"Nonostante"28 ago 2024

Valerio Mastandrea arriva al Lido con il suo film "pieno di vita"... e di amore

Si tratta del secondo lungometraggio diretto da Mastandrea, nonché il film d'apertura della sezione Orizzonti

Valerio Mastandrea, alla sua terza esperienza dietro la macchina da presa dopo il cortometraggio "Trevirgolaottantasette" (2005) e il lungometraggio "Ride" (2018), è approdato al Lido di Venezia per aprire con "Nonostante" la sezione Orizzonti dell'81esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica - La Biennale di Venezia, di cui Radio Italia solomusicaitaliana è radio ufficiale. Per questo film, Valerio ha ricoperto molteplici ruoli, da quello dello sceneggiatore a quello dell'attore; per farli conciliare tutti, "Nonostante" ha richiesto un tempo di lavorazione lungo 4 anni.

Mastandrea, al microfono di Manola Moslehi, ha poi spiegato il significato del titolo del film e il suo riferimento ad Angelo Maria Ripellino, traduttore e poeta del secolo scorso.

"Nonostante" risulta essere un'opera molto personale per Valerio Mastandrea, che ha deciso di farle spiccare il volo presentandola al vasto pubblico e dedicandola a una persona speciale, il cui nome compare nei titoli di coda. E proprio riguardo alla reazione del pubblico, Valerio ha ammesso: "Sono molto curioso e... spaventato, ma è normale, fa parte del gioco".

Intervista a Valerio Mastandrea (28/08/2024)

Sinossi: Un uomo trascorre serenamente le sue giornate in ospedale senza troppe preoccupazioni, al riparo da tutto e da tutti, senza responsabilità e problemi. Anche se qualche compagno di reparto si sente intrappolato, per lui ci si può sentire anche liberi come da nessun’altra parte. Quella preziosa routine scorre senza intoppi fino a quando una nuova persona viene ricoverata nello stesso reparto. È una compagna irrequieta, arrabbiata, non accetta quella condizione, soprattutto le regole non scritte. Lui viene travolto da quel furore, prima cercando di difendersi e poi accogliendo qualcosa di incomprensibile. Quell’incontro gli servirà ad accettare che se si sceglie di affrontare veramente il proprio cuore e le emozioni, non c’è alcun riparo possibile.