Con i concerti del prossimo giugno, Sugar si emozionerà ed emozionerà. "Voglio lavorare affinché rimangano due serate, dove io e il pubblico torniamo con il cuore gonfio", ha anticipato a Radio Italia solomusicaitaliana, radio ufficiale dei due show alla RCF Arena.
Zucchero li terrà nella regione che, nonostante abbia lasciato quando era un bambino, ha nel cuore tuttora. Lui si definisce un "emiliano doc" e ha una buonissima considerazione degli emiliani. "Hanno un senso dell'umorismo unico. Sanno sdrammatizzare la vita e sanno giocarci senza prendersi sul serio, a volte. Sono anche molto determinati, concreti. Mi sono sempre sentito abbracciato da loro", ha detto.
Sugar non ha solo un forte legame con quella che considera la sua terra, ma anche con la sua famiglia. Nei suoi racconti cita spesso suo nonno Roberto, a cui deve la passione per i cappelli, e suo papà Giuseppe, un uomo "della terra", "poco incline ai grandi complimenti". Infatti, a chi gli chiedeva se gli piaceva la musica del figlio, il signor Giuseppe rispondeva: "No, a me piace il walzer e la mazurka". "Oggi direbbe la stessa cosa, forse", ha ammesso Zucchero per poi aggiungere che forse suo papà potrebbe anche aggiungere "Speriamo che dura".
La carriera di Sugar è stata costellata di successi e di momenti straordinari: il tour con Eric Clapton, la sua partecipazione al concerto-tributo a Freddie Mercury a Wembley (Londra), il live a Tromsø (Norvegia) e tanto altro ancora. "A volte quando leggo la mia biografia quasi mi spavento e mi dico: 'Come ho fatto a fare tutte queste cose'", ha confessato a Radio Italia solomusicaitaliana.
Nella videointervista, Zucchero ha anche parlato del cappello che indossava il giorno della conferenza stampa delle due serate a Reggio Emilia e del perché agli inizi della carriera ha scelto questo tratto distintivo.
