Zucchero aveva avvisato il pubblico che lo show sarebbe partito alle 20.30 in punto. “La scaletta sarà lunga”, aveva scritto sui social. In effetti quando partono le prime note di “Spirito nel buio”, c’è ancora luce. Alla fine saranno 35 le canzoni in scaletta, sempre nel giusto mix, che solo Zucchero sa regalare, di emozioni e divertimento.
Dopo la doppietta da spellarsi le mani di “Partigiano Reggiano” e “Vedo nero”, Sugar rivolge le prime parole al pubblico: “San Siro! Grazie, che Dio vi benedica! Ho fatto una canzone nuova, non so neanche se uscirà. Ve la voglio far sentire in anteprima”. A quel punto, parte la musica di “Amor che muovi il Sole”.
Zucchero mancava a San Siro da 10 anni, ma non si vedono. Forse oltre che per la sua straordinaria voce, unica nel panorama mondiale, il merito è anche di una band affiatata. Alcuni elementi suonano con lui dagli inizi, mentre altri da più di 20 anni. Il fatto che si conoscano a memoria gli permette di cambiare scaletta a ogni serata e anche all’ultimo istante.
Quando la scaletta arriva al momento di “Senza una donna”, tocca anche all’ospite della serata: sul palco di Zucchero c’è Jack Savoretti. La penombra sta scendendo su Milano, ma le emozioni sono ben lontane dall’essere terminate.
“Con le mani” fa alzare in piedi tutto il pubblico di Milano: non è la prima né sarà di certo l’ultima volta da quando è partito il live, ma non c’è neanche il tempo materiale di fermarsi che la presenza del maestro della chitarra, Hotei dal Giappone, introduce una doppietta dai Bpm altissimi “Solo una sana e consapevole libidine salva il giovane dallo stress e dall’Azione Cattolica” e “Baila (Sexy Thing)”.
Zucchero si siede al pianoforte e parla un po’ coi suoi fan accorsi allo stadio di Milano. “Sono un po’ emozionato, non sono incline agli sviolinamenti. Devo dire che sono tanti anni che non tornavamo qua, ma stasera è una cosa incredibile. Ho voglia di continuare, ho voglia di girare con la mia band, di stare con voi. Non sopporto le frasi fatte, non sopporto le balle. Quando uno dice ‘vado a letto e penso a voi’, vuol dire che ha poco altro da fare, Però senza di voi, la verità è che sarei poca cosa. Mi basta avere un pubblico. Quando feci il primo Sanremo, andò così male che mi cacciarono in una discoteca di Rosignano Solvay e c’era un solo pagante che chiese per 10 volte il pezzo di Sanremo”. Quante ne avrebbe da raccontare…
“Ci sono canzoni che non posso fare sennò dovrei suonare 6 ore”, scherza Sugar che aveva già promesso un concerto di 3 ore. Così accenna, fa degli assaggi come li chiama lui, a “Occhi”, “Indaco dagli occhi del cielo” e “Un piccolo aiuto”.
L’Overdose d’Amore World Tour nasce per celebrare i 35 anni di questa canzone iconica, che è nata un giorno di getto di ritorno dalla spiaggia e che da poco ha un nuovo vestito grazie alla collaborazione di Salmo.
Quando una persona va a un concerto di Zucchero, una delle domande che si pone è: come fa a scegliere le canzoni della scaletta? La risposta, al solito molto schietta, ce l’ha data proprio lui a fine maggio dicendo: “Alcune le devi fare per forza, come ‘Diavolo in me’ e “Diamante’”.
Di corsa, senza troppi fronzoli com’è lui, verso il gran finale da pelle d’oca sulle note di “Hey Man”, “Blue” e “Chocabeck”. “Vi porto con me, che Dio vi benedica!” urla Zucchero prima di salutare il pubblico dello stadio di San Siro a Milano.
Ecco la scaletta del concerto di Zucchero alo stadio San Siro di Milano di giovedì 4 luglio:
Il mare impetuoso al tramonto salì sulla Luna e dietro una tendina di stelle
Amor che muovi il Sole (inedito)
Senza una donna con Jack Savoretti
Solo una sana e consapevole libidine salva il giovane dallo stress e dall’Azione Cattolica con Hotei
Baila (Sexy Thing) con Hotei
Indaco dagli occhi del cielo
Nutbush city Limits (solo band)
Jumping jack flash (solo band)
Honky tonky train blues (solo band)
Overdose d’amore con il Gospel Choir
The letter con il Gospel Choir
Così celeste con il Gospel Choir
Diamante con il Gospel Choir
Madre dolcissima con il Gospel Choir