Annalisa Scarrone, 32 anni d’età, si è raccontata #atupertu in questa video intervista.
“Anche i miei erano tutti contentissimi”, svela la cantante, “Al di là del fatto che siamo stati bravi: me lo dico da sola perché è stato proprio bello, con tutta l’umiltà del caso, ma quando una cosa viene bene è giusto dirlo. Io e Michele ci siamo fatti forza a vicenda, ci guardavamo negli occhi, c’erano la complicità e la voglia di divertirci: per me è stato così e penso si sia anche visto. I miei mi hanno detto che è stato bellissimo: mio padre mi ha inviato un messaggio in cui ci ha definiti ‘superlativi’ ma lui è il papà, l’avrebbe scritto a prescindere. Sono davvero molto felice”.
Dopo “Tutta colpa di Darwin” e “Amici di Maria De Filippi”, farà altre esperienze in tv? “’Tutta colpa di Darwin’ ha un taglio documentaristico, rivolto a un pubblico giovane”, risponde l’artista ligure, “Mi limito solo a far venire la telecamera dietro di me e a mostrare quello che sto vedendo io. Quando faccio la tutor ad Amici, mi metto proprio in condizione di rilassatezza e cerco semplicemente di dare una mano ai ragazzi per quanto posso. Dal punto di vista televisivo mi sento un po’ prestata. L’esperienza da Maria è palesemente legata alla musica e alla mia storia, l’altra è una cosa bella e curiosa che sicuramente tratta di qualcosa che mi interessa: sono cose che mi appartengono e sento vicine”.
Annalisa è sempre più autrice musicale per sé e per gli altri: com’è stato firmare una canzone, “L’ultimo Latin Lover”, per il nuovo album di Gianna Nannini, “Amore gigante”? “Quando ho scritto quel pezzo”, spiega Nali, “Non sapevo che poi l’avrebbe cantato lei. Io ho composto la melodia: quando mi hanno detto che era stata presa in considerazione da Gianna, che le era piaciuta e che stava lavorando al testo anche con il produttore Claudio Guidetti, sono stata molto felice. È stata una sorpresa pazzesca, una figata, un regalo: la adoro e la ringrazierò tutta la vita per questa cosa”.
Ma Annalisa Scarrone continuerà a comporre per i colleghi? “Sì, assolutamente. Quando mi metto lì, scrivo quello che mi viene in quel momento per ragioni mie, faccio fatica a pensare a qualcuno in particolare. Poi quando riascolti le cose, a volte becchi lo stato d’animo che ti rappresenta in quel momento, altre volte vai a farti un giro da un’altra parte. Poi magari arriva qualcuno che trova un senso in quello che tu hai ipotizzato…”.