Il bambino nascosto è il film di chiusura di Venezia 78. Racconta di un professore di piano che, a un certo punto, si trova in casa un bambino, il figlio di un camorrista.
(Manola Moslehi) Il film è tratto dall’omonimo romanzo che tu hai scritto. So che però è come se lo avessi riscritto per il film…
(Roberto Andò) “Sì, il cinema ti porta in una dimensione totalmente diversa. Poi il cinema ti permette di dare un corpo ai personaggi che hai immaginato. Nel mio caso i personaggi hanno preso vita grazie a Silvio Orlando e Giuseppe Pirozzi, che interpreta il bambino, Ciro. Per trovare Ciro, ho fatto molti provini. Comunque, rispetto al romanzo, il film ha un esito diverso. Mi è sembrato quasi doveroso concluderlo in modo diverso”.
(MM) Dicevi prima che, per trovare Ciro, hai fatto molti provini…
(RA) “Sì, è stato molto difficile. Il ruolo era importante. E quando è arrivato Giuseppe mi sono quasi commosso. Mi ha colpito per la sua sensibilità e la sua capacità di improvvisare, di concentrarsi e di seguire la storia come un adulto”.