”, “commuove” e “convince”. La musica, soprattutto la sua, è “sostanza spirituale” perchè fa bene all’anima.
Ecco la scaletta, che si apre con tre pezzi scritti dal rocker “tanti anni fa”, ma “attualissimi”: