Per la prima volta VASCO si racconta in prima persona: parla di sé, della sua “straordinaria vita spericolata e supervissuta”, apertamente e liberamente davanti alla telecamera di Pepsy Romanoff. Molto spazio alla musica, le sue canzoni, immortali, seguono passo per passo la sua vita.
“Un selfie lungo 5 ore”, così ha definito Vasco la sua versione dei fatti: un racconto onesto e sincero, tra pubblico e privato, la sua carriera artistica e il suo percorso di vita, dall’inizio a oggi. Ripensa con affetto a quel ragazzo pieno di sogni che voleva una vita a modo suo, agli errori commessi:
“Sono diventato quello che sono grazie anche agli sbagli che ho fatto!
Sempre a correre, correre
Scappando da che…
Sempre a prendere, prendere
che non si sa mai
A cercar di correggere gli sbagli che fai"
“Ho passato una sera con me..” è l’incipit della canzone: “un viaggio all’interno di sè stessi alla ricerca di un “sè” che non esiste, ma è solo un illusione.. Tutto cambia tutto si trasforma, anche noi siamo “un processo” sempre in divenire, come tutto nell’universo. È Una canzone sulla condizione umana. Alla continua ricerca di un “centro di gravità permanente” che non può esistere e di un senso che non sempre c’è.”
Nella canzone la frase principale arriva verso la fine: “Prendimi la mano e raccontami che niente è impossibile”
“Tutti gli artisti fanno questo - spiega ancora Vasco - ti prendono la mano e ti portano in un mondo altro facendoti credere che niente è impossibile”.
L’elogio dell’arte che regala l’illusione di credere. Anche solo con una canzone la mente può scacciare via tutti i pensieri e portarti là dove tutto è possibile.