“Vincere l'odio”, il brano del Festival di Sanremo, si canticchia ancora...
“È una canzone che è stata frettolosamente definita fantastica, poi frettolosamente bocciata ma che prima o poi arriva, 'si include'. Fa il percorso inverso delle altre: nel tempo la cosa più semplice stufa mentre San Paolo e il Femminiello salgono”.
Oggi i giovani ascoltano ancora la musica del vostro genere?
“No perché gli piace il rap, nella musica ci sono troppe note. Se ascoltassero una canzone pensando a un rap con le note, l'apprezzerebbero di più”.
I vostri testi fanno grande attenzione al linguaggio...
“Sì sono pieni di parole inusitate. Del resto anche la parola 'inusitato' è inusitata. In Vincere l'Odio c'è anche ellenizzato, siamo i primi ad averla usata a Sanremo. Poi c'è burbera, amore... No quella è già stata usata, ci siamo distratti”.
Dal 29 aprile, dal Mediolanum Forum di Assago (Milano) quasi sold out, parte il vostro nuovo tour. Cosa si dovranno aspettare i fan?
“Ci saranno basso, tastiere, chitarre, voce: è un'idea rivoluzionaria... Si tratta di uno spettacolo corposo, fatto di luci, colori, effetti sonori, ricchi premi e cotillon. Faremo tutti i brani importanti della nostra carriera e anche quelli meno importanti. Potrebbero esserci ospiti, sicuramente ci saranno le scenografie, una novità assoluta”.